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Corriere di Gela | Legalità e moralità possono attendere
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notizia del 10/04/2005 messa in rete alle 21:56:42

Legalità e moralità possono attendere

Due sedute consiliari in due settimane, tutte e due rinviate. La scorsa settimana in via straordinaria con un solo punto all’ordine del giorno si doveva discutere sulla questione morale e sulla legalità. Temi scottanti ma tanto cari al sindaco crocetta, al punto da farne un cavallo di battaglia sia nel suo programma elettorale che nel corso della sua sindacatura. L’assemblea civica quando si è visto recapitato un suo invito a rinviare i lavori perché impegni istituzionali lo tenevano fuori sede, ha dovuto suo malgrado aggiornare i lavori a data da destinare.
Quando mercoledì scorso il presidente del consiglio convocò l’assemblea civica in via ordinaria con 17 punti all’ordine del giorno, circolava voce che gli schieramenti facenti capo alla Casa delle libertà erano decisi a capovolgere l’ordine del giorno e affrontare la discussione sulla questione morale. Purtroppo anche questa volta si è dovuti rinviare ad altra data per via del lutto nazionale dovuto alla morte del Papa. Il Corriere però ha voluto ascoltare sulla questione su cui si erano puntati i riflettori, due consiglieri comunali: Angela Galioto, vice presidente del Consiglio comunale, dello schieramento di opposizione e Salvatore D’Arma (entrambi nella foto sopra) capogruppo consiliare dei Ds della maggioranza che sostiene Crocetta.
“Io parto dal presupposto che la legalità ha un significato oggettivo – afferma Angela Galioto – che non può essere oggetto di interpretazione personale. La questione della legalità non può essere circoscritta soltanto ai lavori pubblici, così come dalle intenzioni manifestate dal sindaco. E’ qui che il sindaco ha accentuato il suo interesse sulla base della motivazione che quello il settore dove orbitano maggiori interessi finanziari e quindi è probabile ed inevitabile che lì si annidano interessi che posso non essere leciti. Si tratta di una visione giusta, ma che rischia di apparire imperfetta e parziale se questa stessa attenzione non si spende anche in tutti gli altri settori e soprattutto se non si applica la stessa intransigenza nelle altre scelte amministrative. Pensare che la legalità sia concentrata soltanto su quel settore rischia di legittimare al mondo lecito tutto il resto. E mi pare alquanto grave”. Chiediamo alla Galioto quali sono le sue denunce e ci risponde così: “Le mi denunce le ho fatto in Consiglio comunale. Credo che la politica si debba occupare di applicare e di formare un complesso di regole che costituiscano uno schermo sempre più forte per le tentazioni esterne e l’inquinamento. Ossia stabilire delle regole interne che servano a capire i ruoli e le competenze di ciascuno. Ho sempre chiesto al sindaco di non essere molto chiaro per esempio nel confine tra la promozione politica di una cosa che considero legittima e invece una sorta di clientelismo parapolitico che a volte non sembra chiaro. Voglio essere più esplicita.
Questa amministrazione ha compiuto delle scelte per cui ha attenzionato in modo particolare alcuni episodi, mentre ne ha tralasciato altri che sul piano del tenore hanno le stesse caratteristiche. Adesso l’indirizzo che proietto al sindaco è quello di occuparsi di rendere trasparente l’azione amministrativa, di fissare sempre più queste regole, autolimitare ancora di più le tentazioni che il fascino del potere esercita anche su chi svolge la politica. Cosa che non mi pare abbia fatto. Ho l’impressione che la sua sia una visione un poco strabica della legalità”.
Quando le chiediamo cosa ancora ha da aggiungere in quanto a critiche e giudizi sull’operato complessivo dell’amministrazione, risponde che Crocetta è fazioso anche nella battaglia della legalità. “Sembra dare significato ad alcuni fatti – aggiunge l’esponente di An – mentre per altri ha delle giustificazioni. Credo che queste siano delle questioni sulle quali bisogna essere assolutamente intransigenti. Non essere molto accomodanti”.
Questo il commento che Salvatore D’Arma fa sull’operato del sindaco riguardo alla legalità, moralità e trasparenza.
“La morale in sé non è un optional. Il concetto di morale nella cosa pubblica attiene alla trasparenza, al coinvolgimento e sostanzialmente alla legalità. Il tutto è subordinato all’aspetto di regole delle leggi. Non v’è dubbio che agli sforzi dell’amministrazione tendente a determinare quanto più trasparenza possibile, purtroppo possono emergere zone d’ombra laddove il concetto della discrezionalità si ampia così tanto nella gestione della cosa pubblica che può lasciare margini a interpretazioni speriamo errate, ma che in qualche maniera attengono ad una situazione di poca trasparenza.
Qui non si tratta di andare ad individuare questo o quel settore perché la questione morale dovrebbe essere il presupposto indispensabile per qualsiasi attività anche per i nostri atteggiamenti. Quindi la legalità è un concetto così esteso che non fa parte della categoria del possibile ma del necessario. Partendo allora da questo presupposto è chiaro che in una situazione in cui a volte si è sbandierata la legalità, stridono alcune scelte che non hanno questa consequenzialità rispetto all’impostazione che dovrebbe essere il presupposto di ogni nostro operato. Devo rilevare che in Crocetta c’è lo sforzo di trasparenza e di legalità. Moltissimi suoi atti sono stati coraggiosi, tanti altri hanno dato un impulso nuovo però c’è qualche lacuna che non è individuabile in questo o quel settore, spero involontaria.
L’uso sfrenato della discrezionalità a volte lascia zone d’ombra che occorre rimuovere. Ciò che voglio dire è che occorre intervenire con una azione più lineare e trasparente in tutte le scelte dell’amministrazione. Sarebbe riduttivo individuare ora nei lavori pubblici, ora nello sport e turismo, ora in qualche settore il campo di applicazione della trasparenza e della legalità”.


Autore : Nello Lombardo

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