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Corriere di Gela | Dal vertice Udc, bordate a Crocetta
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notizia del 20/10/2004 messa in rete alle 21:49:28

Dal vertice Udc, bordate a Crocetta

Martedì scorso presso la sede dell’Udc c’è stato un incontro promosso dal segretario provinciale del partito Tonino Gagliano (foto) con iscritti e simpatizzanti. Presenti i componenti del direttivo locale e i consiglieri comunali Celona e Robilatte, sono state affrontate le vicende politico-amministrative della città.
E’ stato sottolineato come sia necessario un momento di riflessione sui gravi problemi che sembrano essere stati messi da parte. Un documento dai toni pacati dove vengono sottolineati i drammi che la città sta vivendo e che forse sono troppo trascurati o sottovalutati è stato elaborato e pubblicato tramite manifesti murali. Molta attenzione è stata prestata al settore dell’edilizia su cui gravitano artigiani, professionisti dipendenti e commercianti, ormai ferma da tempo e per rimetterla in moto è stato chiesto il rilascio rapido delle autorizzazioni e concessioni. Una frecciata alla carenza di programmazione da parte della giunta Crocetta, che sembra avere dimenticato che una economia cittadina deve puntare molto su infrastrutture mentre ora si sta andando avanti senza idee e con lo sguardo rivolto al passato. Al di là di dare esecuzione ai lavori già finanziati e programmati poco c’è di nuovo alla ribalta.
“Ciò che ci fa paura – ha detto Gagliano – è che non si stanno attivando procedimenti che consentano negli anni a venire di avere la possibilità di realizzare altre infrastrutture. Penso ad esempio alla dotazione della rete idrica di distribuzione della zona di Manfria e Roccazzelle dove si è arrivati sino ad un certo punto con la creazione delle condotte principali senza ulteriori interventi. Penso ancora alla disponibilità di aree agricole e dal punto di vista turistico che Gela ha assolutamente bisogno, alla dotazione di aree per insediamenti commerciali, artigianali, industriali. Anche qui si segna il passo e non si sta facendo nulla che possa dare risultati fra qualche tempo”. Nel corso del dibattito, Celona e Robilatte hanno lamentato una serie di defezioni della giunta Crocetta che disattende a tutte le interrogazioni che vengono poste, ma anche criticati i provvedimenti di cancellazione operati dalla giunta nei riguardi di opere importanti su cui esistono impegni finanziari della Regione e per i quali il Consiglio comunale aveva previsto delle somme per l’acquisto dell’area.
L’avere, ad esempio cancellato con un colpo di spugna un contributo di 120 mila euro che sarebbe servito all’acquisto dell’area per costruirvi la chiesa di Santa Lucia a Scavone, con il pretesto – è stato affermato – che non era stata fatta istanza in proposito, è un atto deprecabile. Bastava approfondire le ricerche e si sarebbe trovata la domanda presentata dal parroco di Santa Lucia e con tanto di timbro e di protocollo.
“L’impegno della Regione – ha detto a tal proposito Gagliano – concretato in un decreto di finanziamento che già esiste e che andrà a scadere tra poco, rischia di essere vanificato dal fatto che il Comune non sta mettendo in atto le procedure necessarie per potere espropriare le aree e potere eseguire l’opera.
L’importanza di un’opera di questo tipo, anche a volere ammettere che la domanda non era stata mai inoltrata e bastava a tal proposito contattare il vescovo o il parroco, richiedeva comportamenti più seri e meno superficiali da parte dell’organo esecutivo”. Nel corso dell’incontro si è parlato anche di agricoltura con riferimento alla manifestazione dei produttori agricoli di qualche giorno addietro, e si è anche indicato come l’amministrazione dovrebbe intervenire nel settore con la salvaguardia di marchi e la tutela dell’immagine e la qualità attraverso i protocolli di produzione, attraverso la costituzione di prodotti legati a denominazione di origine protetta.
“Un’azione di questo tipo non c’è stata – ha aggiunto Gagliano – mentre abbiamo assistito all’acquisto da parte dell’amministrazione di intere pagine sui quotidiani regionali e nazionali, investendo risorse enormi per promuovere l’immagine dell’amministrazione. Queste risorse finanziarie avrebbero potuto essere in parte indirizzate a spazi di pubblicità per promuovere i prodotti dell’agricoltura locale per dare risposte e tranquillità ai nostri agricoltori costretti a svendere i loro prodotti.
Non ci vuole molto se si vogliono dare risposte ai problemi”.
In questi giorni si è fatto un gran parlare dell’Orto Pasqualello, nel senso che qualcuno vuole impossessarsi della paternità del progetto finanziato dalla Regione. A Gagliano che era assessore ai lavori pubblici all’epoca in cui risale l’inoltro della richiesta di finanziamento, abbiamo chiesto di fornirci la sua verità.
“La questione è troppo semplice per prestarsi alle strumentalizzazioni da qualunque parte provengano – ci ha dichiarato Gagliano –. I fatti sono consacrati in documenti ufficiali, in decreti assessoriali ecc. Nell’aprile del 2002 l’assessore regionale all’industria Marina Noè, esponente dell’Udc, emana un decreto assessoriale con cui invita tutti i Comuni siciliani sede di impianti di estrazione petrolifera, di metano, a presentare progetti da finanziare in relazione alle disponibilità finanziarie della Regione. I requisiti del progetto dovevano essere quelli di migliorare il traffico veicolare per ridurre le immissioni inquinanti e quant’altro, migliorare e aumentare le superfici verdi di aree urbane, costituire un momento di re-cupero urbano. I tempi per presentare i progetti erano strettissimi, mi pare agosto del 2002. Da assessore ai lavori pubblici ma anche alla luce di un momento di collegiale consultazione con gli altri consiglieri comunali e tutti i quadri del mio partito abbiamo pensato che fosse quella un’occasione importante per il recupero e risanamento dell’orto Pasqualello


Autore : Nello Lombardo

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