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Corriere di Gela | Città in crescita lenta
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notizia del 26/10/2004 messa in rete alle 19:17:32
Città in crescita lenta

Sembra un giudizio troppo severo, ma è la realtà: la nostra città cresce molto lentamente. Io sono avanti con gli anni, ho vissuto sotto diverse amministrazioni comunali, alcune sono state scadenti, altre hanno fatto del loro meglio: ai gelesi si sa non va mai niente, o quasi.
L’amministrazione più esaltante è stata quella del periodo dell’on. Aldisio (sindaco avv. Vella): è stata un’epoca d’oro e chi l’ha vissuta, non ha dimenticato. Purtroppo nella storia delle città (come nella vita dell’uomo) ci sono periodi bassi ed alti. La Gela d’oggi non si può definire lanciata verso un futuro di gloria. La città vive ancora – è questo è risaputo da molti – di rendita delle opere urbane lasciate dall’on. Aldisio. Bei tempi!
Gela sembra oggi una città stanca e invecchiata. In estate si sveglia con una spiaggia invitante (con alberghi lontani dal centro), con un abito sempre nuovo e più bello, con spettacoli classici, stagione lirica e teatrale. Poi arriva l’autunno e cade in letargo. L’amministrazione comunale realizza pochi problemi cittadini, per rendere accogliente e vivibile la città, tra l’indifferenza più o meno celata degli abitanti e della mafia (che riesce, col suo invisibile zampino, a pilotare a volte certi lavori). I cittadini di altre civiltas hanno un proprio e forte sentimento di appartenenza alla propria urbs, alla propria città fisica che tutelano e difendono in tutti i modi. A Gela questo senso manca in molti, che sanno criticare soltanto quello che fa il sindaco (o cerca di fare).
Il culto della città, il rispetto per la città non può appartenere soltanto a chi amministra, ma è patrimonio comune di tutti. Il rispetto per la città si tramuta nel rispetto di noi stessi. Troppe chiacchiere si fanno anche consiglio comunale.
E’ necessario collaborare con l’amministrazione comunale e serve un pizzico di buon senso e di intelligenza per ritrovare l’anima ‘vera’ di Gela, con le sue tradizioni, ma anche con lo spirito indomito di chi vuol crescere e progredire, secondo l’esempio degli uomini ‘grandi’ che la nostra città ha avuto nel passato recente e remoto della sua storia.
Qualche errore è stato commesso, ma Gela – mettiamocelo nella zucca – ne deve uscire sempre vincente, cercando di scrivere una nuova e bella pagina delle storia che noi viviamo: oggi.


Autore : Gino Alabiso

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