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Corriere di Gela | Federico, i suoi primi (quasi) cento giorni
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notizia del 14/09/2008 messa in rete alle 18:15:18

Federico, i suoi primi (quasi) cento giorni

L’on. Pino Federico è da poco più di due mesi e mezzo che esercita la carica conquistata sul campo elettivo di presidente della Provincia regionale di Caltanissetta. Se fosse dipeso da lui lo staff assessoriale l’avrebbe costruito in meno di due giorni. Solo che ha dovuto fare i conti con i partiti – e giustamente lui aggiunge – perché in una democrazia compita sono le forze politiche organizzate con la gente che li sostiene a determinare un risultato. C’è sicuramente una grossa componente personale nell’ottenimento dei voti, ma non è tutto. Nessuno gli faceva tutta questa carica ed energia nel lavoro politico-amministrativo. Adesso che la sua macchina burocratica e politica si è avviata, non si dà tregua e pertanto lo vedi giornalmente impegnato a programmare e verificare la sua agenda stracolma di impegni. Gela, Caltanissetta, Palermo, Mussomeli, Catania, Roma e così via. A fine settimana sarà a Roma per concertare a livello interprovinciale iniziative per agevolazioni e riduzioni fiscali per imprese e per soggetti singoli.
Ci ha dato solo un accenno nel corso della nostra intervista, riservandosi di essere più ricco di particolari al suo ritorno dalla capitale. Chi gli sta affianco afferma che esige molto dai suoi collaboratori soprattutto in termini di impegno e di rapporti con la gente. Le parole più ricorrenti nel suo vocabolario sono programmazione e lotta allo spreco. Non lascia nulla al caso, perché ritiene che le azioni politiche ed amministrative su un territorio vadano preventivamente selezionate in ordine di priorità, valutate fatte oggetto di confronto con gli altri soggetti politici e sociali per una sintesi di intervento.
– Presidente Federico, ancora non sono trascorsi i primi cento giorni dal suo insediamento. Non le chiedo un consuntivo, ma credo che possa farci una sintesi dell’intenso lavoro svolto fin’ora. «La prima cosa a cui ho pensato appena ho preso conoscenza della gran mole di lavoro che c’è da fare in questa provincia, è stata quella di elaborare un’agenda e una seria programmazione perché, detto senza alcuna polemica, è necessario mettere ordine sulla confusione che tuttora regna».
– Riguardo a quali settori. Vuol essere più chiaro?
«La prima cosa che mi è balzata agli occhi è stata quella di un grande spreco di denaro. E allora mi sono detto che non si può andare avanti così. Faccio un esempio, per essere concreto. Prendo la telefonia. Non è pensabile che una Provincia debba sopportare spese telefoniche dell’ordine di 600 mila euro per anno. Rapportate ad 3-400 dipendenti, è francamente una spesa eccessiva. Ho pertanto impartito disposizioni precise perché esse debbano ridursi di almeno il 25% per ora, sino a portarle ad almeno il 50%. Poi abbiamo pensato di chiudere tutte quelle società partecipate che non davano risposte al territorio. Per esempio abbiamo messo in liquidazione la scorsa settimana “Gela Sviluppo”. Stessa cosa è stata fatta ancor prima con la “Caltanissetta Scpa”. Inoltre ho affidato il compito ad un gruppo di persone di seguire con scrupolo tutti i bandi che vengono pubblicati, perché la provincia ha necessità di catturare quanti più finanziamenti possibile e spenderli con razionalità nell’interesse del territorio. E così in relazione a questi strumenti amministrativi verranno realizzati i relativi progetti per passare quindi alla realizzazione delle opere».
– I settori in cui verranno investi i soldi quali saranno?
«Tutti i settori di nostra pertinenza. Abbiamo anche realizzato una compartecipazione col Ministero degli Interni con un nostro apporto di 60 mila euro, mentre da Roma arriverà un milione di euro. Si tratta di un intervento che vedrà interassiti gli immigrati. La provincia è interessata a compartecipare a tutti i bandi e progetti che usciranno dalla regione e dallo Stato. In tal modo noi con una quota minima di compartecipazione saremo nelle condizioni mettere in moto milioni di euro creando posti di lavoro e fornendo servizi essenziali alla nostra comunità. Oggi il grande segreto è quello di intercettare tutte le risorse comunitarie».
– Questo lavoro da chi è fatto?
«C’è uno staff di due persone che oltre a saperne di bandi, sanno anche progettare. Ho pensato di non fermarmi qui, ma ritengo da qui a poco creerò anche una struttura che intendo mettere al servizio dei Comuni che non avendo personale specializzato e formato, non è in grado dio partecipare ai bandi che sono loro riservati. Voglio evitare che si perdano risorse interessanti ed essenziali per le comunità, di qui l’esigenza di creare questa struttura che si occuperà esclusivamente di fornire i servizi di assistenza tecnico-amministrativa ai Comuni. A partire dal prossimo mese saranno pubblicati moltissimi bandi che interessano le amministrazione comunali e noi siamo già pronti a fornire tutta quell’assistenza di cui necessitano ad evitare che perdano il treno. A questo tengo tantissimo. Non è giusto che il sud venga penalizzato. Adesso noi stiamo mettendo le amministrazioni comunali nelle condizioni di non essere più degli sprovveduti e a secco di finanziamenti, ma potranno accettare il nostro servigio nell’interesse delle loro comunità. E’ comprensibile che un Comune non si possa dotare di tecnici all’avanguardia perché la loro presenza rappresenta un onere considerevole che un Ente comunale non può sempre permettersi».
– Onorevole Federico, sul versante ambiente che tipo di iniziative sta portando avanti?
«Intanto la prima cosa da fare è stata l’ammodernamento delle centraline di rilevamento. Abbiamo affrontato una spesa di 800 mila euro. Adesso ci attiveremo per creare una struttura che si occupi delle bonifiche da realizzare nel territorio su cui esse insistono. Abbiamo intanto in corso un protocollo d’intesa tra Provincia, Comune, Arpa e l’Ufficio delle aree ad alto rischio ambientale. Realizzeremo un sistema, unico nel suo genere in Sicilia, che punti sull’efficienza e la competenza degli interventi. Saranno in tal senso assunte delle unità che dovranno seguire il monitoraggio delle emissioni in atmosfera».
– Come sono i rapporti con l’Eni?
«Ho molto rispetto della fabbrica nel territorio perché ci rendiamo conto che è quella che permette a molte famiglie gelesi di vivere e dico che deve continuare a crescere, però deve essere una industria ecocompatibile. E’ sotto gli occhi di tutti che il numero degli addetti dell’Eni si è accorciato sensibilmente e continua in questa direzione con grande preoccupazioni per l’occupazione. E’ giusto che la classe politica che governa il territorio deve creare le condizioni per la diversificazione dello sviluppo economico. Non si può puntare solo sull’industria. Questo territorio dovrà finalmente parlare di turismo, di agricoltura, settori che dovremo portare avanti nella misura in cui ci accorgeremo di essere di fronte ad un industria eco compatibile. Intanto credo che sia ora che si provveda ad avviare le bonifiche. Non c’è da perderci tempo. Siracusa è stata una delle prime ad affrontare il problema e noi siamo un po’ in ritardo. Il nostro compito sarà quello di seguire le bonifiche e la caratterizzazione dei siti e cercare di velocizzare ogni iter per restituire il territorio alla sua integrità».
– La situazione viaria a che punto è?
«Intanto il piano viario che abbiamo avviato servirà soprattutto a qualificare la manutenzione ordinaria e straordinaria ma anche a provvedere all’allargamento della carreggiata, riguardo anche alla strade di Manfria. Verrà allargata anche la strada dei due castelli in altri tratti che prima non erano previsti, così il traffico pesante potrà essere benissimo dirottato da quelle parti risparmiando inquinamento nella Via Venezia».
– A che punto è la circonvallazione nord?
«Le annuncio che sono stati finanziati i primi due lotti e speriamo di riuscire a intercettare altre risorse per il resto. Sono in attesa di notizie riguardo alla acquisizione di ulteriori risorse per l’asse attrezzato, ossia per il tratto che parte dall’industria e che si innesta con la Catania-Gela. In tal modo il traffico pesante proveniente da Vittoria e Ragusa potrà esservi dirottato. Era giusto che si creasse una viabilità alternativa dopo tanti anni che il problema si trascina senza avere avuto alcuna soluzione. Adesso si comincia a sperare bene. Ci vuole tempo e pazienza anche se la gente si aspetta tutto e subito. Posso assicurarle che stiamo mettendo in campo tutte le potenzialità esistenti».
– Che tipo di interventi state effettuando sulle scuole?
«Nell’ultima seduta di giunta abbiamo constatato che non c’era neppure un progetto inserito nel piano triennale delle opere della pubblica istruzione. Anche qui ci stiamo attrezzando per costruire nuove aule. Comunque la situazione non è drammatica in quanto si è riusciti a sopperire alla mancanza di aule con l’ausilio dei prefabbricati».
– C’è intesa tra lei e il sindaco Crocetta?
«Un presidente della provincia deve collaborare con tutte le amministrazioni locali come organo sovra comunale e quindi collabora anche con Crocetta. Col sindaco di Gela abbiamo avviato alcune iniziative».
– Lei conosce perfettamente la situazione di stallo che c’è riguardo alla formazione della nuova giunta comunale. Se i centristi che sono suoi alleati alla provincia dovessero accettare intese o qualche assessorato o posti di sottogoverno a Gela che succederà a livello provinciale? «Intanto facciamoli entrare, ancora non sono entrati e non mi pongo il problema. Io dico solo che bisogna essere coerenti. E’ stata fatta una scelta per la provincia e noi abbiamo mantenuto i nostri impegni, mi augurio che anche gli altri mantengano i loro, soprattutto l’impegno di coerenza. Non sarò io ad andare a creare confusione dal punto di vista politico. La corsa per conquistare posizioni si possono capire ma non li condivido».


Autore : Nello Lombardo

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