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Corriere di Gela | Paolina Bonaparte 'la frivola' raccontata da Gino Alabiso
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notizia del 18/04/2005 messa in rete alle 21:52:45
Paolina Bonaparte 'la frivola' raccontata da Gino Alabiso

L’obiettivo di un cronista, fornito di esperienze maturate nel corso degli anni, attraverso la frequentazione della carta stampata, deve essere quello di rinverdire la memoria storica, anche mediante determinati apporti e considerazioni personali. A questi princìpi si é attenuto il collega Gino Alabiso chiamato recentemente dal Rotary club di Gela a tenere una conferenza su “Paolina Bonaparte a Pisa”.
Per Alabiso – come ci avverte nella relazione pervenutaci – storia, guerre, corna alla rinfusa, ricchezze e frivolezze si intrecciarono al tempo di Napoleone.
Tali eventi, con appassionata partecipazione emotiva, danno corpo alla relazione, con particolare riferimento alla sorella prediletta da Napoleone: Paolina Bonaparte, oriunda della Toscana.
Paolina visse appena 45 anni, eppure si poté fregiare di un numero imprecisato di amanti attingendo, normalmente, fra gli ufficiali dell’esercito di Napoleone che le fecero conoscere i letti di mezza Europa.
A Roma, nei primi dell’800, fu ricevuta amorevolmente dal cardinale Scipione Borghese, nel suo palazzo, per mostrarle le statue di Venere e Diana.
Paolina ne ebbe invidia di quelle bellezze, e costrinse il Canova ad immortalarla nuda in un blocco di marmo di Carrara.
La scultura, datata 1808, “ancora oggi fa sussultare il visitatore” che si rechi nella galleria Borghese di Roma; ed Alabiso é fra questi.
Nella sua relazione rotariana Gino Alabiso, che da molti anni risiede nella città della torre pendente, ricostruisce il periodo pisano di Paolina Bonaparte e del negro-tuttofare di Santo Domingo che sollevava la principessa tutta nuda per immergerla nella vasca da bagno e, successivamente, aiutato da un paggio che massaggiava Paolina in tutto il corpo e – beato lui! – ci avverte il conferenziere.
La relazione di Alabiso, oltre ai letti ed ai capricci della frivola Paolina, ripropone molti eventi storici napoleonici: vittorie e sconfitte, fino all’esilio dell’imperatore e la sua morte sull’isola di Sant’Elena il 5 maggio 1821, confortato da parenti e ormai pochi amici.
Paolina Bonaparte, invece, morì a Firenze il 9 giugno 1826 di cancro o mal sottile, come si diceva a quel tempo.
Prima di morire pare che abbia detto: “Sapevo quel che facevo e se dovessi lo rifarei”.
Oggi riposa, imbalsamata, nella chiesa di Santa Maria Maggiore a Roma, nella cappella di famiglia dei Borghesi, fra due papi del casato Borghese: Paolo V e Clemente VIII. Ma preferiamo ricordarla attraverso la statua del Canova, in stile neoclassico, pagata trentamila franchi.


Autore : Federico Hoefer

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