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Corriere di Gela | Donegani chiama l’appello
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notizia del 12/07/2009 messa in rete alle 23:31:15

Donegani chiama l’appello

Nella serata di mercoledì, presso la propria sede di Piazza dei Martiri, il Primo Circolo del Pd ha chiamato a raccolta tutti i simpatizzanti del Partito Democratico gelese e non solo. Hanno risposto all’appello dell’on. Miguel Donegani (nella foto) anche da altri comuni nisseni: è il caso dei consiglieri comunali di Niscemi, Massimo Di Bennardo e Antonino Mantello, i concittadini Di Dio e Di Pietro, l’ex assessore provinciale e tra i coordinatori nisseni dei Riformisti e Democratici, il mazzarinese Mario Santamaria, il consigliere provinciale Rosario Cusumano (di Resuttano), il consigliere comunale di Villalba, ing. Salvatore Bordenga e via di seguito.
Tra i presenti abbiamo riconosciuto diversi consiglieri comunali di Gela, a partire dal capogruppo consiliare Pd Totò D’arma, per proseguire con i vari Vincenzo Catania, Giuseppe Ventura, Giacomo Gulizzi, Nuccio Cafà e lo stesso capogruppo di Democrazia e Socialismo Paolo Cafà. Hanno accolto l’invito anche i consiglieri provinciali gelesi Angelo Fasulo e Giuseppe Licata, i dirigenti della Cgil Alessandro Piva e Giovanni Ferro, il presidente dell’Ato Rifiuti Franco Liardo, l’ex segretario della Margherita, ing. Renato Cassarà, oltre a tanti altri esponenti della società civile. Insomma, una riunione davvero allargata a tutti e non ristretta alla sola “ala bersaniana” che ha un suo riferimento rappresentativo in città nell’on. Miguel Donegani, fra i coordinatori Red a livello regionale e principale promotore di quello che si è rivelato una sorta di incontro-confronto, utile innanzitutto a divulgare le regole congressuali ed in primis quelle relative al tesseramento, oltre che occasione al contempo per riflettere e dibattere in merito alla situazione politica e alle prospettive ed iniziative eventualmente da intraprendere anche nell’immediato.

Che lo fosse nelle intenzioni del deputato gelese all'Ars, lo confermano le parole con cui lo stesso ha introdotto i lavori con la concezione del Pd come “un partito degli iscritti” che discute all’interno senza scadere nell’autoreferenzialità del passato, aprendosi a nuovi scenari e possibile alleanze, come con l’UdC anzichè l’Mpa, non foss’altro perché ad oggi opposizione come il Pd sia a Palermo che a Roma, ritenendo comunque ancora prematuro affrontare il tema delle alleanze e – per quel che ci interessa più da vicino – del dopo-Crocetta, senza passare prima dall’esito dell’appuntamento congressuale.
“Ciò che mi preme – osserva Donegani – è riprendere il discorso che all’origine ha portato alla nascita del Pd, il quale a cominciare dalla periferia dev’essere un partito che ha una sua identità ed una sua idea ben precisa con proposte politiche limpide, quindi facilmente traducibili, che non si sottraggono eventualmente al giudizio dei cittadini affrontando i temi più scottanti come l’occupazione, la sanità, la salute, l’ambiente e senza le quali, in ogni caso, ambire ad essere un partito a vocazione governativa, alternativa credibile all’attuale governo nazionale e regionale di centrodestra, quindi ad esempio capace a Gela di esprimere una candidatura unitaria e condivisa a sindaco nelle prossime amministrative, è impossibile”.

“Basta con tentativi isolati, frutto di iniziative personali per quanto animate da tanta buona volontà – continua Donegani - è imprescindibile costruire un partito con una struttura lineare che agisca come un tutt’uno senza reminescenze ambigue nella divisione tra ex democristiani ed ex comunisti, specie nella selezione delle candidature e nella composizione delle liste che nel battesimo elettorale del partito, alle politiche e regionali dello scorso anno, non sono state con tutta evidenza il massimo che potevamo fare, contraddicendo lo spirito e le regole che si era dato un partito che predicava un rinnovamento non limitandosi alla semplice fusione tra Ds e Margherita: ecco perché diventa più che mai fondamentale il rispetto dello statuto e del regolamento in questa delicata fase congressuale che ci accingiamo ad affrontare”.
A chiarire gli aspetti tecnici del regolamento congressuale è stato quello che può esserne considerato il padre putativo nell’isola, vale a dire il responsabile organizzativo e coordinatore regionale del Pd, Enzo Napoli, che dopo aver preso parola, è riuscito fra l’altro nell’impervio intento di resistere al caldo afoso per tutta la durata della riunione, dibattito compreso. Queste, in sintesi, le regole essenziali e relative scadenze: “entro il 22 luglio, la direzione regionale e quelle provinciali dovranno eleggere, con la maggioranza dei 3/4 dei votanti, la commissione regionale e quelle provinciali, formate al massimo da 11 componenti, successivamente integrata da un rappresentante per ciascuna delle candidature. In caso di mancata elezione entro il 22 luglio di una o più commissioni provinciali, la commissione nazionale entro il 30 luglio provvede alla nomina.

L’anagrafe degli iscritti è redatta dall’ufficio adesioni provinciale e certificata dalla commissione provinciale di garanzia che la ratifica con il voto della maggioranza dei 2/3 dei componenti, per poi trasmetterla all’ufficio adesioni regionale e nazionale entro il 26 luglio 2009. L’ufficio nazionale adesioni procede alla verifica delle anagrafi regionali. Ai fini del calcolo della platea congressuale nazionale faranno parte soltanto gli iscritti che nell’anagrafe sono stati inseriti con i seguenti minimi requisiti: nome, cognome, data e luogo di nascita, indirizzo di domicilio o residenza, numero di telefono. Gli iscritti ai Circoli on line, regolarmente registrati entro il 21 luglio 2009, hanno diritto di partecipare con diritto di parola e di elettorato attivo e passivo alle riunioni dei Circoli territoriali o di ambiente da essi indicati all’atto dell’iscrizione come sede di esercizio dei propri diritti, ai sensi dell’art. 14, comma 2, dello Statuto”.

A vivacizzare l'happening sono intervenuti Paolo Cafà, Franco Liardo, Toni Gangarossa, Vincenzo Catania, Totò Sanzo, Franco Di Dio, Renato Cassarà e Salvatore D’arma. Due anni di silenzio e di assoluta assenza di dibattito interno, hanno inevitabilmente contraddistinto alcuni sfoghi inerenti, in particolare, la mancanza finora registrata di democraticità nel partito a livello locale; l’urgenza di prendere una posizione concreta e netta rispetto a tematiche sentite in città e nel comprensorio come l’acqua e l’ambiente; la necessità di utilizzare un linguaggio senza etichettature che richiami l’interesse dei più giovani; l’impegno di tutti a rendere più autonoma la classe dirigente del partito da chi rivesta ruoli istituzionali, allontanando il più possibile l’idea e la fisionomia, specie all’esterno, di un “partito degli eletti”. Nel chiudere i lavori l’on. Donegani ha ricordato che il Circolo Pd procederà al tesseramento da lunedì 13 fino a martedì 21 luglio, con la già citata sede di Piazza dei Martiri aperta a tutti al mattino e al pomeriggio.


Autore : Filippo Guzzardi

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