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Corriere di Gela | Scosse di assestamento in Consiglio, nasce un nuovo gruppo, la Cassarà col Megafono
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notizia del 01/09/2013 messa in rete alle 19:37:15

Scosse di assestamento in Consiglio, nasce un nuovo gruppo, la Cassarà col Megafono

Per ora si tratta solo di indiscrezioni, ma certo bolle qualcosa in pentola che potrebbe dopo la festa della Patrona Maria SS: d’Alemanna, far cambiare molte cose in consiglio comunale sia a livello di metodo che a livello politico-amministrativo. Il sindaco Fasulo intanto continua ad andare avanti imperterrito per la sua strada, quasi come un corpo separato dalla sua maggioranza che spesso in consiglio non esiste, mentre sulla sponda politica si preannunciano movimenti che potrebbero provocare un rimescolamento delle carte in sede consiliare e di giunta.

L’opposizione, stanca di garantire in aula il numero legale adesso sta pensando ad altre iniziative. Morta sul nascere l’idea di una mozione di sfiducia al sindaco, si sta attrezzando diversamente per contare di più e per tenere sotto stretta sorveglianza ogni singolo atto amministrativo concorrendo così alla sua bocciatura o alla sua approvazione dopo averlo migliorato.

E’ di qualche giorno la nascita di un gruppo consiliare misto indipendente composto dai consiglieri Peppe Di Dio (Udc), Nicolò Gennuso (Democrazia e socialismo) e Salvatore Mendola (Pli). Il gruppo potrebbe arricchirsi con molta probabilità anche della partecipazione di Santino Giocolano e di altri. Peppe Di Dio ne è stato eletto capogruppo.

Non si tratta di un soggetto politico in contrapposizione con l’attuale gruppo misto presieduto da Gioacchino Pellitteri, ma di un gruppo nel gruppo. Chiaro che Di Dio sta affilando i coltelli cercando di contare di più e di potere essere più incisivo nella sua azione spesso critica verso tutti. Sicuramente il gruppo gli darà più poteri e sedere alla pari con altri capigruppo sia nel portare avanti azioni politiche sia a contare nelle conferenze dei capigruppo. Non è un gruppo “contro”, ma “per”. Ciascun componente è autonomo e libero di avviare iniziative politiche su temi specifici, naturalmente dopo essersi confrontato con i suoi colleghi.

Ma lasciamo per un attimo la questione perché di seguito sarà Peppe Di Dio ed i suoi colleghi a spiegarci il “Chi è” del gruppo misto indipendente.

Sull’altro fronte, quello di maggioranza, si preannuncia un potenziamento del Megafono a livello consiliare. Ad incrementare le fila sarà con molta probabilità il consigliere Pd Giovanna Cassarà. Se allo stato dovesse farsi il punto della situazione politica, ne verrebbe fuori un quadro istituzionale veramente desolante: un consiglio comunale per nulla produttivo, ma litigioso e scomposto, nonché un governo locale che preferisce vivere alla giornata anziché proteso a volare alto come spesso annunciato dal primo cittadino.

Troppe le fibrillazioni ed i giochetti in casa Pd, l’ultimo dei quali, le più volte annunciate dimissioni da consigliere dell’on. Arancio, dimissioni che ancora si trascinano di mese in mese. E lì si indugia per via delle surroghe verso le quali la politica è molto attenta perché si rivelano strumenti perversi tesi a fare scattare o meno qualche seggio a seconda se il primo dei non eletti è persona di fiducia. Si parlava dell’onorevole consigliere Arancio che è un esempio buttato a caso. Questo il ragionamento. L’uscita di Arancio farebbe scattare un seggio nel Pd e secondo la graduatoria ne verrebbe privilegiato Liardo che potrebbe essere non gradito ad una certa maggioranza. Ed allora si lavora attorno ad un’idea, quella di fare scattare un altro seggio perché farebbe entrare un altro aspirante “gradito”, cioè Gaetano Orlando (primario di pronto soccorso) di fede spezialiana e quindi molto in quota al parlamentare Arancio. Ma questa, anche se è solo un’ipotesi, potrebbe essere la chiave di lettura di certe manovre di fine estate all’indirizzo del consigliere Giovanna Cassarà? Probabilmente no se ai sensi dell’attuale legge elettorale il consigliere che ricopre la carica di assessore, non sarebbe obbligato a dimettersi dalla carica di consigliere. Poi riguardo all’avvicinamento al Megafono, l’interessata non conferma ma neppure smentisce. Si dice che la stessa sarebbe stata avvicinata qualche mese addietro dal coordinatore del Megafono Alessia Liardi, ma anche dallo stesso Crocetta, i quali avrebbero espresso forte gradimento per una sua adesione al Megafono. Per la Cassarà peraltro non sarebbe un problema passare al Megafono perché una sua adesione non significherebbe un tradimento nei confronti del suo partito (Pd) di cui il Megafono è una costola.

Le abbiamo chiesto cosa ci sia di vero in tutto questo e lei si è limitata a dirci che risponde a verità, che il contatto con le alte sfere del Megafono c’è stato, ma che per il momento è prematuro parlare di adesione piena. D’altro canto, nulla di nuovo sotto il sole perché è risaputa la sua vicinanza al presidente Crocetta. Hanno militato nello stesso partito, il Pdci (Partito dei comunisti italiani); sono confluiti entrambi nel Pd; lei è stata assessore ai lavori pubblici nella prima sindacatura Crocetta. Una montagna di elogi per il presidente, per le sue recenti iniziative politico-amministrative, lo snellimento della burocrazia, le sue battaglie contro le diseguaglianze sociali, per il mondo della disabilità, l’abolizione delle province, ecc. Ma anche un forte plauso perché, grazie a Crocetta, ha visto realizzarsi un suo grande sogno: la riapertura del pontile-sbarcatoio. E quindi, giù a ricordare quando assessore ai lavori pubblici, ponendo all’attenzione dell’allora sindaco Crocetta questo ambizioso progetto, aveva ricevuto carta bianca per avviarne le procedure.

E’ molto entusiasta la Cassarà a differenza di quando, molti mesi addietro, ci manifestò tutta la sua frustrazione, il venir meno di ogni interesse verso la politica e a dimostrarlo, le sue partecipazioni sempre più meno frequenti alla sedute consiliari.

«In queste condizioni – ebbe a dirci qualche tempo fa – non mi sento per nulla motivata a dare il mio modesto contributo alla risoluzione dei problemi del territorio. Come si possono chiudere gli occhi difronte alle carenze nella sanità, dei servizi? Ho perso tutto l’entusiasmo ed ogni motivazione».

Da qualche tempo ha ricominciato a sperare ed a credere in un rilancio della nostra città sul piano dello sviluppo e dell’occupazione. Sembra quasi fulminata dal buon lavoro avviato da Crocetta.

«Credo che da parte nostra – afferma – ci sia l’esigenza di sapere cogliere l’occasione storica di avere un nostro concittadino alla presidenza della Regione, cosa che giova al rilancio economicodel nostro territorio; naturalmente, sempre che l’amministrazione comunale lavori sinergicamente con il governo regionale». Ciò significherebbe il potenziamento della zona franca urbana ma anche la realizzazione di una zona franca sanitaria di cui la Cassarà, come componente della commissione sanità, ne rivendica l’istituzione.

– Torniamo al gruppo misto indipendente coordinato dal consigliere Udc Peppe Di Dio. Cosa è? E’ uno strumento politico? Un movimento, da cosa nasce e come si muove?

«Noi non siamo una struttura politica o un movimento, a differenza del Megafono – ci viene spiegato –, siamo tre consiglieri comunali che possiamo diventare quattro o cinque». Ma non esiste già un gruppo misto in consiglio? Chiediamo. «Sì, è vero, ma abbiamo deciso insieme di non aderirvi perché già è dotato di un capogruppo. Poiché noi non abbiamo fatto mai politica contro, ossia andare ad eleggere un altro capogruppo per togliere Pellitteri, abbiamo fatto un gruppo misto tutto nostro, con le stesse strutture e caratteristiche del gruppo misto esistente. Siamo delle persone indipendenti che hanno qualche difficoltà nel raccordo d’aula, non hanno le notizie della conferenza dei capigruppo. Chi vuole svolgere bene il proprio lavoro deve avere sempre notizie di prima mano e le informazioni giuste. Ci siamo messi insieme, perché solo un gruppo è legittimato a partecipare alla conferenza dei capigruppo. All’interno di questo gruppo ognuno mantiene la propria identità. Sugli atti ci confrontiamo e non è escluso che io, da opposizione possa votare degli atti di maggioranza, se l’atto mi convince».

Ma allora – obiettiamo – è uno strumento tecnico?

«Non è solo uno strumento tecnico – ribatte Di Dio – ma molto di più, ossia un gruppo politico anche se non ha una definizione. Ci confronteremo e prenderemo delle decisioni insieme». Ma era proprio necessario creare un doppione? Chi conosce Di Dio sa perfettamente che al di sopra di lui non deve esserci nessuno. Lo abbiamo visto più volte battersi per le sue idee ed anche litigare perché la sua linea prevalesse. Qualche volta c’è riuscito ma tante altre volte no. Con la sua esperienza politica ed amministrativa è stato più volte latore di idee nuove e progetti che non si sono tradotti in atti concreti. Non perché non fossero meritevoli di attenzione ma solo per via del gioco delle maggioranze. Inviso da molti per il suo bagaglio culturale e la conoscenza di norme e regolamenti fondamentali per il corretto funzionamento della cosa pubblica. Ma anche osteggiato per la sua pignoleria che a volte storpia. Accanto all’handicap di essere opposizione, Di Dio ha avuto anche l’aggra-vio di non avere un ruolo istituzionale che gli consentisse di muoversi agevolmente. Ora la carica di capogruppo acquisita nel gruppo misto indipendente, gli potrebbe offrire quello strumento importante e fortemente da lui cercato, che è la rappresentatività istituzionale. Una grossa arma di confronto democratico. Anche Salvatore Mendola e Nicolò Gennuso convengono sulle parole di Di Dio sostenendo che in caso di disaccordo, ciascuno voterà liberamente e secondo coscienza.

«Le motivazioni della nascita di questo intergruppo – spiega Mendola – nascono dal fatto che non tutti i membri del gruppo misto nel passato sono stati interpellati ed informati dal suo capogruppo. Io non sono mai stato informato di quel che succede in conferenza dei capigruppo. Allora Di Dio, Gennuso ed io ci siamo detti: perché non creiamo un intergruppo nel gruppo misto per dare un nostro contributo fattivo?»

Ma la domanda sorge spontanea. Va bene che il gruppo misto indipendente non si contrappone con l’attuale gruppo misto diretto da Gioacchino Pellitteri, ma è possibile la coesistenza di due gruppi misti? Che senso ha la creazione di altro gruppo se già ce n’è uno funzionante? Si tratterebbe di un caso originale ed unico in Italia. Di Dio non lo sa se c’è qualche altro caso, però ne ribadisce le caratteristiche, le finalità e le motivazioni alla base della costituzione di questa “struttura politica autonoma”. Considerato che l’evento ha pochi giorni di vita, abbiamo chiesto al presidente del Consiglio Peppe Fava se sia stato informato della costituzione del gruppo. Ci ha risposto di avere ricevuto una nota in merito, sottoscritta da Di Dio, Gennuso e Mendola, ma ci ha manifestato qualche perplessità sulla regolarità del gruppo. Ci informa che ne parlerà prestissimo col segretario Scalogna prima di prenderne atto ufficialmente. Nella prima seduta consiliare buona che dovrebbe coincidere con i primi di settembre, ne sapremo di più.


Autore : Nello Lombardo

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