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Corriere di Gela | La nave greca ambasciatrice di storia e cultura
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notizia del 16/11/2004 messa in rete alle 18:15:48

La nave greca ambasciatrice di storia e cultura

“Assessore, aspettano lei per chiudere la cassa”. Quando l’assessore Pagano si è sentito chiamare da un tecnico della Soprintendenza con quella espressione, lo ha osservato sorpreso e stralunato. Chissà cosa ha pensato in quel momento e di quale “cassa” si doveva trattare. C’è stato un attimo di sbandamento ma alla fine sia lui che chi gli era accanto hanno capito che bisognava chiudere la cassa che conteneva le parti lignee della nave greca che doveva partire alla volta di Portsmouth, in Gran Bretagna, per il restauro. Una breve cerimonia tecnica che ha visto l’assessore ai Beni culturali impegnato con un trapano elettrico a far i buchi sul coperchio e poi ad avvitare i bulloni a perfetta tenuta. Un buon lavoro.
Ci vorranno almeno cinque anni per rivedere a Gela possibilmente a far bella vista di sé la nave con il maquillage nuovo, pronta ad essere visitata da migliaia di visitatori. E c’è da giurare che arriverà gente da ogni parte del mondo vista l’esperienza della mostra “Ta Attika” collocata al convitto Pignatelli che ha fatto registrare presenze di migliaia di persone. E’ stata una giornata memorabile, quella di martedì scorso, che passerà alla storia come hanno molto bene sottolineato Rosalba Panvini, Soprintendente ai beni culturali della provincia di Caltanissetta, l’assessore Alessandro Pagano e il suo predecessore Salvatore Morinello.
L’appuntamento è stato al bosco Littorio dove sono convenuti autorità di governo regionale, provinciale e locale, il prefetto Santoro, mons. Grazio Alabiso, i vertici della magistratura gelese, rappresentanti delle forze dell’ordine, la capitaneria di porto, rappresentanti di associazioni ambientaliste. Una cerimonia importante che si è sviluppata con una relazione di Rosalba Panvini che ha fatto un pò da padrona di casa illustrando ai presenti la storia del rinvenimento del relitto sino alla progettazione del suo recupero ai finanziamenti per il restauro.
Particolarmente soddisfatta Rosalba Panvini, che é anche direttore tecnico dei lavori di recupero della nave greca, per essere riuscita grazie alla collaborazione di Regione, autorità politiche e tecnici a concretare un sogno che si completerà di qui a breve e non ha nascosto tutta la sua emozione quando ha annunciato l’evento ringraziando tutti coloro che a vari livelli hanno collaborato nella riuscita del progetto. A partire dagli onorevoli Morinello, Granata e Pagano, al prefetto, alle forze dell’ordine, alle autorità politiche regionali e locali fino al più semplice degli operai che materialmente hanno reso possibile sottrarre al mare il reperto greco, non dimenticando gli autori della scoperta Gianni Occhipinti e Gino Morteo.
“Quando nel 1988 questa nave è stata segnalata – ha detto Rosalba Panvini parlando alle autorità dal podio – non si pensava minimamente che si sarebbe giunti a questa giornata. Mai era stato recuperato un intero relitto arcaico. Ecco perché oggi è una giornata importantissima non solo per Gela, ma per la comunità scientifica mondiale. La nave è anche importante perché ci ha insegnato le tecniche di costruzione dei relitti antichi e le rotte che le navi seguivano. Infine lo studio del carico commerciale ha contribuito a ricostruire il ruolo importante che Gela, l’antica colonia rodio-cretese, ha avuto nella gestione dei traffici commerciali del Mediterraneo. Oggi siamo in un momento storico importante – ha continuato la soprintendente – abbiamo recuperato quasi tutta la nave, manca solo la parte della poppa che speriamo di fare il prossimo anno. Per il lavoro di restauro abbiamo scelto Portsmouth perché non ci sono laboratori di restauro così attrezzati al di là di quelli di Copenaghen. La prima è famosissima perché ha restaurato il Mary Rose, e poi è quella che ha chiesto delle somme inferiori per il restauro, precisamente 80 mila euro a fronte dei 450 mila euro di Copenaghen. Devo infine dire che grazie ai fondi di agenda 2000, l’assessore Pagano ha voluto destinarci una quota parte dell’intera somma che era stata assegnata per l’ampliamento del museo archeologico di Gela, assegnandoci 3 milioni di euro. Con ciò potremo anche realizzare il museo della navigazione antica che sorgerà a Bosco Littorio perché proprio qui c’è la sede dell’emporio arcaico di Gela realizzato in mattoni crudi ben conservato, attraverso il quale è stato possibile studiare anche uno spaccato della vita del tempo”.

Presente la stampa e le tv locali, si è potuto assistere all’impacchettamento dei reperti lignei all’interno di un sacco di cellophan dopo essere stati avvolti in una pellicola di polietilene, lontani dai raggi del sole. Secondo i programmi il viaggio del prezioso carico sarebbe iniziato a fine settimana su di un tir con al seguito lo staff della Soprinditendenza. Ad intervenire per l’occasione c’era l’assessore comunale Luciano Vullo che così ha esordito: “Mi viene in mente un grande filosofo dell’800 Friedrich Nietzsche il quale sosteneva che con le navi lungo le rotte del Mediterraneo non circolavano soltanto mezzi e uomini, ma camminavano anche le idee. La civiltà mondiale si è costruita attraverso questo incrocio di culture e fu resa possibile dalla navigazione ossia dalle navi come quella trovata nel litorale di Gela. Sono sicuro che questa nave passando le colonne d’Ercole, an-dando verso Portsmouth, andrà a fare il suo maquillage e tornerà più bella. Il fatto che resterà esposta permanentemente in un museo che sorgerà in questo sito, sarà il segno emblematico di un programma di rinascimento gelese che non può prescindere dalle cose belle che ci hanno insegnato i nostri progenitori”.
E’ stata quindi la volta del prefetto Santoro che aveva espresso tutte le sue pre-occupazioni per la difficoltà di ottenere risorse dalla Regione, ma in ciò era stato rassicurato sia dall’assessore Pagano che dalla dottoressa Panvini.
“Ho avuto modo di apprezzare la dott.ssa Panvini in tutto il suo lavoro – ha affermato il rappresentante di governo – anche perché sono diventato un suo utente, grazie al suo impegno stiamo mettendo a punto gli affreschi della Prefettura di Caltanissetta. Come autorità di governo non legata ad alcun segno politico sono molto orgoglioso di ciò che ha fatto la Panvini, ma soprattutto di ciò che si sta facendo a Gela. Tra l’altro è noto che mi si accusa di dedicare molto tempo a Gela. Ma io lo faccio sia per i progetti che stiamo portando avanti sia per le problematiche insite in questa città, è giusto che un prefetto sia molto attento e osservatore delle problematiche locali. Grazie a tutti quelli che a livello economico finanziario hanno reso possibile il recupero del relitto, ai tecnici che con più umiltà e competenza lo hanno riportato alla luce. La nave era il mezzo che univa i popoli, ora anche se il mondo si è velocizzato, rappresenta sempre quel trait d’union tra i tanti popoli. Gela che si pone al centro del Mediterraneo, deve avere un posto premininente nella cultura, nell’arte. Questo è un altro piccolo tassello che deve far recuperare Gela agli occhi del mondo”.
Al podio dei relatori è stato chiamato anche l’assessore Morinello considerato il padrino della nave greca, come ha affermato la Panvini.
“La nostra comunità – ha detto l’ex assessore regionale ai Beni culturali – può essere orgogliosa di manifestare al mondo intero qual’ è la vera immagine che noi vogliamo proiettare di essa. Mi ritengo fortunato come esponente istituzionale gelese per avere avuto la ventura di assolvere ad un compito di governo che doveva assolutamente trovare i finanziamenti e le risorse per potere estrarre le navi greche che erano state individuate da Occhipinti e da Morteo e segnalate tempestivamente a Rosalba Panvini nel 1987. Non c’era ancora “Agenda 2000” e allora mi sono rivolto a sponsor privati che avevano mo-strato un certo interesse, ma che non avevano saputo mai concretizzarlo. Sono andato dal ministro Giovanna Melandri che mi ha dato la possibilità di rimodulare i fondi che venivano dal lotto che erano stati assegnati alle regioni italiane. Così abbiamo trovato le risorse che avrebbero finanziato i progetti di Rosalba Panvini. Quello di oggi è uno dei tanti eventi a cui stiamo assistendo ed assisteremo, ne sono sicuro, ad altri ancora. Un altro esponente della politica nissena Alessandro Pagano, ha adesso la possibilità di valorizzare i tesori d’arte della nostra provincia in maniera tale che Gela e l’intero territorio di Caltanissetta possano essere conosciuti ed apprezzati per quelli che sono. Grazie infine a Rosalba Panvini”.

Il presidente della Provincia, prof. Filippo Collura ha così commentato l’evento. “Stiamo qui a salutare e a dare l’arrivederci ad una nave con la quale tutti speriamo di poter traghettare l’immagine di Gela, della provincia di Caltanissetta e della Sicilia nel mondo. Dobbiamo esserne fieri e al tempo stesso responsabilizzati, affinché da questo ritrovamento possiamo trarre un insegnamento per quel che riguarda la tutela e la conservazione dei nostri beni archeologici e monumentali. E’ una ricchezza soprattutto di civiltà”.
Ha concluso la cerimonia l’on. Alessan-dro Pagano. “Sono convintissimo che il destino degli uomini dipende dagli uomini – ha detto l’assessore ai beni culturali, dopo avere imbullonato il coperchio della cassa contenente una parte lignea dello scavo della nave greca – non dal caso. Il fatto stesso che questo avvenimento lo stiamo facendo diventare un evento, è la chiara dimostrazione che lo stiamo lanciando in termini promozionali. Stiamo spiegando che si tratta di un patrimonio archeologico subacqueo di altissimo livello. Stiamo spiegando che il restauro è molto sofisticato e che soltanto in pochi potevano realizzarlo. Quando nel 2008 quest’opera ritornerà restaurata non potrà restare un fiore nel deserto, ma deve diventare qualcosa da mettere a sistema in modo da potere essere fruito dai turisti. Adesso voglio aggiungere che le cose che stiamo facendo devono trovare una sinergia con gli amministratori locali. Non mi riferisco solo al sindaco di Gela ma a tutti i sindaci della nostra provincia. Se non accadrà una autentica rivoluzione culturale da un punto di vista urbanistico attraverso delle varianti che possano favorire la nascita di alberghi o anche di strutture ricettive varie, noi avremo vanificato il tutto. Stiamo creando le condizioni affinché la Sicilia diventi una sorta di marchio, un qualcosa di cui essere orgogliosi. L’immagine della Sicilia negli ultimi anni è cambiata in maniera sostanziale. Per concludere voglio dire che le risorse per i beni culturali in Sicilia non mancano e non manca neppure la volontà di investire. Lo abbiamo sempre detto a chiare lettere che solo il turismo colto può attirare i turisti, oltre che le spiagge ed altro. Ci potremo differenziare se porteremo avanti un progetto di grandissimo livello culturale. Noi faremo la nostra parte. Per esempio per quanto riguarda il museo, la programmazione è già avvenuta, le risorse finanziarie ci sono, le volontà politiche sono forti. Mi pare di potere dire che almeno in linea teorica ci siamo”.


Autore : Nello Lombardo

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