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Corriere di Gela | Ecco perché sarei contrario alla fecondazione eterologa
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notizia del 07/06/2005 messa in rete alle 18:26:45
Ecco perché sarei contrario alla fecondazione eterologa

In merito al quesito referendario relativo alla fecondazione eterologa mi sento perfettamente allineato con la posizione della Chiesa Cattolica.
A mio modesto avviso, chi insinua malignamente che essa non dovrebbe impicciarsi negli affari degli altri, visto che i suoi membri gerarchici si sono solennemente votati alla castità e al celibato, commette un grave errore di prospettiva, confondendo il contingente col necessario, il transeunte con l’eterno, l’occasionale col simbolico, la materia con lo spirito.
È pur vero che i suddetti membri non dovranno mai affrontare nella loro vita privata problemi quali la sterilità, la fecondazione, la procreazione (più o meno assistita), l’educazione dei figli e via dicendo, ma nessuno meglio di loro sa cosa significa avere a che fare con una famiglia fondata sul disordine morale dei rapporti prematrimoniali e della fecondazione eterologa. Gli uomini di poca fede, infatti, dimenticano troppo spesso che nel codice genetico della Chiesa, nel luogo storico-atemporale della sua fondazione, c’è l’archetipo stesso dell’anti-famiglia, il modello negativo assoluto di ciò che la famiglia non deve essere, se vuole vivere e mantenersi nella pace, nella concordia e nella beata adorazione del Santo Padre e del Governo in carica. Ed è proprio questo, è questa stessa profonda cognizione del dolore della colpa d’origine che dà alla Chiesa l’autorevolezza necessaria per illuminare ancora oggi il cammino degli ignari elettori affinché non si ripetano gli errori tragici della Sacra Famiglia e rifulga finalmente la vera Famiglia Democristiana.
Ripercorriamo brevemente, allora, le guise del Simbolo, la morfologia dell’Archetipo, la fenomenologia dello Spirito della Sacra Famiglia, dimodoché anche i laici senzadio si convincano che i moniti referendari del Buon Pastore Tedesco, intrisi della profondissima e dolorosissima sapienza (Qui auget scientiam, auget et dolorem, recita l'Ecclesiaste, 1, 18) derivante dalla conoscenza diretta e intuitiva del Paradigma Ideale di ogni famiglia possibile, sono tesi esclusivamente all’amorevole cura delle pecorelle che, smarrendosi nell’odierno dedalo relativistico di opzioni valoriali, rischiano di ripetere il nefas dell’Origine.
Maria – oh terribile caduta nella tentazione dei rapporti prematrimoniali! – era incinta prima del matrimonio. E per di più – oh funesta mela dell’adulterio! – non del suo fidanzato. E di chi, allora? Ma dello Spirito Santo, naturalmente – oh incauta prefigurazione dell’inseminazione eterologa! Su siffatte basi moralmente disordinatissime poggiano le successive tragedie educative e storiche di questa sventurata famiglia. Il marito legittimo fu condannato al ruolo di eunuco della moglie e di padre putativo del Concepito, il quale sin da ragazzo, essendo stato informato su tutto, non lo ha mai riconosciuto come genitore ed ha cominciato a cercare il Vero Padre. Questa ricerca è stata esiziale non solo per la sua famiglia, ma anche per i suoi dodici amici, e possiamo dire che le sue terribili conseguenze siano ancora in atto. Il Figlio, cresciuto senza sapere chi fosse il suo vero genitore, scappò di casa per scoprirne l’Identità, lasciando la madre nel dolore e il padre putativo senza aiutante nella piccola falegnameria. Catturato come pericoloso sedizioso (le sue domande sul Padre in giro per le strade della Galilea furono scambiate per propaganda politica a favore di un nuovo Re), fu crocifisso a soli 33 anni, e tra le sue ultime parole ci fu uno straziante grido di dolore rivolto al Padre che lo aveva abbandonato. La ricerca di questo Padre fu proseguita dai suoi discepoli, i quali non ebbero miglior sorte, e ancora oggi molti si chiedono Se e Chi Egli Sia.
Ecco perché, conscio del pietoso impegno della Chiesa affinché nelle famiglie non si ripetano questi tragici errori, al quesito referendario che propone l’abrogazione del divieto della fecondazione eterologa risponderò NO. Mi sa proprio di Sì.


Autore : Marco Trainito

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