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Corriere di Gela | Con l’Adas vince la solidarietà
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notizia del 07/12/2012 messa in rete alle 20:30:17

Con l’Adas vince la solidarietà

Si è svolta sabato 1 dicembre nell’aula consiliare la “Giornata del donatore”, il tradizionale appuntamento in cui l’Adas di Gela, presieduta dal dott. Felice Damaggio, traccia il bilancio dell’attività annuale.

La manifestazione, giunta alla 34esima edizione, organizzata in collaborazione con il Comune di Gela quest’anno ha visto la presenza del sindaco Angelo Fasulo, del presidente del Consiglio comunale Giuseppe Fava, dell’assessore ai Servizi sociali Fortunato Ferracane, oltre che di altre autorità del territorio. La cerimonia ha avuto inizio con circa un’ora di ritardo in attesa delle autorità impegnate a seguire le esequie di Gianfranco Romano, lo sfortunato dipendente della ditta Cosmi Sud morto in fabbrica.

La manifestazione di sabato scorso dell’Adas si è avvalsa della brillante collaborazione di Enzo Emmanuello bravo speaker e coordinatore. Ad aprire i lavori, di fronte ad una platea piena di soci e simpatizzanti è stato il dottor Felice Damaggio, presidente del sodalizio, che ha subito tracciato la storia dell’Adas e dei suoi successi anno dopo anno. Con una punta di amarezza ha però dovuto denunciare una battuta d’arresto nella raccolta di sacche di sangue, non disperando che entro la fine del 2012, possa toccarsi la stessa soglia di raccolta dello scorso anno. Lo dice con una punta di amarezza ed alla nostra domanda come si spiega il calo di donazioni, apre le braccia e dice che non sa spiegarselo, poi prova a dare una giustificazione. «Sicuramente poteva andare meglio – ammette – si sono perse circa 60-70 donazioni rispetto allo scorso anno. Questo è un segnale che assolutamente non ci piace perché vuol dire che non ci sono i ricambi. Vuol dire che la persona che ha 75 anni e smette di donare non passa il testimone ad un giovane che è pronto a ritirarlo. Quest’anno abbiamo avviato il progetto scuola, molto puntuale che speriamo porti i suoi frutti negli anni a venire. C’è sicuramente una situazione globale che lascia a desiderare».

Nonostante questa flessione che potrebbe essere definita generazionale, il dottor Damaggio non dispera e non demorde. Occorre a suo giudizio andare sempre più avanti e ricorda i passi avanti fatti negli anni, più che triplicando la raccolta di sacche quando per la prima volta assunse la carica di presidente. In questi anni i fruitori del prezioso liquido rosso e di tutti i suoi componenti, hanno potuto contare tantissimo sul “proprio”, riducendo al minimo il ricorso all’esterno.

«L’Adas dà la possibilità a tantissime persone di curarsi – aggiunge Damaggio – e di andare avanti negli anni grazie ad una sacca di sangue. Chiaramente dobbiamo dare a Cesare quel che è di Cesare. Siamo passati da 1.300 donazioni a 3.700, circa il 200% in più. E questo è un dato importante. Però ci aspettavamo molto di più in quanto in provincia di Caltanissetta circa 2.000 sacche arrivano dal nord. E ciò non ci fa onore. Ero convintissimo qualche anno fa che entro il 2011-2012 avremmo potuto raggiungere le 5.000 sacche, in vece siamo fermi a poco più di 3.600. Ci dispiace per il territorio perché se dovesse succedere qualche problema grave, non riusciremmo a dare risposte agli ammalati. Di qui il nostro cruccio. Sarebbe da evitare questo fenomeno preoccupante ed essere più disponibili verso gli altri. Quando negli anni raccoglievamo 1.300 sacche, quante ne arrivavano dal nord, soprattutto per i talassemici? Da Verona, Bologna, Udine. Ma veramente tante, tante. E allora se ogni tanto siamo noi a dare qualche sacca fuori, la cosa ci darebbe onore».

L’avere scelto quest’anno l’aula consiliare per una manifestazione ben collaudata dove si vuole ringraziare il donatore che è una persona speciale e che nell’incognito dona una parte di sé in segno di solidarietà verso chi ha bisogno, ha tutto un significato particolare e di grande rilievo. Gli organizzatori sono orgogliosi dell’attenzione che le autorità politiche ed istituzionali hanno voluto riservare ad una associazione, l’Adas, che negli anni è riuscita a sopperire alle deficienze di sangue raggiungendo traguardi rilevanti.

Il sindaco Angelo Fasulo nel prendere la parola sottolinea la grande funzione che una associazione di donatori assolve nel territorio e che sicuramente va incoraggiata ed aiutata. A seguire intervengono il presidente del Consiglio comunale Peppe Fava, l’on. Peppe Arancio ed il vice sindaco Fortunato Ferracane.

Quando la cerimonia giunge al termine, dopo la consegna dei diplomi di merito e delle benemerenze per i donatori che sono arrivati al traguardo delle cinque donazioni e la medaglia di bronzo, d’argento ed il distintivo d’oro per i donatori che hanno raggiunto 15, 20 e 50 donazioni, con il dottor Damaggio pensiamo di approfondire alcuni aspetti che si riferiscono al mancato traguardo delle cinquemila sacche. Anzi è lui a dirci che potrebbe esserci una chiave di lettura.

«Il nostro cruccio – ci ha detto il presidente dell’Adas Damaggio – è quello di volere evitare che succeda l’irreparabile in caso di calamità o richieste di sangue durante eventuali emergenze, non potendo far fronte al bisogno. Ci sono tre grosse problematiche. Da una parte c’è la disgregazione della famiglia che non è più quella degli anni sessanta e settanta. E poi c’è la scuola con tanti problemi. E infine le abitudini e gli stili di vita dei ragazzi. La droga, l’alcool sono fattori che incidono negativamente sulla donazione del sangue. Credo che proprio queste problematiche ne ostano la crescita. Purtroppo non ci possiamo far nulla. Occorrono insegnamenti giusti nella famiglia e nella scuola. Anche la chiesa potrebbe fare molto».

Sulla scelta dell’aula consiliare, Damaggio ha detto: «Realizzare in questo palazzo la festa della donazione può servire a dare dei segnali alle istituzioni. E devo affermare che questa sera questi segnali sono stati dati. Speriamo che vengano recepiti»

Hanno detto

Angelo Fasulo (sindaco della città)

In un particolare momento come questo, con le risorse pubbliche che scarseggiano, l’opera di un’associazione di volontariato come l’Adas assume un significato molto alto. Ed è giusto anche riconoscere questo merito in una giornata in cui la città piange il giovane Gianfranco Romano caduto sul lavoro. Anch’io, da donatore di sangue, mi rendo conto di quanto sia importante la solidarietà verso chi ha bisogno e se pensiamo che l’Adas, da 34 annni impegnata per il bene del prossimo, meriti tanta considerazione».

Peppe Fava (presidente consiglio comunale)

«L’Adas fa un ottimo lavoro. Bellissimo e gratificante e che aiuta a vivere. La donazione è dare la possibilità a chi in un momento tragico può risolvere il problema che riguarda la propria vita. Quando ci è stata chiesta l’aula consiliare per questo evento, noi siamo stati ben lieti di rispondere positivamente. Questo luogo appartiene a tutti i cittadini e maggiormente a quei cittadini che si costituiscono in associazione per fini nobili. E l’Adas ha più che fini nobili, quando si organizza per dare vita attraverso la donazione del sangue. La politica dovrebbe anche rivedere i rapporti di collaborazione con le associazioni e non farne solo una questione di denaro o di contributo, ma a mio avviso è necessario lavorare sinergicamente con loro».

On. Peppe Arancio (parlamentare all’Ars)

«L’Adas è un’associazione che se non ci fosse bisognerebbe inventarla. Però c’è e le dobbiamo gratitudine perché nei momenti del bisogno è sempre pronta a dare un servizio, a dare amore e vita a tutti i nostri concittadini che si trovano nel momento del bisogno. Nella nostra storia ci sono flussi e reflussi e quindi può capitare in un particolare anno, come il 2012 di grande recessione, che la raccolta di sacche possa subire una qualche flessione, ma occorre non scoraggiarsi e continuare. Bisogna incentivare e soprattutto comunicare. Bene diceva il presidente Damaggio quando affermava di essere felice quando un donatore porta suo figlio, assicurando così il ricambio generazionale. Dobbiamo migliorare la cultura della donazione puntando su nuove progettualità».

Le foto sono di Rocco Morello Amatorial


Autore : Nello Lombardo

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