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Corriere di Gela | Amare Gela e la Sicilia
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notizia del 17/08/2004 messa in rete alle 23:20:10
Amare Gela e la Sicilia

A Gela è un fenomeno antico e oserei dire preoccupante di sottolineare soltanto i lati negativi della città e delle persone che vivono intorno a noi ed esaltando invece le abitudini e le usanze dei centri vicini e lontani. In una parola la “maldicenza” paesana.
E non sono soltanto i gelesi a dir male dei gelesi, ma anche i giornalisti e gli scrittori che da lontano dicono male della nostra città, descrivendola come un luogo di degrado e di squallore. Ricordiamo, fra i tanti, Giorgio Bocca che definì la Sicilia, nel suo libro: “L’inferno, profondo sud”.
“Non c’è peggior nemico della Sicilia – ha scritto l’emerito prof. Santi Correnti – che certi siciliani”. Stando a certi scrittori, la Sicilia (e Gela in particolare) è terra pericolosa, abitata da gente “ingovernabile”, dove la mafia fa il bello e il cattivo tempo. Si ammazza per un nonnulla e vive la collusione – afferma certa stampa – tra mafia e politica.
Se l’unica vera ricchezza per la Sicilia è il turismo, questa gente fa sì che nessuno venga nella nostra bella isola. Da diversi amici che ho a Pisa, a Firenze e a Livorno (vivo in Toscana da 34 anni), coloro che in estate sono stati in Sicilia, rientrano dopo le loro vacanze contenti e soddisfatti, affermando che in Sicilia si recheranno ancora qualche altra volta.
Recentemente il macellaio, dove son solito comprare la carne, mi diceva di essere stato in Sicilia con sua moglie e che aveva “scoperto” per la prima volta la Sicilia e che, malgrado i suoi contrasti e i suoi problemi, è una terra degna di essere conosciuta e apprezzata per le sue antichità e per la gentilezza dei suoi abitanti.
Un altro amico pisano ha affermato, unitamente a sua moglie, che i siciliani sono “persone intelligenti, lavoratori, religiosi, attaccati alla pace e alla famiglia”. Aggiungendo che non è vero che la mafia è solo in Sicilia, ma in tutto il territorio nazionale.
E allora? Più i maldicenti (scrittori e giornalisti del nord) si affannano a dir male della Sicilia e dei suoi abitanti e più i toscani vogliono ritornarci. Questo è un ragionamento senza preconcetti e insegna pure che non bisogna mai parlare male della propria regione, perché il paese dove si è nati è come la propria madre. Bisogna inoltre essere ottimisti e portare rispetto alla città natale e ai suoi abitanti e amarli come una grande famiglia.
E non ascoltare le malevoli sirene che scrivono per ragioni di cassetta.


Autore : Gino Alabiso

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