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Corriere di Gela | Gela, esordio storico in C1. Si parte da Sassari
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notizia del 05/09/2005 messa in rete alle 18:38:26

Gela, esordio storico in C1. Si parte da Sassari

A pochi giorni dall’inizio del campionato un fulmine a ciel sereno ha colpito il Gela. Il tecnico Enzo Patania, dopo aver diretto la squadra per un mese, pianta in asso tutti. La società ha spiegato i motivi del divorzio, provocati da frequenti dissapori sorti negli ultimi tempi tra. Patania, conosciuto al grande pubblico per la splendida stagione a Martinafranca (sfiorata la B), si è mostrato alquanto esigente, pretendendo giocatori di un certo spessore restii ad accettare la piazza gelese, o chiedendo addirittura un aumento del contratto all’ultimo momento, quando già l’accordo su una certa cifra era stato raggiunto. In verità il tecnico siracusano ha cercato più volte dei pretesti per poter attuare la sua “fuga”, e alquanto ambiguo era apparso il suo tergiversare nell’apporre la firma al contratto, firma mai avvenuta nonostante fossero già stati disputati due incontri di Coppa Italia.
La dirigenza ha tentato di andare incontro alle sue esigenze, portando alla sua corte il forte portiere Indiveri, titolare a Cesena in B nella passata stagione. Ciò non è servito a nulla, e indubbiamente è apparso poco elegante questo voltafaccia, a due giorni dall’inizio del torneo. Anche i tifosi non hanno mai visto di buon occhio Patania, sia per il suo atteggiamento burbero manifestato due anni fa a Messina (e anche a Gela in queste settimane), sia per la sua assenza, sugli spalti, agli incontri di Coppa Italia, palesando un certo disinteresse per le prestazioni del team giallorosso.
Dietro Patania probabilmente c’è il pressing del Perugia, piazza che può rilanciare la sua carriera, ma sicuramente il tecnico siracusano negli ultimi giorni ha perso sul piano umano faccia e credibilità.
La dirigenza si è subito attivata nella ricerca di un nuovo tecnico, e la scelta ricadrà su un allenatore esperto della categoria. La notizia della fuga di Patania ha scosso un ambiente che aveva riscoperto una certa serenità dopo quella tempesta o meglio, quell’uragano estivo, che ha rischiato di spazzar via la principale formazione calcistica locale dal panorama professionistico. Ci sentiamo un po’ tutti dei sopravvissuti, ancora non pienamente consapevoli del pericolo da cui siamo scampati e vogliosi di assaporare con maggior gusto l’affascinante campionato di C1 che annovera, nel nostro girone, blasonate compagini quali Napoli e Perugia.
Estromesso dalla Figc e dal Tar del Lazio, al Gela era avanzata quale unica ancora di salvataggio il ricorso al Consiglio di Stato. Il dieci agosto è giunta la notizia tanto attesa, e a dire il vero insperata, sulla riammissione del club giallorosso alla C1. Una vittoria ottenuta dai nuovi dirigenti ma soprattutto dal sindaco Crocetta e dall’assessore Donegani, i quali, anziché far leva sul problema giuridico della perentorietà dei termini, hanno spostato il mirino su un aspetto ben più rilevante e delicato, quello della mafia, tattica alla fine rivelatasi produttiva.
Sotto il palazzo in cui si è riunito il Consiglio di Stato, insieme ai dirigenti e ai giornalisti, erano presenti una decina d’irriducibili tifosi gelesi, i quali sono stati tra i primi a ricevere la tanto attesa notizia. A Gela il giorno dopo, nuovi festeggiamenti per il secondo campionato, questa volta disputato e vinto nelle aule giudiziarie.
Tali vicende extra-calcistiche hanno ovviamente penalizzato il Gela, in quanto l’organico fino alla data dell’ultima sentenza era largamente incompleto, e solo negli ultimi giorni il direttore sportivo Ferrante ha provveduto nel rimpinguarlo parzialmente. Questo aspetto potrebbe comportare dei disagi in avvio di campionato, poiché il Gela rischia di trovarsi con una marcia in meno rispetto alle avversarie, peraltro in un torneo sconosciuto e con molte formazioni ragguardevoli sul piano tecnico. L’obiettivo della dirigenza è ovviamente quello della salvezza, e la rosa che Ferrante sta gradualmente allestendo sembra poter centrare tale traguardo. Scombussolata la situazione relativa alla guida tecnica, nelle prime gare di Coppa Italia il Gela ha comunque mostrato un bel gioco, mettendo in vetrina alcuni dei nuovi arrivati.
Fino ad ora, dei nuovi acquisti, sono scesi in campo l’ex di Marsala e Ragusa Tamburro, ottimo terzino destro (31 anni) che può fare la sua bella figura in campionato, e il giovane venezuelano Di Julio, titolare nella nazionale under 20 del suo paese, con la quale ha pure giocato nel campionato mondiale sudamericano. Quest’ultimo ha destato un ottima impressione, segnando un gol all’Igea e in generale mostrando delle ottime qualità tecniche. In campo anche il nuovo portiere Graziano Tilaro, ventenne gelese purosangue, ex Reggina in serie A e nell’ultima stagione alla Folgore in D, dove si è messo in evidenza rivelandosi uno dei migliori portieri del girone.
Ferrante ha perfezionato l’ingaggio di altri elementi molto importanti: a parte il portiere Indiveri, che indubbiamente, sino a questo momento, è l’acquisto più prestigioso, in difesa è arrivato il centrale Sebastiano Sapienza, nato nell’80, in passato al Paternò e al Foggia, anch’egli giocatore dall’ottimo rendimento, mentre per il centrocampo sono stati attuati i colpi più importanti. Oltre a Di Julio, ingaggiato Mimmo Giugliano, 32 anni, uno dei migliori centrocampisti della serie C, dal rendimento sempre continuo e pertanto raramente delude i propri tifosi. Non a caso i supporters di Taranto e Benevento lo hanno soprannominato “Rambo” o “Braveheart”, mettendo in risalto le qualità caratteriali di Giugliano, il quale presumibilmente diventerà uno dei leader nello spogliatoio. Giugliano è inoltre conosciuto per aver sposato la campionessa olimpionica di scherma Valentina Vezzali, la quale saltuariamente, quando gli impegni glielo consentiranno, sarà presente al Presti incitando il suo consorte.
Acquistato pure l’ivoriano Kone (22 anni), anch’egli centrocampista centrale, di proprietà dell’Inter e nella passata stagione al Vittoria, dove ha messo in mostra delle doti atletiche non indifferenti. In questo momento però emerge un certo sovraffollamento in mezzo al campo, con cinque uomini (Berti, Giugliano, Kone, Di Julio e Mar-zocchi) in lizza per due posti. Sicuramente Ferrante dovrà ingaggiare una mezzala di qualità.
In attacco è arrivato il francese Backlet, 19 anni, nella passata stagione al Russi in serie D, dove ha messo in mostra delle ottime doti tecniche. In estate l’Arezzo lo ha avuto in prova, e Backlet si è ben distinto con i toscani convincendo Ferrante nell’ingaggiarlo. Trattasi dunque di un giovane di belle speranze. E’ chiaro che almeno altri quattro giocatori, possibilmente di categoria, nei prossimi giorni dovranno approdare alla corte del tecnico che sostituirà Patania, il quale nel frattempo deve fare di necessità virtù, ma con l’esordio degli ultimi cinque acquisti può comunque rimediare una bella figura a Sassari nell’esordio in campionato. Uno scherzo del calendario ha voluto che si sfidassero alla prima giornata proprio le due formazioni di C1 ripescate in extremis al Consiglio di Stato. La Torres, dopo il ripescaggio, ha cambiato però padrone, e la nuova dirigenza sta allestendo un organico di tutto rispetto, guidato da un tecnico esperto quale Cuccureddu, il quale intende rilanciarsi dopo l’amara esperienza di Avellino subita nella precedente stagione (esonerato a poche giornate dalla fine con la squadra al secondo posto). Temibile l’attacco dei sardi con l’italo-tedesco Palumbo e con il possente e sovente prolifico Tozzi Borsoi, vicino al Verona nello scorso gennaio. Ingaggiato anche Frau, ex Roma e Palermo, ma è difficile che riesca ad esordire. Sfida dal sapore particolare per i sardi Carboni e Levacovich, soprattutto per quest’ultimo essendo nativo proprio di Sassari e avendo giocando in passato, con ottimi risultati, nella formazione rossoblu. Per quanto riguarda il sostituto di Patania, infine, le attenzioni della dirigenza giallorossa sono rivolte verso D’Adderio, ex dello Spezia, Giulianova e Lodigiani.


Autore : Paolo Cordaro

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