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Corriere di Gela | Il Polo insiste per la crisi
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notizia del 12/07/2006 messa in rete alle 22:29:20
Il Polo insiste per la crisi

Anche questa volta, dopo l’ultimo consiglio in cui per mancanza di numero legale non si era potuto affrontare la discussione sulla crisi, il sindaco Rosario Crocetta si è presentato in aula consiliare per ascoltare opposizione e maggioranza nella seduta avente come tema unico la crisi politico-amministrativa. Non si è presentato subito, ma dopo una sospensione dei lavori, il che è concepibile per via delle misure di sicurezza cui è costantemente sottoposto. Certo a vederlo in faccia Crocetta non era per nulla sereno, però chi gli sta molto vicino ci fa sapere che se c’è un po’ di sofferenza e nervosismo in lui non è tanto il fatto di doversi sorbire le critiche e gli improperi dell’opposizione de dei due consiglieri del Pdci, quanto i ritardi per l’approvazione del bilancio.
Lui sulle critiche ci pasce e sa controbattere argomentando ogni suo intervento. Forse l’unica insofferenza e fastidio li prova quando si sente attaccato o forse è meglio dire, provocato da esponenti del suo partito di appartenenza. Grande la sua concentrazione quando parla il suo naturale e più feroce accusatore Massimo Catalano di Forza Italia che gli chiede in sostanza il perché di questa crisi politico-amministrativa, il perché del suo privilegiare la mediaticità, il perché del suo mortificare gli assessori, tanti perché che sono già stati più volte esternati a Crocetta sia sotto forma di mozioni e interrogazioni (che il più delle volte non hanno avuto risposta). Un intervento apprezzabile, quello di Catalano perché pone in essere argomentazioni politiche, anche se qualche volta si lascia andare in affermazioni ingenerose e che lo stesso Crocetta apprezza pur con tantissimi distinguo. Crocetta impassibile e serio, spulciando alcuni documenti che ha sotto mano, ascolta con molta attenzione. Di tanto in tanto qualche smorfia e una alzata di occhiali, sottolinea il suo dissenso su cosa sta dicendo il suo interlocutore. Rimane persino concentrato e attento quando il solito intervento di fuoco della forzista Maria Pingo lo colpisce al cuore rimproverandogli tutto quanto non ha realizzato e le sue false promesse. Nel suo intervento lo colpisce la sua ingenerosità e la sua disinformazione su alcuni atti. Crocetta, anche se a microfono spento, lancia battute incomprensibili, si evince tutta la sua insofferenza e la voglia di controbattere che poi esplode con urla e rimproveri a fine seduta quando il consiglio decide di aggiornarsi a giovedì prossimo. La voce di Crocetta che contesta fortemente Maria Pingo la si sente dai corridoi. La sua è una rabbia accumulata durante tutta la seduta; esploderà di colpo a fine lavori.
E’ teso durante tutti gli interventi e proprio quando parla il consigliere Ferracane si alza, si volta per dire qualcosa al presidente dell’assemblea Angela Galioto, e se ne va. Non si tratta di mancanza di rispetto o di sgarbo verso l’oratore di turno ed a spiegare il motivo dell’uscita temporanea del primo cittadino è Angela Galioto che comunica che Crocetta si è allontanato dall’aula momentaneamente per andare a prendere un documento. Infatti di lì a qualche minuto fa rientro in consiglio.
Per il centro sinistra non c’è nessuno iscritto a parlare anche se a grande richiesta dell’opposizione c’è la forte pretesa di ascoltare almeno qualche consigliere. E così il buon socialista Rosario Italiano interviene per spiegare questa crisi che di fatto non c’è, che si è tutti d’accordo, che gli assessori lavorano bene, che le spaccature sono composte, che l’opposizione si limita solo a fare delle ”mozioncine” di poco conto senza guardare i fatti che l’amministrazione è riuscita a realizzare. Una difesa d’ufficio, quella di Italiano che ha il sapore della provocazione per alcuni consiglieri ma che per i più viene interpretata nel suo giusto senso.
Solo Catalano si indispettisce di fronte al termine “mozioncine” pronunciato da Italiano e ne contesta il termine usato considerandolo quasi un’offesa.
Interviene anche la Galioto. Un intervento di grande respiro, degno di una persona che oltre a possedere delle qualità professionali ha senz’altro della stoffa politica. Peccato che Gela non abbia potuto gioire della sua ventilata nomina ad assessore regionale all’industria. Ce lo auguravamo un po’ tutti. Nel suo intervento ci sono dei chiaroscuri e argomentazioni pro e contro il primo cittadino. Nulla di personale, non è nel suo stile attaccare la persona, ma riflessioni e critiche dal sapore politico ed argomentate. Lo stesso Crocetta le apprezza anche se le contesta. Interviene anche Celona e Robilatte. Interventi cui siamo ormai abituati da tempo. Hanno un contenuto politico sicuramente ma nulla di propositivo e costruttivo. A fine dibattito, solo dopo che il sindaco ha fatto la sua lunga autodifesa, dovrebbe essere il turno delle repliche. La Galioto rinuncia temporaneamente, finisce col rinunciare anche il diessino Totò D’Arma e prende la parola il comunista Peppe Bonura. Un lungo intervento fatto di mezze frasi, di attacchi anche se modesti e sereni verso il sindaco, reo di non avere spostato il mercato settimanale da quella benedetta o maledetta (ognuno scelga il termine che vuole) Via Recanati. Piccole schermaglie tra lui e il sindaco e infine un appello “perché il sindaco faccia un’opera di bene” togliendo quel mercato da quella via. Infine data l’ora tarda, Bonura propone di aggiornare la discussione a giovedì prossimo. A questo punto tutti i consiglieri del centro sinistra abbandonano l’aula alla chetichella uno dietro l’altro. Sui banchi del centro sinistra rimangono solo Ignazio Di Dio (Pdci) e Peppe Bonura (Pdci 9) e dieci consiglieri del centro destra. L’intenzione è quella di far mancare il numero legale così la prossima seduta potrebbe essere quella sulla discussione e approvazione del bilancio, in quanto la seduta monotematica salterebbe per via di una nuova convocazione. Solo che lo scherzetto di far mancare il numero legale non riesce perché i presenti sono 13 e quindi la proposta di aggiornare la seduta sulla crisi passa. Addio al bilancio. E tutta la rabbia di Crocetta è tutta lì.


Autore : Nello Lombardo

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