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Corriere di Gela | Colpo di coda del Consiglio comunale. Approvati servizio idrico e condono
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notizia del 18/07/2011 messa in rete alle 08:59:47
Colpo di coda del Consiglio comunale. Approvati servizio idrico e condono

Scatto d’orgoglio del consiglio comunale nella seduta di giovedì 14 scorso. In un sol colpo è riuscito ad approvare due atti di grande importanza: la regolamentazione del servizio idrico a mezzo autobotti nelle zone non servite dalla rete idrica e il condono sui tributi locali come proposto dall’amministrazione. Ma c’è stato anche un deliberato, in perfetta intesa con l’amministrazione Fasulo, col quale quasi all’unanimità (con la sola astensione del presidente Fava) ha detto no alla costituzione consortile dell’Ato CL5 per la regolamentazione del servizio di gestione dei rifiuti. Quando il consiglio ha buona volontà, riesce a superare tatticismi e forme ostruzionistiche che portano a lunghe discussioni che finiscono col far mancare il numero legale, come è accaduto nella precedente seduta di martedì 12 luglio scorso. Il dibattito è stato molto cordiale, sereno e soprattutto costruttivo. Sulla questione della costituzione dell’Ato Cl5 come disposto dalla Regione, c’è stata una perfetta intesa tra consiglio e il sindaco Fasulo presente in aula assieme all’assessore Carmelo Casano. Nel corso del dibattito si registrano varie prese di posizione contro questa legge regionale che sopprime gli ambiti territoriali ottimali, ma di fatto ne istituisce altri che, secondo i vari pareri emersi, aggraverebbero ancor di più la situazione della gestione del servizio di raccolta dei rifiuti. Si tratterebbe di un grosso carrozzone dove manca managerialità ed obiettivi definiti, una pletora di sindaci che andrebbero a far parte del consiglio di amministrazione e che dovrebbero prendere decisioni sui territori che non appartengono loro. “L’argomento di cui il consiglio si sta occupando stasera - afferma il sindaco Fasulo – è molto delicato e richiederebbe di essere discusso per più giorni. Aggiungo solo che è molto attenzionato con forti possibilità di infiltrazioni del malaffare. La politica purtroppo non è riuscita ancora a trovare delle soluzioni reali e serie per la riorganizzazione del servizio di raccolta dei rifiuti. Così come è stato disposto dalla Regione, non va. Noi abbiamo il compito di trovare il miglior modo di gestire il servizio che debba essere soprattutto conveniente al cittadino. La legge in numerosi articoli aveva previsto delle scadenze, ma a distanza di due anni nessuna scadenza è stata rispettata. Non c’è uno statuto, un minimo di organizzazione che ci dovrebbe portare alla nuova gestione. Queste mie perplessità le ho manifestate nei vari incontri tenuti in provincia. Mi chiedo come un consiglio di amministrazione rappresentato da sindaci possa caratterizzarsi per managerialità. Si tratta di soluzioni di politica estemporanea. Quest’atto il consiglio può votarlo positivamente come può non votarlo. In quest’ultimo caso sarà il commissario regionale ad approvarlo”.

Ad apertura di seduta si registrano interventi di Piero Lo Nigro, Tonino Ventura e Giacomo Gulizzi. Pd, Mpa e il socialista Lo Nigro dicono chiaramente un no all’approvazione dell’atto “imposto” dalla Regione. Lo Nigro punta il dito contro quelle strutture di servizi come gli Ato che vanno a riproporsi, che hanno generato solo mostri, disavanzi di amministrazione e regole non condivise. Gulizzi a nome del Pd pronuncia la sua contrarietà per quest’atto. Per lui il nuovo Ato abbracciando un territorio più vasto, produrrà solo costi aggiuntivi. Solo un gruppo più ridotto di comuni consorziati potrà gestire il servizio con maggiore efficienza e con costi ridotti.

A conclusione del dibattito, l’atto deliberativo viene bocciato con 20 no ed una astensione. Riguardo alla modifica dello statuto comunale posto al 3° punto all’ordine del giorno, i consiglieri Lo Nigro e Di Stefano hanno sollevato delle perplessità riguardo alla modifica di alcuni articoli. Per Lo Nigro la rideterminazione della pianta organica va maturata diversamente e su obiettivi precisi e approfondita. Di Stefano chiede ragguagli al segretario sull’art. 25, laddove si parla di adeguamento automatico del numero degli assessori. Che succede se esce una legge regionale che contempli un numero massimo di assessori diverso da quello previsto dallo statuto comunale?

L’automatismo – viene risposto – consiste nel fatto che se la regione stabilisce in sei il numero massimo di assessori che una giunta può avere, la giunta comunale automaticamente passa a sei senza alcuna necessità di modifica dello statuto.

Altre perplessità vengono avanzate dai consiglieri Giudice, Lo Nigro, Gulizzi e Trainito. Si discute se l’istituzionalizzazione del vicesegretario generale possa costituire spesa aggiuntiva o meno. Il segretario interviene sull’argomento enunciando varie ipotesi sia di aggravio di spesa per il Comune come di costo zero. Insomma la materia lascia molte perplessità. Alla proposta di Lo Nigro di rinviare l’approvazione della modifica dello statuto a dopo che la commissione avrà approfondito e chiarito l’argomento alla luce di quanto è emerso dal dibattito, si associano i consiglieri Trainito e Pellitteri. Solo che la procedura non contempla questa possibilità. A rimarcarlo il presidente Fava. L’unica soluzione è che l’atto venga ritirato dall’amministrazione e nel frattempo consegnato alla commissione affari generali per i provvedimenti di sua competenza. A questo punto l’assessore Casano a nome dell’amministrazione dichiara di ritirare l’atto in questione. Finalmente giunge, con l’approvazione unanime del consiglio, la regolamentazione del servizio idrico. Gli uffici vengono riorganizzati disciplinand tutte le modalità del servizio che dovrà essere fruito dal pubblico e dal privato. Stabilite anche le tariffe e le manutenzioni delle autobotti. Nulla è più lasciato al caso. Da ultimo viene approvato il regolamento per la definizione agevolata dei tributi locali. Gulizzi propone che si voti l’atto come presentato dall’amministrazione senza alcun emendamento. Precedentemente il consigliere Cirignotta con la controfirma di Pellitteri aveva presentato degli emendamenti. Al momento del voto Cirignotta non è presente. L’atto passa con il voto favorevole di Gulizzi, Maganuco, Vella, Gradito, Fava, Giudice, Di Stefano, Costa, Verderame e Mendola. Pellitteri e Collorà votano no. Trainito e Cravana si astengono.

La precedente seduta era stata inconcludente senza portare ad alcunchè di positivo. Discussioni e chiacchiere che poi hanno portato alla mancanza di numero legale.


Autore : Nello Lombardo

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