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Corriere di Gela | Collura: “E’ stata la vittoria della gente che vuol crescere”
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notizia del 21/06/2003 messa in rete alle 20:41:03

Collura: “E’ stata la vittoria della gente che vuol crescere”

Incontriamo il Presidente rieletto della Provincia Filippo Collura (nella foto), ospiti nel suo salotto di Viale Cortemaggiore. Fortemente rilassato dopo lo stress della campagna elettorale che lo ha fiaccato ma ritemprato. Ha vissuto momenti intensi passando attraverso vari stati d’animo dall’entusiasmo alla preoccupazione e quindi alla gioia di essere ripagato per il suo savoir faire ossia per aver saputo costruire un percorso durante il suo mandato fatto di cose realizzate e non di parole.
Nel corso del nostro incontro abbiamo trovato un Collura oltre che soddisfatto per il premio ricevuto anche una persona che è già pronta a ricominciare nel lavoro politico-amministrativo. L’intervista che ci ha concesso ha toccato vari aspetti del personaggio insinuandosi anche sugli aspetti familiari e come essi hanno influito nel suo muoversi attorno alla gente che ovunque gli tributava applausi, chiedeva e che si aspettava ancora tanto da lui.
Quando gli abbiamo chiesto perché tutto questo calore umano e quale fosse il ricordo più toccante di questi suoi approcci, senza alcun indugio ci ha ricordato alcuni episodi che emergeranno nel corso della nostra conversazione. Pochi giorni ancora, dopo l’approvazione del bilancio una piccola pausa estiva e quindi si ricomincia.

– Presidente Collura adesso è più rinfrancato dopo la snervante campagna elettorale che lo ha visto impegnato nel primo turno dove per pochi punti non ha raggiunto il quorum e quindi nella fase di ballottaggio. La prima domanda che le vogliamo fare è questa: C’è stato un momento in cui lei ha temuto di non potercela fare?
"E’ stato il momento in cui ho visto che il presidente della Regione Cuffaro e tutta la giunta regionale scendere in campo e riversarsi su Gela e Caltanissetta con promesse di incarichi pronti ad assegnarli naturalmente a persone a loro vicine, ma anche con minacce come quelle provenienti dal vice ministro Miccichè che a suo dire avrebbe negato tutto a Gela qualora io fossi stato eletto. Considerato che in effetti il potere regionale è molto forte per certi versi ho temuto che dalle parole avrebbero potuto passare ai fatti. I messaggi inviati ad ambienti, personalità politiche, aggregazioni di voti hanno finito ad un certo punto col preoccuparmi. Quelle minacce, poi, avrebbero potuto orientare l’elettorato a non votarmi. Invece con mia grande gioia devo dire che la stragrande maggioranza della gente se n’è infischiata di quelle – chiamamole - raccomandazioni – minacce reagendo positivamente e dando una risposta di civiltà considerevole. Ora posso dire senza alcuna smentita che mai alcuna amministrazione prima della nostra si era adoperata raggiungendo grandi risultati. Credo che abbia giocato anche positivamente il fatto che c’era del malcontento diffuso sulla politica nazionale e regionale i quali non sono riusciti a mettere in campo nessuna politica di sviluppo ed interventi nel mezzogiorno. Questo governo non ha prodotto alcunchè per il rilancio dell’occupazione, anzi recependo le pressioni di Bossi ha spostato gli incentivi a nord".

– Lei ha seguito gli eventi dello spoglio dei voti dal suo “quartier generale” di Via Filippo Morello. Quando è che ha cominciato a toccar con mano la vittoria?
"C’è stato un momento nel primo turno, quando avevo raggiunto oltre il 53% di consensi, che era nata in me la convinzione che la stavo spuntando, poi purtroppo le percentuali andarono al di sotto del 50. Nel ballottaggio, per non provare un’altra delusione, ho atteso fino all’ultimo. Quando però il trend era fortemente positivo e a Gela c’era questa forte risposta dell’80%, allora mi sono detto che era fatta. L’avere ottenuto oltre 18 mila voti in più di Dell’Utri è stato molto gratificante e credo che il successo vada oltre ogni commento".
– Alcuni personaggi politici del centro destra hanno voluto minimizzare il suo successo non ritenendolo meritevole di apprezzamento per le cose fatte, ma semplicemente considerandolo campanilismo. Lei cosa risponde?
"I fatti sono fatti. Per esempio posso dire che proprio oggi si è conclusa la gara d’appalto del Palazzetto dello Sport. Si tratta di un investimento ragguardevole che prevede una spesa di 23 miliardi di vecchie lire che andranno a spendersi nel territorio sud della provincia. La strada dei due Castelli è già realizzata, ancora un edifico nuovo a Piano Notaro, il kartodromo, l’anfiteatro sotto Montelungo. Sono opere pubbliche che a Gela non si vedeano dai tempi di Aldisio. Questi sono fatti concreti. E poi che dire dei successi della programmazione negoziata e dei contratti d’area, delle presenze turistiche che si sono incrementate del 53%? Si afferma che a Gela ha vinto il campanile? Non è assolutamente così. Eliminiamo per un momento le realtà di Gela e Caltanissetta, ebbene in tutti i Comuni ho stravinto. Il voto quindi è stato pregno di significato politico e di riconoscimento personale".

– Come è stata seguita questa campagna elettorale dalle persone a lei più vicine, come sua moglie, i figli, i parenti, gli amici più intimi?
"Per me è stata una sorpresa bellissima e commovente. Quando non ce l’ho fatta al primo turno ho temuto che gli amici della Margherita e della coalizione, mi avessero abbandonato allontanandosi dal sostenere la mia candidatura nel corso della campagna elettorale. A quel punto c’è stata una reazione dei miei amici più cari, delle persone a me più vicine, mia moglie, delle mie figlie. Si sono organizzati senza dirmi nulla organizzandosi nei quartieri, porta a porta. Hanno reagito col cuore mostrandomi tutto il loro affetto. Devo dire che fu una cosa eccezionale perché ho toccato con mano quanto amore c’è attorno a me".
– Molte le strette di mano da lei avute. Molte le categorie di persone incontrate. Ci sono stati episodi che l’hanno particolarmente colpita?
"Sono rimasto colpito da alcune richieste di medicinali provenienti da una persona anziana alla quale ho detto di venire nel mio ufficio per vedere ciò che si poteva fare per rispondere alle sue esigenze. Ciò che mi ha più commosso è stato il volermi baciare da parte di un vecchietto che cercava di farsi largo tra la folla e di una bambina. Quando l’ho visto mi sono subito avvicinato per venirgli incontro. E poi, dicevo di una bambina che piangeva anche lei perché aveva simpatizzato per tutta la campagna elettorale per me. Mi sono sentito chiamare dalla mamma che mi implorava di avvicinarmi perché quella piccola aveva espresso il desiderio di darmi un bacio. Due episodi che mi hanno colpito intimamente. Spero di ritrovare quella persona che aveva bisogno di medicine perché farò di tutto per aiutarla. Porte aperte per tutti anche se i problemi non sono di stretta competenza della provincia. Il punto è che la gente ha bisogno di sentirsi accanto alla presenza dell’amministratore".

– In genere le personalità politiche che abbiamo intervistato ha sempre affermato che il loro è uno spirito di servizio. Per lei cosa significa far politica?
"Intanto lo spirito di servizio bisogna di-mostrarlo nelle attività che ognuno svolge. Fare il medico o il professore, limitandosi alle sole ore di lavoro professionale non significa spirito di servizio. Occorro-no i fatti e vivere per lunghissime ore a contatto con la gente condividendone i disagi, sentirli sulla propria pelle".
– A suo giudizio, esiste un certo disamore per la politica da parte della gente?
"Avvertiamo tutti che c’è un certo disamore e che da un po’ di anni le regole sono cambiate. La politica prima gestiva e controllava tutto. Adesso non più. La gente non vede più il politico come una persona che possa risolvere un problema personale. A volte si è un po’ ingenerosi verso il politico cui si addebita una crisi che poi è mondiale e che riguarda l’industria, il mondo del lavoro".
– Nell’assegnare la delega ad un assessore a quale criterio si attiene?
"Intanto la competenza. Un assessore che deve cominciare a capire le problematiche di cui si dovrà occupare perché non le conosce, passerà almeno un anno prima di cominciare a produrre. Se invece ha le competenze ed è inserito nel settore, allora le cose stanno diversamente e si possono dare risposte in tempi brevi".
– Nel suo programma ci sono molte priorità: turismo, ambiente, artiginato, viabilità.
"Per la viabilità la provincia ha pochi fondi ed occorre rivolgersi all’Anas, ora Enas. Comunque punterò sul raddoppio della Gela-Catania. Così come abbiamo fatto per la Gela-Agrigento. Invece contiamo molto di incentivare l’agricoltura e l’artigianato che sono la spina dorsale della nostra economia. Il turismo ha bisogno della grande viabilità e qui non c’entrano le province. Le infrastrutture invece sono una cosa indispensabile perché rendono più appetibile il territorio. Un turismo stanziale diventa più appetibile se ci sono più campeggi, parcheggi, sono sportive ecc. Senza di ciò il territorio muore".
– Pensa di promuovere l’immagine della provincia tramite rotocalchi, Internet, filmati? Per i Comuni ci pensano i sindaci.
"Per quanto riguarda la provincia abbiamo fatto in modo di far conoscere tutti i castelli della provincia. Abbiamo promosso anche le piazze con mostre artigiane e il folklore. Si tratta di iniziative sovracomunali"

– Esistono degli strumenti per incentivare e far crescere l’artigianato locale dei comuni della provincia?
"Il problema dell’artigianato non è tanto la produzione, quanto la commercializzazione del prodotto. E allora dobbiamo potere circuitare il prodotto. Abbiamo pensato di creare un catalogo e quando uscirà lo diffonderemo nei centri commerciali in modo che si possa guardare il prodotto e possano farsi delle scelte. E’ nostra intenzione portare il prodotto nelle piazze nelle fiere sperando che il prodotto si riesca a piazzare".
– Per concludere, lei parlava di fatti. Vogliamo passarli in rassegna i fatti da lei posti in essere? E poi quali sono in itinere e quelli che penserà di programmare per il prossimo mandato?
"Nel corso della programmazione negoziato abbiamo insediato diverse aziende spendendo tutti soldi assegnati. Andremo a concludere entro luglio sperando di avere anche il terzo protocollo aggiuntivo. Per il turismo abbiamo fatto registrare un incremento del 53%. Riguardo alle opere abbiamo eliminato lo sconcio del professionale maschile e femminile. Adesso abbiamo costruito un edificio nuovo a Piano Notaro in tempi brevissimi, ossia nell’arco di un anno e mezzo. Abbiamo dato copertura a tutto il fabbisogno. Il kartodromo è gia pronto in fase di collaudo, l’anfiteatro sarà collaudato nel mese di luglio e porteremo le rappresentazioni classiche. Il Palazzetto dello sport è andato in gara per un importo di 26 miliardi. Programmi per il prossimo mandato? Anche se si tratta di un’idea non prevista, l’ho pensata in queste ultime settimane e vedrò se potrà diventare oggetto di attenzione ed essere portata avanti. Si tratta di creare un nuovo stadio nella nostra città e una piscina per Niscemi".


Autore : Nello Lombardo

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