1 2 3 4 5
Corriere di Gela | Celebrazioni per lo sbarco degli americani a Gela
Edizione online del Periodico settimanale di Attualità, Politica, Cultura, Sport a diffusione comprensoriale in edicola ogni sabato
notizia del 08/07/2007 messa in rete alle 23:37:36
Celebrazioni per lo sbarco degli americani a Gela

A cura del Kiwanis e del Soroptimist club e con il patrocinio del Comune, si svolgerà nella nostra città una solenne cerimonia, per ricordare il 46° anniversario dello sbarco dell’esercito americano nella nostra spiaggia, durante la seconda guerra mondiale, con un imponente spiegamento di uomini e di mezzi.
Al “giorno della memoria” di quest’anno saranno presenti autorità religiose, civili e militari: tra gli altri, il vescovo Pennisi, il sindaco Crocetta, il console degli Stati Uniti Cucinella, il col. Charlie Darwal, il comandante della base militare di Sigonella, il presidente emerito della Repubblica di Malta Guido De Marco.
Il 10 Luglio 1943 evoca immagini terribili di guerra e il ricordo ha il peso di un macigno. E’ un ricordo che suscita emozioni collettive: una pagina di storia, di pianto, di morti, di dolore, difficile da cancellare.
Per chi visse quei giorni – e tra i presenti di oggi ce ne saranno tanti – ricorda con un nodo alla gola e con profonda angoscia l’uragano di fuoco dall’immensa flotta americana, i bombardamenti dei numerosi aerei sulla pianura di Gela, dove erano di stanza le nostre forze armate.
Quando i marines sbarcarono, le uniche forze presenti a Gela, nella zona degli sbarchi, furono la 206ª Divisione costiera e la 18ª Brigata costiera, costituite da miliziani anziani della riserva che, nonostante la loro enorme inferiorità di numero, non arretrarono e, combattendo con grande decisione, preferirono l’annientamento alla resa.
Subito dopo subentrarono i fanti della Divisione “Livorno” e i carri armati della Divisione “Goering” tedesca e anch’essi furono travolti dalle soverchianti forze degli americani. Quanti con nobile eroismo morirono in quella impari lotta?
Di quei combattimenti oggi sappiamo tutto: la strategia, la ferocia, il dolore, la paura, gli eroismi. Ma nessuno potrà mai sapere l’ultimo pensiero che attraversò la mente e il cuore di quei soldati che morirono da ambo le parti, l’ultima immagine che sovviene prima che cadi “la lunga notte”. Migliaia di giovani vite gettate al vento, lutti che tante famiglie hanno dovuto affrontare e tragicamente vivere (nella foto della collezione Franco Pardo, il cimitero dove vennero sepolti i militare americani caduti).
In programma alle 10, presso la Chiesa del Rosario la santa messa sarà officiata dal vescovo Pennisi e dal vicario foraneo Grazio Alabiso; alle 11 un corteo partirà dalla Chiesa per la scopertura di una lapide in marmo e la posa di una corona d’alloro in memoria dei caduti in viale Mediterraneo. Alle 12 la visita al Museo fotografico dello sbarco a Palazzo ducale e, alle 19,30, presso il Club Nautico verrà presentato il libro sullo “Sbarco a Gela e in Sicilia visto da Roosvelt e Churchill”.
La cerimonia del 10 luglio ridà luce all’umanità dopo le giornate roventi della guerra: sventoleranno le bandiere, suonerà la banda.


Autore : Gino Alabiso

» Altri articoli di Gino Alabiso
In Edicola
Newsletter
Registrati alla Newsletter Gratuita del Corriere di Gela per ricevere le ultime notizie direttamente sul vostro indirizzo di posta elettronica.

La mia Email è
 
Iscrivimi
cancellami
Cerca
Cerca le notizie nel nostro archivio.

Cerca  
 
 
Informa un Amico Informa un Amico
Stampa la Notizia Stampa la Notizia
Commenta la Notizia Commenta la Notizia
 
㯰yright 2003 - 2024 Corriere di Gela. Tutti i diritti riservati. Powered by venturagiuseppe.it
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105 106 107 108 109 110 111 112 113 114 115 116 117 118 119 120