1 2 3 4 5
Corriere di Gela | La mesta chiusura dei cinema
Edizione online del Periodico settimanale di Attualità, Politica, Cultura, Sport a diffusione comprensoriale in edicola ogni sabato
notizia del 04/10/2005 messa in rete alle 22:13:35
La mesta chiusura dei cinema

Per Benito Mussolini il cinema era “l’arma più forte”. E anche Hitler e Stalin la pensavano più o meno alla stessa maniera. Così, la “Settima Arte” è stata utilizzata da tutti i dittatori del mondo come il più efficace strumento di propaganda, almeno sino a quando non è stata inventata la televisione, che per l’uso improprio che spesso se ne fa, si è rivelato non secondario al cinema per “addomesticare gli uomini e le loro coscienze”. Ma Il cinema è stato in verità il mezzo di comunicazione più democratico, e il linguaggio artistico più popolare e universale inventato dall’uomo. Basti pensare che già nel periodo muto, la sola forza delle immagini univa le platee di tutto il mondo. Così Chaplin, dagli Stati Uniti, All’Asia, all’Australia con i suoi film faceva ridere e commuovere grandi e piccoli. Strumento di comunicazione di massa e di aggregazione sociale per eccellenza, il cinema, negli anni d’oro, era alla portata di tutte le tasche. Si poteva andare in platea o in galleria. Per i ragazzi e i militari c’era il biglietto ridotto.
Al cinema andavano i fidanzatini, i proletari e la gente facoltosa. Insomma, il cinema univa le genti, le famiglie e anche i popoli di lingue e culture diverse, rivelandosi anche un mezzo di pace e di fratellanza. E’ naturale quindi sentire ora una grande tristezza nell’assistere alla lenta agonia delle sale, con una costante emorragia di spettatori. La crisi è mondiale, e a parte la ricca cinematografia americana, nelle altre nazioni la “Decima Musa” rischia proprio il collasso. Di ciò ne hanno risentito anche le città e i piccoli centri. E la crisi del cinema è arrivata anche a Gela, nel nostro paese. E’ di pochi giorni fa la notizia della chiusura di 2 sale “storiche” della città come il Mastrosimone e il Royal, e questo ci immalinconisce.
Quanti ricordi, quante emozioni i gelesi hanno vissuto in quelle sale, soprattutto a cavallo fra gli Anni ‘60 e ‘70. Lì, molti di noi, abbiamo vissuto le stesse vicende del piccolo protagonista di “Nuovo Cinema Paradiso”. Al Mastrosimone e al Royal abbiamo visto BenHur, Via col vento, i western spaghetti di Sergio Leone, le comiche di Totò. Su tutto ciò però sembra essere scesa la parola fine. Quel tempo sembra ormai lontanissimo, irrimediabilmente perduto. Adesso il cinema lo si consuma in tv, su dvd, in vhs, sui canali satellitari con l’home-theatre, che ti dà proprio l’illusione di stare al cinema, mentre stai comodamente seduto nel salotto di casa. E qualche volta i film si scaricano anche da internet. Quali maggiori co-modità? Non si paga più il biglietto, e ciascuno rimane chiuso nel proprio “regno”, appagato dalle nuove tecnologie che ci illudono di essere ormai divenuti tutti autosufficienti, onnipotenti, onniscenti. Del prossimo non abbiamo più bisogno e col prossimo non serve più dialogare. Intanto Gela, dopo avere già perduto da decenni il teatro, adesso perde anche i due cinema più importanti. E questo accade nella città del nuovo rinascimento. Tutto ciò è davvero triste.


Autore : Gianni Virgadaula

» Altri articoli di Gianni Virgadaula
In Edicola
Newsletter
Registrati alla Newsletter Gratuita del Corriere di Gela per ricevere le ultime notizie direttamente sul vostro indirizzo di posta elettronica.

La mia Email è
 
Iscrivimi
cancellami
Cerca
Cerca le notizie nel nostro archivio.

Cerca  
 
 
Informa un Amico Informa un Amico
Stampa la Notizia Stampa la Notizia
Commenta la Notizia Commenta la Notizia
 
㯰yright 2003 - 2024 Corriere di Gela. Tutti i diritti riservati. Powered by venturagiuseppe.it
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105 106 107 108 109 110 111 112 113 114 115 116 117 118 119 120