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Corriere di Gela | Le sofferenze umane rivisitate da Rocco Morello
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notizia del 22/06/2007 messa in rete alle 22:16:25

Le sofferenze umane rivisitate da Rocco Morello

“I volti della sofferenza” è il tema a cui si è ispirata la mostra fotografica che si è chiusa giovedì 21 e allestita a Palazzo Ducale a cura del foto amatore Rocco Morello (nella foto), in collaborazione con il Comune e la cooperativa Progetto Vita. La mostra, che era stata inaugurata sabato 16 giugno, ha fatto registrare un notevole successo. Tanti i visitatori che in questi giorni si sono alternati per ammirare le varie fotografie esposte suddivise per categorie e che illustravano per lo più anziani alle prese con il lavoro manuale, oppure ritratti di giovani e bambini vittime delle guerre, immagini della crocifissione di Gesù nella settimana Santa del periodo di Pasqua, volti di bambini gelesi poveri delle epoche passate che giocavano per strada e tante altre.
Tra le foto che più hanno potuto colpire il visitatore quelle relative agli antichi mestieri che oggi non esistono quasi più, a simboleggiare la fatica dell’uomo, i lavori più umili ma svolti con grande dignità ed impegno, in particolare degli anni ’50 e ’60; la sofferenza per la sopravvivenza dopo il periodo della grande guerra, come ad esempio i cucitori di reti, i lavori della campagna, i cosiddetti camperi, oppure foto che ritraggono uomini intenti a vinnigna oppure nella vendita delle verdure, effettuata davanti l’uscio di casa con una casetta di legno. Come la foto che ritrae i cavili a parti i casa, con un bambino che porta in spalla un gran mazzo di cavoli. Una sezione speciale è stata dedicata ai personaggi popolari gelesi, quali ad esempio Ninu I’mpopa e a “cumacca do vinu”, oppure Luigi ed altri.
A margine poi della sofferenza, il gioco, il divertimento dei bambini negli anni passati. Una carrellata di fotografie riproducevano u iocu i l’acqua, u ioco do fossu, u ghiumminu, a carramatta, a sima e tanti altri giochi ormai dimenticati, ma che un tuffo al cuore hanno procurato ai tanti visitatori non più giovanissimi e tanta curiosità ha destato negli altri. Alcuni di questi giochi sono stati riprodotti artigianalmente ed esposti, come ad esempio a carramatta. Un ruolo importante quindi quello di Rocco Morello, che negli anni ‘90 ha curato e condotto una serie di trasmissioni andate in onda su Video Golfo che riguardavano gli antichi mestieri e le tradizioni di Gela e che ancora oggi spesso vengono ritrasmesse suscitando molto interesse nel telespettatore che vi si sofferma compiaciuto, tra uno zapping e l’altro del telecomando. Attraverso la raccolta di materiale fotografico dai collezionisti o prodotto da sé, Rocco Morello, rappresenta la memoria storica della città, soprattutto per le giovani generazioni che altrimenti non avrebbero la possibilità di conoscere una parte importante della storia della città. E questo gli si dovrebbe riconoscere anche con gratificazioni economiche, considerando poi che Rocco Morello – tecnico al petrolchimico, che solo poco tempo fa ha superato brillantemente seri problemi di salute – il più delle volte organizza le esposizioni a spese proprie.


Autore : Cinzia Sciagura

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