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notizia del 28/05/2013 messa in rete alle 00:21:40
Foto e dipinti, una mostra per celebrare il mare
Celebrare il mare, nei suoi variegati elementi, attraverso una mostra fotografica e pittorica, rappresenta una componente di buon gusto culturale che valorizza una comunità.
Un territorio ed una comunità come quella gelese, avari di momenti qualificanti e, così, smentire la sua collocazione precaria nel contesto cittadino.
Mare da intendersi come metafora di spazio, di libertà non contaminata né condizionata da pressapochismi contingenti che potrebbero snaturarne le essenze e le antiche origini, a scapito di un futuro più consono e speranzoso per le nuove generazioni.
Questo nostro mare: patrimonio e matrice di generazioni di naviganti e di poeti che, dalle distese azzurre e dai salmastri profumi, ha saputo trarre motivo di esaltazioni interiori e di libertà espressiva sotto il profilo letterario.
Non c’è posto, in questa mostra gelese di fotografia e pittura, di contaminazioni; e, probabilmente, è stata questa l’intenzione degli organizzatori: presentare un evento particolare per rivivere e riportare la purezza del mare alle sue origini.
Meritoria, dunque, l’operazione della sezione gelese della Lega Navale Italiana in collaborazione Asa 25 del circolo fotografico di Vittoria nel ragusano.
Variegati i motivi fotografici: marine di Scoglitti coi riflessi di una luna sorniona; vele svettanti di barche in regata; carene di barche tirate a secco, multicolori alle fiancate, coi nomi dei santi delle processioni o dell’amata; relitti stilizzati sulla battigia, come concepiti dal pittore gelese Pietro Palma che attingeva i suoi pennelli fra le dune di Manfria. Ed ancora, conchiglie a catturare echi di fondali e di saraghi in amore; e stormi di gabbiani a punteggiare il cielo che si congiunge alla terra, laggiù, all’orizzonte.
A corollario delle fotografie le macchie di colori degli oli Gisa Magro, con le scogliere di Cava d’Agiga sotto gli iblei.
Ed ancora: silenzi di anfratti e di scogliere fra riflessi di spume alla rinfusa, in un carosello perenne con le alghe seghettate.
Silenzi delle sue marine amate ove anche si specchiano vetusti muri a secco, impregnati di salsedine e scirocco d’Africa dirimpettaia. Una mostra nella ex chiesetta di San Biagio, da visitare fino al 18 di questo mese.
Autore : Federico Hoefer
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