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Corriere di Gela | Primarie Pd per le Politiche, regole e primi nomi
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notizia del 22/12/2012 messa in rete alle 00:55:11

Primarie Pd per le Politiche, regole e primi nomi

Dopo quelle per la scelta del candidato a premier della coalizione di centro-sinistra, individuato dagli elettori ai gazebo in Pierluigi Bersani (nella foto) lo stesso segretario nazionale del Partito Democratico ha voluto le Primarie per i Parlamentari in occasione delle prossime elezioni politiche. A prescindere dal giorno in cui si terranno le consultazioni nazionali, 17 o 24 febbraio, se non addirittura a Marzo, il Pd ha già ufficializzato che si terranno le primarie sui candidati da inserire nelle liste bloccate secondo “porcellum”, nei giorni 29 o 30 dicembre, a seconda delle singole scelte delle Direzioni delle Unioni Regionali del partito, chiamate a decidere in tal senso entro venerdì 21 dicembre.

Le primarie riguardano la selezione del 90% delle candidature del Pd al Parlamento (Camera e Senato). Per quanto concerne il restante 10%, esso dovrebbe sostanzialmente rimanere a disposizione della discrezionalità del segretario e candidato a premier Bersani, la cui scelta dovrebbe in larghissima parte orientarsi verso esponenti della società civile. Inoltre, nel 90% selezionato, non vengono computate le posizioni di capilista che saranno definite d’intesa tra la Direzione nazionale e le Unioni regionali.

Si vota dalle ore 08.00 alle ore 21.00 nei seggi istituiti, di norma, presso i circoli territoriali. L'alternativa sono i gazebo in strada. L’elettrice/ore può esprimere 1 sola preferenza per 1 genere (1 maschio o 1 femmina) ovvero 2 preferenze differenti per genere (1 maschio e 1 femmina). Chi vota 2 preferenze dello stesso genere (2 maschi, oppure 2 femmine), ha reso praticamente vana la seconda indicazione nell’ordine la quale, secondo regolamento, è nulla. Possono partecipare al voto le/gli elettrici/ori compresi nell’Albo delle primarie tenutesi lo scorso 25 novembre, ovvero le /gli iscritte/i al Pd nel 2011 che abbiano rinnovato l’adesione fino al momento del voto. Ovviamente, ciascun/a elettore/ice deve dichiararsi elettrice/ore del PD e sottoscrivere un pubblico appello per il voto al Pd. Condicio sine qua non per esercitare il diritto di voto alle primarie è quella di versare un contributo di almeno 2 euro per la campagna elettorale.

Ci si candida in un'unica lista valida sia per la Camera (in Sicilia, circoscrizione occidentale e circoscrizione orientale) che per il Senato (circoscrizione unica), purché si è in grado di raccogliere entro le ore 20 del giorno precedente la riunione della relativa Direzione provinciale, un numero di firme pari al 5% (e comunque non meno di 50 e non più di 500 quali casi limite) degli iscritti Pd nel 2011 in almeno 3 circoli dell’ambito provinciale. A maggioranza dei due terzi dei votanti le Direzioni regionali possono ridurre la percentuale di firme necessarie dal 5% al 3%. I parlamentari uscenti, invece, per candidarsi devono solo formalizzare la richiesta alla Direzione provinciale entro le ore 20 del giorno precedente alla riunione della stessa. Il numero totale delle candidature a livello provinciale non può superare il doppio delle posizioni in lista complessivamente assegnate a ciascun ambito provinciale. Qualora le richieste di candidature eccedano tale limite è la Direzione provinciale chiamata a decidere (a maggioranza dei votanti) la composizione della rosa delle candidature entro il limite sopra, a meno che si decida di sforare tale tetto con il voto favorevole dei due terzi dei votanti.

E' la direzione regionale del partito ad assegnare ad ogni ambito provinciale il numero delle candidature complessivamente spettanti per la Camera e il Senato, nonché la proporzione delle posizioni eleggibili tra i diversi ambiti provinciali, tenendo conto dei risultati delle elezioni politiche 2008 ed assumendo a criterio la suddivisione, per 1,3,5,7 e così via, del totale dei voti ottenuti dal Pd in ciascun ambito provinciale nelle elezioni per la Camera dei Deputati nel 2008, ricavando una serie di quozienti utili in ordine decrescente. Spetta sempre alla Direzione Regionale nella seduta del 4 0 5 gennaio 2013, apportare un riequilibrio secondo il criterio dell’alternanza di genere per gli ambiti provinciali/territoriali con più di una posizione eleggibile: l'impegno è quello di concorrere all’obiettivo nazionale della soglia del 40% (cioè del rispetto della norma anti-discriminatoria); il divieto è quello di non scendere sotto la soglia minima del 33% della rappresentanza di genere tra le posizioni eleggibili.

La decisione delle primarie per le elezioni parlamentari nazionali ha creato qualche mal di pancia nella nomenclatura ma è stata favorevolmente accolta dalla base, dai simpatizzanti e grosso modo dalla stessa opinione pubblica, non foss'altro perché vista come un modo per “sabotare” il meccanismo di nomine e di cooptazione suggerito dalla legge elettorale, sul punto altamente impopolare. Non manca chi nello slancio dell'entusiasmo, ne enfatizza il valore reale e di “fisicità” rispetto alle “virtuali parlamentarie” grilline. In provincia ed in città, ci sono già i primi nomi sui quali c'è anche chi ha già dichiarato la propria contrarietà, non rappresentando una novità ed un segnale di cambiamento. Ci riferiamo ad esempio ad una nota a titolo personale inviata dall'Avv. Cammarata, già responsabile della comunicazione del Pd provinciale. E c'è anche chi invoca le primarie nel proprio partito: è il caso di Terenziano Di Stefano, capogruppo al consiglio comunale di Gela del Partito dei Siciliani (ex Mpa).

Chi non ha bisogno di raccogliere firme è la deputata nissena uscente Daniela Cardinale. In corsa anche Lillo Speziale e Miguel Donegani che si stanno prodigando nelle sottoscrizioni. Ce ne vogliono, a quanto pare, minimo 225. Non è un compito agevole visto che devono essere tesserati al partito (in almeno 3 circoli) e non semplici iscritti all'albo degli elettori. Nel momento in cui scriviamo, l'area Lumia sta ancora discutendo. L'area Lupo potrebbe esprimere Giuseppe Fava, presidente del consiglio comunale, ma si tratta di una candidatura suscettibile di decollare solo in caso di un orientamento più trasversale. I renziani potrebbero indicare il vicecapogruppo consiliare Giacomo Gulizzi. Per quanto riguarda le donne si profilerebbero due candidature. Una è quella di Luciana Carfì notoriamente vicina alle posizioni di Rita Borsellino. L'altra è quella di Itea Pizzuto, appoggiata dal segretario cittadino Carlo Romano e sulla quale dovrebbe confluire il sostegno dei crocettiani visto che la stessa fa parte del coordinamento femminile del movimento “Megafono”.


Autore : Filippo Guzzardi

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