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Corriere di Gela | Una vasta rappresentanza gelese allo sciopero generale della Cgil
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notizia del 04/07/2010 messa in rete alle 22:00:11
Una vasta rappresentanza gelese allo sciopero generale della Cgil

Contro la manovra economica varata dal governo Berlusconi, la Cgil ha scelto la strada dello sciopero generale.

La data individuata dai rappresentanti nazionali è stata quella di venerdì 25 giugno: Palermo ha ospitato il concentramento regionale, ove si sono radunati lavoratori di ogni categoria.

Il sindacato, in maniera compatta, ha voluto dimostrare tutta la sua contrarietà ai progetti redatti dal primo ministro, Silvio Berlusconi, e dal Ministro dell'Economia, Giulio Tremonti.

Anche un'ampia delegazione gelese ha preso parte al corteo: dai metalmeccanici della Fiom, ai dipendenti pubblici della Fp, dai chimici della Filcem ai pensionati dello Spi, per arrivare agli edili della Fillea e ai lavoratori agricoli della Fillea.

L'intento dei molti partecipanti, stando a fonti sindacali non meno di trentamila, è stato quello di far comprendere agli autori della manovra l'impraticabilità di una strategia volta a richiedere sacrifici ai soli lavoratori dipendenti, tutelando, al contrario, rendite finanziarie, professioni e la vasta area della produzione finanziaria e speculativa.

La delegazione partita da Gela, più nello specifico, si è unita al corteo palermitano allo scopo di dare ulteriore risalto ad una realtà sociale e lavorativa sempre più difficile.

La crisi dell'indotto Eni, le turbolenze interne all'ente comunale, il terziario in balia dell'assoluta precarietà, una dimensione, quella edile, difficile da sostenere a causa dei drammi legati al salario ed alla sicurezza.

Il gruppo è stato guidato dal segretario della Camera del Lavoro, Giovanni Ferro, coadiuvato dai segretari aderenti alle molteplici sigle Cgil.

Durante il corteo, dipanatosi per le vie centrali del capoluogo, non sono mancati striscioni volti a descrivere problematiche di non facile risoluzione.

Tra i protagonisti, indubbiamente, gli operai della Fiat di Termini Imerese, quelli della Keller di Carini, i lavoratori dell'indotto gelese, ma anche la manodopera dei poli industriali di Messina e Siracusa.

Un ampio cordone, con all'interno molteplici criticità e ancor più urgenti vertenze.

Tutti gli esponenti sindacali gelesi si sono spesi nel far comprendere alle altre rappresentanze le criticità del territorio, alla presenza, peraltro, di diversi segretari regionali.

Vari operai dell'indotto Eni ne hanno approfittato per condividere, insieme ad altri, ansie e problemi che oggi si trovano ad affrontare, in presenza di piani industriali decisamente poco idonei alla massima occupazione.

Un destino simile a molti colleghi di altre province, il loro.

“Le emergenze in Sicilia sono molte, e proprio per questa ragione bisogna stare uniti e lottare, è l'unica soluzione”, dicono molti partecipanti alla delegazione gelese.

Intanto, la Cgil non esclude ulteriori prese di posizione innanzi al disinteresse della compagine di governo; a Gela, la stessa sigla già si organizza insieme alle altre allo scopo di conseguire il massimo appoggio, anche istituzionale, in favore di un'unica causa: il lavoro.


Autore : Rosario Cauchi

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