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Corriere di Gela | Il Gela naviga in acque torbide, ma la parola fine non è ancora scritta
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notizia del 12/07/2009 messa in rete alle 23:49:42

Il Gela naviga in acque torbide, ma la parola fine non è ancora scritta

L'estate entra nel vivo e in città la temperatura sale non solo dal punto di vista meteorologico. Sulla crisi del Gela non c'è sostanzialmente nulla di nuovo sotto il sole. La situazione, rispetto a come l'avevamo lasciata nel numero precedente, ha subito un piccolo scossone proprio nel giorno in cui andavamo in edicola, sabato scorso, allorquando il consiglio di amministrazione – pur da dimissionario – si riuniva d'urgenza e dava mandato al direttore amministrativo, Antonio Alabiso, nonché all'allenatore, Di Mauro, “di allertare tutti i giocatori della formazione Berretti per prepararsi ad essere convocati per affrontare il prossimo campionato di 2ª divisione”: secondo quanto recitava la nota diffusa dal sodalizio biancazzurro.
Un qualche inizio di ripresa potrebbe equivalere a guardare il classico bicchiere mezzo pieno, sebbene ai più quel bicchiere per almeno 3/4 appare ancora vuoto. Tuccio ha mantenuto l'importante promessa fatta nel momento in cui si è insediato, vale a dire quella – come è giusto che sia – di fare soffrire i propri tifosi sugli spalti e di far sudare i propri giocatori sul perimetro di gioco e non più sui conti e nei bilanci. Attenzione: non è una cosa di poco conto e di quel fallimento che ci costò l'allora C1 ne paghiamo ancor oggi le conseguenze, visto che se non avessimo usufruito del Lodo Petrucci nella stagione 2006/07 saremmo in lizza per un probabile ripescaggio e tornare così in quella terza serie che abbiamo solo sfiorato quest'anno e dalla quale, in ogni caso, non siamo mai retrocessi sul campo. Ci sono innumerevoli esempi di come il risultato sportivo non sia direttamente proporzionale alla (buona o cattiva) gestione societaria, ma da qui a dire che una società sana, in regola con liberatorie e tasse, il tutto nel pieno rispetto delle scadenze, anzi in anticipo, debba poi affrontare un campionato di quarta serie con la formazione Berretti, ce ne vuole davvero.

Siamo ai limiti del paradosso: eppure è questa la situazione che si prospetta ad oggi. L'ing. Angelo Tuccio ha ribadito al dimissionario sindaco e neo parlamentare europeo, Rosario Crocetta, come stanno le cose nell'incontro tenutosi nella giornata di martedì. Il problema verterebbe sui finanziamenti bloccati al Ministero dell'ambiente e che non consentono alla raffineria di investire, facendo respirare l'indotto da tempo in apnea. Di sicuro, fra le società coinvolte nella generale carenza di commesse al petrolchimico c'è anche l'Eurotec dello stesso Tuccio, costretta non a caso a ricorrere alla cassa integrazione per alcuni suoi operai. Per dovere di cronaca registriamo l'insistenza di alcune “voci di corridoio” secondo le quali in realtà l'Eurotec sia in attesa di un imminente sblocco della propria situazione, il che darebbe via libera al suo presidente anche nel calcio: ma si tratta di “indiscrezioni” ben lontane dall'essere confermate.

Del resto, la vicenda che sta attraversando il Gela calcio non è la sola. Ce ne sono altre molto simili, vedi il Foggia per tutte, altre ancora ben peggiori: leggasi Covisoc. La Commissione di Vigilanza, nella serata di mercoledì, ha infatti non ammesso ai rispettivi campionati di Lega Pro ben 16 squadre: Avellino, Pisa, Perugia, Treviso e Venezia in prima divisione; Alghero, Barletta, Biellese, Catanzaro, Igea Virtus, Ivrea, Legnano, Pistoiese, Pro Sesto, Sambenedettese e Vibonese in seconda divisione. Oramai certa la definitiva esclusione di Biellese ed Ivrea che non hanno prodotto la domanda d'iscrizione. Disperate le situazioni di Avellino, Pisa, Sambenedettese, Treviso e Venezia che rischiano grosso. Dovrebbero cavarsela al massimo con una penalizzazione le altre. Tutte dovranno regolarizzare la propria posizione entro sabato 11 luglio. Lunedì 13, la Covisoc trasmetterà le proprie valutazioni al Consiglio Federale della Figc che, martedì 14 luglio, si pronuncerà definitivamente. In caso di esclusione di alcune squadre scatterà il ripescaggio e le società interessate potranno fare domanda entro il 21 luglio accompagnando la richiesta con una onerosa fideiussone (2 milioni in prima divisione, 1 milione in seconda divisione). Avverso le decisioni del Consiglio Federale le società eventualmente escluse possono fare ricorso al Coni e solo nei primi giorni di agosto si saprà la reale composizione dei 5 gironi.

Insomma, il club biancazzurro supera a pieni voti l'esame Covisoc e, giusto dall'incontro avvenuto il giorno prima con Crocetta, Tuccio ha avuto l'ennesima conferma che non c'è ancora nemmeno il barlume di un'alternativa al suo disimpegno, tanto che nessuno s'è fatto sentire neanche con l'ancor per poco primo cittadino gelese per rilevare una squadra senza debiti e, al contempo, con la certezza di disputare un campionato di calcio professionistico. La crisi c'è - eccome - vale per tutti e non solo a Gela: puntare sui giovani diventa, allora, un imperativo peraltro caldeggiato dalle nuove norme dettate per uscire da una lenta ed inesorabile agonia. Sta di fatto che, nel momento in cui scriviamo, le uniche certezze rimangono una società che ha titolo a disputare la Coppa Italia Tim con inizio il 2 agosto ed il campionato di Seconda divisione Lega Pro con inizio il 23 agosto, una formazione Berretti allertata per andare in ritiro, il suo tecnico e quattro giocatori ancora a libro paga: Ferla, D'Aiello, Schiavon e Pasca.


Autore : Filippo Guzzardi

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