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Corriere di Gela | Piano triennale, il si del Consiglio
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notizia del 24/08/2008 messa in rete alle 21:16:19
Piano triennale, il si del Consiglio

Al secondo tentativo, dopo quello di mercoledì mattina andato a vuoto per mancanza di numero legale, il Consiglio comunale ha approvato il Piano triennale delle opere pubbliche 2008-2010. Una prova di grande maturità, come l’ha definita il presidente Giuseppe Di Dio (nella foto), che pone l’Assemblea civica al centro dell’attività amministrativa, come Organo di partecipazione e di indirizzo, “ruolo che intende svolgere nell’interesse della comunità partecipata”. Il dibattito, nella suduta di giovedì mattina, è stato molto serrato, ma costruttivo, che ha visto maggioranza ed opposizione scontrarsi dialetticamente. Si è parlato anche di inciuci. Resta il dato del voto favorevole (unanimità dei presenti), registratosi a pomeriggio inoltrato. Il centrodestra lascia l’aula e consente a Pd e centristi di votare l’atto.
Lo strumento di programmazione approvato dal Consiglio prevede opere per complessivi 185 milioni di euro. La parte del leone la farà il 2009, con 99 milioni di spesa. Gli interventi, in complesso, riguardano l’edilizia sanitaria (con il centro direzionale di competenza del Comune), l’edilizia sportiva (con il nuovo stadio e la piscina) e la metropolitana di superfice (35 milioni di euro).
Un libro dei sogni? Può darsi, ma senza questo strumento nulla sarebbe possibile. Ora può cominciare il comincerà il confronto sul bilancio di previsione, il cui termine per l’approvazione da parte del Consiglio comunale è fissato per il prossimo 28 agosto. Dopodicchè, sarà un commissario ad acta ad occuparsene. Ma a questo – stando alle assicurazioni del presidente Di Dio, non si vorrebbe arrivare.
Passa in Consiglio comunale il piano triennale delle opere pubbliche dopo poco più di cinque ore di dibattito serrato fra consiglieri di maggioranza ed opposizione. Certo, il deliberato non è di quelli che possono definirsi limpidi e trasparenti sul piano della politica. L’uscita dall’aula dei consiglieri del centro destra la dice lunga sull’esito della votazione. Una loro presenza in aula sarebbe equivalsa a bocciare il piano se si tiene conto del tenore delle dichiarazioni dei gruppi consiliari di Pdl e Udc. Evidentemente, come la sinistra critica del Consiglio pensa e dice, quell’atto deve essere considerato un regalo al sindaco Crocetta in previsione di futuri assetti della giunta e che ci troviamo dinanzi ad un vero e proprio inciucio. Ma se il comportamento del centro destra è stato così sfacciatamente considerato un inciucio, viene da chiedersi: ma che fine hanno fatto i centristi liberalcristiani che hanno sempre sputato fuoco contro la giunta Crocetta avanzando diritti come quello ad avere tre assessorati in giunta o eventuali sottogoverni? Ci ha sorpreso infine l’assenza, in fase di votazione di votazione, del consigliere Fabio Collorà molto battagliero e severo nei suoi giudizi verso l’amministrazione. Naturalmente l’annunciato voto contrario non avrebbe avuto influenza sull’esito della votazione, però sul piano politico si sarebbe sommata ai tre voti liberi e contrari dei consiglieri Paolo Cafà, Giovanna Cassarà e Nicolò Gennuso. E poi perché i consiglieri Nuccio Cafà, Carmelo Ferrara, Grazio Trufolo si sono defilati in fase di votazione? Inoltre il voto favorevole espresso dal gruppo consiliare del Pd turandosi il naso, è il sintomo che siamo allo sfascio totale sul piano della dialettica politica, sul piano della chiarezza delle posizioni e sui meccanismi democratici. Cosa pensare di questi comportamenti? La risposta potrebbe essere tutta in quell’opinione che abbiamo espresso Corriere prima della sosta estiva, dicemmo che la crisi politica non si risolverà neppure a ridosso della festa della Madonna dell’Alemanna perché a Crocetta sta bene questa situazione di stallo mantenendo gli assessori che vengono sempre dati per dimissionari. Il suo sembra essere un gioco perverso di cui i vari aspiranti alla carica assessoriale non sembrano accorgersi. Dicemmo allora che costoro sarebbero stati invitati da Crocetta a starsene buoni che sarebbero stati accontentati. Ma quando? Intanto il piano triennale è stato votato in condizioni politiche di grande confusione, il prossimo martedì 26 agosto si dovrà votare il bilancio sempre a bocce ferme. Cosa succederà? Non vogliamo essere profeti ma c’è da giurare che tra un compromesso ed un altro, tra un inciucio ed un altro, lo strumento finanziario passerà perché Crocetta riuscirà ancora una volta a scendere a compromesso ossia ad ottenere l’approvazione proprio di coloro che aspettano di salire il gradino dell’assessorato o del sottogoverno. E poi? Che possano diventare i neocomponenti della giunta riteniamo sia cosa difficile. Cantare vittoria e dire che ha vinto il buon senso? Preferiamo non rispondere, ma una cosa positiva la vogliamo dire: il dibattito è stato serio e composto. Bello anche il gesto del centro destra di porgere una mano quando si è trattato di presentare un emendamento all’emendamento della giunta e riguardante il primo punto della proposta sull’intervento di consolidamento della scuola elementare Luigi Pirandello. Per il centro destra si sarebbe trattato di votare questo punto urgente buttando via il resto. Una proposta che ha spiazzato tutti. Accettare e salvare il salvabile? Il cosiddetto centro sinistra ha preferito rifiutare quella proposta bocciandola e lo stesso capogruppo D’Arma ha parlato di avere accusato un autogol. La seduta è stata caratterizzata da una sfilza di richieste di chiarimento concernenti gli obiettivi e le finalità del piano, nonché o suoi contenuti. Contestata la presenza di molti piani preliminari che fanno pensare ad un piano triennale come libro dei sogni di decennale memoria. Se molto motivate sono state le richieste di chiarimento dei consiglieri, altrettanto esaurienti sono state le risposte che il responsabile dei Lavori Pubblici, arch. Emanuele Tuccio, ha fornito.
Per la cronaca, alla seduta era presenta la giunta al completo. Mancava solo il sindaco e l’assessore ai lavori pubblici Carmelo Romano. Un fatto questo che è stato molto contestato soprattutto dal consigliere di sinistra democratica Paolo Cafà e dal consigliere del Pdci Giovanna Cassarà. La seduta ha inizio con la proposta del vice sindaco Elisa Nuara di apportare un modifica alla spesa e alle fonti di finanziamento riguardo ai lavori di consolidamento nell’anno 2008 della scuola elementare Luigi Pirandello. A seguito di indagini geognostiche e diagnostiche si rende necessaria una spesa aggiuntiva di tre milioni di euro da finanziare con mutuo. Altre tre opere (completamento via Borca di Cadore, riqualificazione urbana circonvallazione Porta Vittoria e riqualificazione Lungomare) però rientranti nell’annualità 2009 richiedono un impinguamento della spesa per oltre sei milioni di euro. Tutte da finanziare con mutui. Su questa proposta prende la parola il vice sindaco che illustra ampiamente l’atto e rispondendo anche ai chiarimenti richiesti dai consiglieri. Il consigliere Paolo Cafà, dopo avere chiesto spiegazione sulla dizione riportata dai sindaci revisori (parere favorevole fatto salvo il patto di stabilità) stigmatizza il fatto che si è fatto ricorso ai mutui indebitando oltremodo il Comune al punto che “resteranno solo gli occhi per piangere”. Poi chiede copme mai non si è pensato mai di inserire nel piano triennale la zona a nord del Museo a rischio. E poi l’Orto Pasqualello come mai si trascina dal 2005 senza mai riuscire a intervenire con opere di riqualificazione? Il consigliere Collorà è molto critico sull’utilizzo dei mutui e poi si chiede che fine faranno i fondi comunali quando si fa ricorso ai fondi regionali. Il capo gruppo dell’Mpa Fortunato Ferracane critica il modo pedissequo di elencare le opere del piano triennale da cui non si riesce a capire se esse servono in modo prioritario alla città. Infine rifacendosi alle sedute consiliari in cui tutti i consiglieri lamentavano il forte inquinamento del traffico veicolare di Via Venezia, chiede cosa sia stato fatto per intervenire in questo settore.
Giovanna Cassarà in merito all’Orto Pasqualello si chiede come mai non è stata risposta alla sua interrogazione tendente a conoscere cosa sia stato fatto dal punto di vista tecnico dal 2005 ad oggi. Possibile che esiste solo un progetto preliminare? Si potrebbe rischiare di perdere il finanziamento, ammesso che non sia stato già revocato? Il consigliere Scuvera chiede con quali criteri si proceduto alla formulazione del piano triennale , perché si vuol fare ricorso ai mutui de perché non si interviene su Manfria e sul lungomare. A questo punto il vice sindaco interviene fornendo chiarimenti. Parla di un gruppo di lavoro che sta provvedendo ad intercettare finanziamenti europei, ricorda l’esistenza di un decreto del ministro Pecoraro Scanio che poi è decaduto e che inerveniva sull’inquinamento di Via Venezia con una cifra di tre milioni di euro. Decaduto il governo Prodi è decaduto anche il decreto. Auspica una sua riproposizione. Molto critico l’intervento di Lucio Greco (Pdl) che ritiene confusionario e pieno di improvvisazione il piano triennale, stigmatizza il ricorso ai mutui ed accusa l’amministrazione di non onorare i suoi debiti.
Alla fine della seduta abbiamo raccolto brevi dichiarazioni riguardanti il piano triennale delle opere pubbliche.
Giuseppe Di Dio (presidente del Consiglio comunale)
“Soddisfazione per l’approvazione del piano triennale. Il Consiglio ancora una volta dimostra che agli appuntamenti importanti è sempre responsabile. Bisogna fare un plauso ai consiglieri del centro destra che con la loro uscita dall’aula consiliare ne hanno consentito l’approvazione”.
Enzo Cirignotta (Udc)
“Abbiamo ritenuto di dovere bocciare l’emendamento presentato dall’amministrazione perché è un vizio che si ripresenta ogni anno. Effettuano una delibera e poi la vanno a modificare. Noi riteniamo che solo grazie alla responsabilità del centro destra se il piano triennale è passato, perché se fossimo rimasti in aula il piano sarebbe stato bocciato. Rimarchiamo infine la grande divisione che esiste all’interno del centro sinistra. Infatti i consiglieri Cafà, Cassarà e Gennuso hanno votato contro”.
Paolo Cafà (Sinistra democratica)
“E’ la dimostrazione che esiste una maggioranza legale che è il solo partito democratico ed una maggioranza occulta che il centro destra. Nella nostra città è bene che i cittadini sappiano che ci sono rappresentanti in giunta che sono iscritti ai club services, che rappresentano l’Opus Dei, che rappresentano le corporazioni
E i poteri forti. Il voto di oggi è la prova provata che non c’è una giunta di centro sinistra da salvaguardare, ma una giunta di rappresentanti dell’Opus Dei che milita nei ranghi del centro destra. E’ bene gli assessori e il sindaco vadano a casa per evitare alla città ulteriori guasti”
Giovanna Cassarà (Pdci)
“Ho votato contro il piano triennale perché non potevo essere correa su determinate inesattezze ed assurdità. Per me non si tratta di un piano triennale vero perché per opere di grande importanza ci sono soltanto dei preliminari che giacciono fermi fin dal 2005 e che io ho documentato. Mi dispiace che il centro destra sia uscito dall’aula, segno che ci sia un inciucio. E poi associandomi alle parole di Paolo Cafà dico che non ci troviamo dinanzi ad una giunta di centro sinistra. Noi siamo della sinistra e vogliamo salvaguardare le fasce più deboli. Infatti ho contestato la mancanza di interventi sociali come gli asili nido nel 2008. Dobbiamo pensare soprattutto alle donne che sono più deboli socialmente ed economicamente. Col cuore in mano dico di non aver potuto votare favorevolmente perché mi sarei resa correa”
Elisa Nuara (vice sindaco)
“La bocciatura dell’emendamento mette in crisi la popolazione scolastica della Luigi Pirandello. Non capisco la ragione per cui si boccia un emendamento sulla scuola. Lo trovo strano. Dovremo trovare un accorgimento. Devo dire che abbiamo lavorato tanto sul piano triennale ed era un piano importante, riqualificava la città. Prevedeva opere pubbliche importanti come la piscina, scale mobili, il nuovo stadio comunale. La Cassarà ha fatto un buon intervento sulle fasce deboli e sulla questione degli asili nido. Un piano triennale è però la prosecuzione di quello precedente. Gli asili nido sono previsti asili nido”

Il comunicato del Sindaco

In merito all’approvazione del Piano Triennale nel ringraziare i consiglieri del Partito Democratico che hanno votato compatti e i rappresentanti dell’opposizione che hanno tenuto un atteggiamento di costruttiva opposizione in aula, non posso non far notare che la mancata approvazione dell’emendamento relativo all’incremento di risorse finanziarie necessarie per la manutenzione straordinaria della Scuola Luigi Pirandello e per la rimodulazione del progetto del Lungomare potrebbe incidere negativamente su due grandi questioni della città.
La prima attiene alla questione del diritto allo studio privando i bambini della scuola materna ed elementare della zona di Mulino a Vento di avere a disposizione il loro plesso scolastico, con possibili conseguenze sui doppi turni e di spostamenti dall’area relativa al bacino di utenza. Per la seconda la possibilità di un rilancio turistico di tutta l’area del Lungomare, anticipando la realizzazione di un grandissimo progetto di riqualificazione.
Credo che la portata degli emendamenti presentati potrebbe non essere stata compresa sufficientemente e spero che in fase di bilancio e successivo allineamento del piano triennale al bilancio possa trovarsi una soluzione per queste due opere ritrovando quel clima di collaborazione necessario a rendere fattiva e più incisiva l’azione amministrativa.



Autore : Nello Lombardo

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