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Corriere di Gela | A ritroso come i gamberi
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notizia del 13/11/2011 messa in rete alle 21:28:48
A ritroso come i gamberi

L'operazione che vuole portare il titolo sportivo dell'Aquila Caltagirone a Gela è lo stessa di quella da cui, alcuni anni fa, nacque l'Atletico Gela trasferendo il titolo sportivo da Niscemi. Sono, in particolare, gli ultras della Curva Boscaglia a farlo presente, con tanto di coerenza nel mantenere un dato giudizio sul loro ex presidente, ma con la gratitudine di chi riconosce ad Angelo Tuccio l'essere stato il miglior dirigente della storia del calcio locale. Ne consegue la richiesta inoltrata al sindaco di ritirare la querela contro ingegnere, come segno di riconoscenza non solo a lui, ma all'intera famiglia Tuccio. Non altrettanta coerenza, d'altra parte, si dimostra nell'invocare l'aiuto di chi si è disprezzato fino a ieri. Probabilmente, per gli ultras è solo un invito a riparare per il torto subito quest'estate. E' arcinoto che la parte più calda della tifoseria punti l'indice della responsabilità per la mancata iscrizione del Gela Calcio in Prima divisione all'intera classe politica, con in testa i quattro parlamentari cittadini, ed in particolare al Sindaco. Tornare a coinvolgere in un nuovo progetto chi hai dato del traditore fino a ieri, denota la necessità di chi non può fare altrimenti. E' come ammettere, a torto o a ragione, che a Gela senza politica non è possibile far sport. Ciò tutto può significare, tranne che svoltare pagina rispetto al passato.

In ogni caso, nelle parole e nei cuori del tifo più verace è altrettanta palese la voglia di ricominciare. Rispettabilissimo. E' vero però che a parole si auspica la maggiore unità possibile, ma con una postilla dalle forti tinta biancazzurre. Giusto come quei colori sociali che furono del Gela JuveTerranova (dopo la fusione tra la rosanero Juventina ed il giallorosso Terranova), poi Gela JT, quindi Gela calcio. Per quanto è dato sapere ufficialmente, a caldeggiare l'operazione è stato l'imprenditore e tifoso Vincenzo Cannizzaro che ha convinto il presidente dell'Aquila Caltagirone, Totò Sanfilippo, ad optare per Gela, ottenendo dal sindaco Sindaco Fasulo la disponibilità del Presti a partire dal prossimo 1 dicembre (con richiesta protocollata il 3 novembre).

La cosa non ha certo fatto piacere a chi ha dovuto aspettare anni per usufruire del principale impianto cittadino. E' il caso, cioè, dell'Atletico Gela che in un comunicato stampa ha inteso chiarire alcuni punti, fornendo la propria versione dei fatti. La società giallorossa ha svelato di essere stata contattata giorni addietro da Fasulo in merito ad un possibile trasferimento da Caltagirone a Gela del titolo d’Eccellenza detenuto dalla Pol. Aquila. In quell'occasione fu offerta alla dirigenza dell'Atletico di subentrare nella proprietà pagando 50mila euro. In un secondo incontro del tutto informale, lo scenario cambiò: Sanfilippo non lasciava, erano già stati trovati dei potenziali soci (Fraglica?), era già arrivata dal Sindaco di Gela l’autorizzazione per far giocare l’Aquila Caltagirone al Presti e le porte rimanevano aperte anche a quelli dell'Atletico purché i colori sociali della squadra fossero biancazzurri e purché allenatore e alcuni giocatori ritenuti “affezionati” (quelli gelesi soprattutto) avessero la riconferma. Un'offerta considerata inaccettabile: significava svestirsi dei colori sociali della Città di Gela scelti per questo motivo e non per far scaturite sterili ed inutili polemiche; significava altresì rinunciare a Dario Di Dio per far posto a Ivan Di Dio in qualità di allenatore; significava inevitabilmente mettere in secondo piano diversi giocatori attuali che hanno la fiducia della società; significava infine sborsare soldi per fare un salto di categoria (dalla Promozione all'Eccellenza) che non è impensabile ottenere sul campo. E sulla questione campo, o meglio sulla questione dello stadio Presti, che i toni diventano più aspri. L'Atletico non intende tornare al Mattei. Insomma, con un campionato in corso ed un eventuale scotto da pagare in termini finanziari, non avere la disponibilità del Presti perché quella domenica ci deve giocare (per non parlare degli allenamenti in settimana) una società di Caltagirone viene vista come una beffa. Ora, è chiaro che ogni iniziativa volta a far crescere la città, in questo caso sul piano sportivo, vada sempre e comunque salutata positivamente e con favore. Ma da qui a riproporre vecchie diatribe, come quelle sui colori sociali, o rissose convivenze tra società per le infrastrutture, significa fare un ulteriore passo indietro rispetto a quello, già imperdonabile, compiuto quest'estate. E' come rassegnarsi alla circostanza che vede questa città incapace di non procedere, ineluttabilmente a ritroso, come i gamberi.


Autore : Filippo Guzzardi

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