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Corriere di Gela | L’Adas e il suo trentennale tra soddisfazioni e difficoltà
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notizia del 12/12/2008 messa in rete alle 21:24:28

L’Adas e il suo trentennale tra soddisfazioni e difficoltà

L’Adas ha festeggiato lunedì 8 dicembre i suoi trent’anni di vita con una cerimonia in grande stile all’aula magna dell’Itc “Sturzo” articolandosi in momenti di riflessione e di sfide per il raggiungimento di traguardi sempre più importanti, ma anche di allegria, musica e spettacolo. Sono molto lontani i tempi in cui il sangue si vendeva. Bastava una telefonata e il “donatore” si presentava dinanzi all’ospedale per offrire la sua merce. “Con l’avvento dell’Adas – ci ha detto il presidente Felice Damaggio (nella foto) – questo mercato indegno è sparito. Però è una bella cosa sapere che molti di quei donatori sono ora dell’Adas”. Da quel lontano 1978, anno della sua nascita, sono stati raccolti quasi quaranta mila sacche di sangue che sono state utilizzate per la maggior parte da gelesi, ma anche da altre persone bisognose in diversi ospedali siciliani. I donatori gelesi possono essere orgogliosi quando si afferma che adesso presso il nostro l’ospedale si è raggiunta l’autosufficienza. Gran parte del merito per questo risultato va al presidente Damaggio che inventandosi nuove metodiche nella raccolta del sangue con una sorta di porta a porta presso istituzioni, scuole, studi di professionisti, fabbriche, ecc. è riuscito a far crescere la cultura della donazione. L’Adas a Gela potrebbe chiudere il 2008 con 3400 sacche di sangue che rappresentano il 4% in più dello scorso anno. Damaggio però si aspettava una percentuale di crescita più alta, però il dato è positivo poiché consolida l'autosufficienza all’ospedale che quest’anno ha esportato verso altri ospedali siciliani circa 700 sacche di sangue.
La manifestazione è stata coordinata da Giacomo Giurato ed Enzo Emmanuello, entrambi donatori, iniziata con i saluti da parte di personalità politiche, mediche e istituzionali, come il presidente del Consiglio comunale Peppe Di Dio, l’assessore allo sport Antonio La Folaga, il dott. Orazio Caccamo, il presidente Fimg Ignazio Morgana. Presenti anche responsabili dell’Avis di Verona, tra i quali Andrea Cantara, con cui quindici anni fa si celebrò il gemellaggio. Sono state consegnate medaglie d’oro a quelle persone che avevano al loro attivo 50 e 25 donazioni, mentre quelle d’argento a chi ne aveva collezionato 15. Premiati anche gli studenti dell’Itis dove è stato organizzato il concorso-progetto “Vivere per donare “grazie anche all’impegno delle prof.sse Graziana Cannadoro e Sonia Madonia. Due targhe alla memoria sono state consegnate ai familiari dei donatori scomparsi Calogero Bosco e Vincenzo Salinitro. Il presidente del Consiglio comunale ha ricordato la prima volta che ha donato il suo sangue. “Stasera non mi sento un ospite – ha esordito Di Dio – e sono orgoglioso di appartenere a questa grande famiglia dell’Adas. La prima volta che ho donato è stata nel 1976, un compagno di scuola stette male. Andammo in ospedale e mi ritrovai in quell’occasione a donare del sangue. In seguito mi fu conferita la medaglia per le prime venticinque donazioni che regalai a una ragazza che era in mezzo al pubblico e che è qui anche stasera. In quell’occasione lei mi fece una promessa, che quando sarebbe diventata maggiorenne, il 23 di questo mese, avrebbe fatto la prima donazione. Credo che meriti un applauso. Giovani così ne abbiamo bisogno tanti per far crescere questa grande famiglia dell’Adas”.
L’assessore La Folaga ha ricordato i primi passi che si facevano prima di arrivare alla costituzione dell’Adas, i primi approcci in fabbrica, le discussioni e quindi le decisioni che portarono a stendere statuto e atto costitutivo. Per ultimo ha preso la parola il presidente Damaggio che ha voluto richiamare l’attenzione delle scuole e delle famiglie perché si faccia in modo che i ragazzi cambino abitudini e stili di vita. “L’amministrazione comunale – ha continuato Damaggio – la vorremmo più presente. Vorremmo che il donatore divenisse più al centro dell’attenzione delle istituzioni, dell’azienda ospedaliera e di tante altre realtà. Grazie a tutti quanti ci sono stati vicini, ai giornali, alle televisioni, alle parrocchie, alle palestre, agli studi dentistici, agli avvocati, guardia di finanza e potrei andare avanti nell’elenco. Un discorso a parte va fatto nei confronti dello stabilimento di Gela. E’ una vergogna. Lo stabilimento che nel 1978 ha visto nascere l’Adas, che ha cullato l’associazione nei primi mesi di vita, ora è completamente assente. Mi dispiace che questa sera non ci sia nessuno dello stabilimento, anche se è stato invitato, ma anche se ci fosse stato qualcuno presente non avrei esitato a dire le stesse cose. Grazie ai medici della Fimg di Gela, Mazzarino, dell’ospedale di Gela, in particolare al dottor Tonelli, Cassarà, alla dottoressa Perrotta. Un ringraziamento particolare al dott. Rosario Cantella, senza di lui non avremmo raggiunto questi traguardi”.
Damaggio ha inoltre annunciato che presto l’Adas avrà a disposizione una casa a piano terra in via Appennini, dove effettuare i prelievi. Si tratta di un evento di fondamentale importanza per l’incremento delle donazioni, in quanto è stato accertato che la gente dona più volentieri al di fuori della struttura ospedaliera. La serata è proseguita con l’esibizione del cabarettista gelese Rosario Tandurella. Infine è stato fato salire sul palco il giovane cantante Ottavio Averna, che ha prestato il suo viso al manifesto pubblicitario dell’Adas sulla giornata del donatore.
La serata si è conclusa con il sorteggio che prevedeva la distribuzione di regali per i donatori: televisori al plasma, pc, portatili, play station, forni a microonde, macchine da caffè ed altri gadget di valore.


Autore : Nello Lombardo

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