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Corriere di Gela | Giovanna Cassarà “sgama” Crocetta
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notizia del 21/11/2008 messa in rete alle 18:12:20
Giovanna Cassarà “sgama” Crocetta

Nulla di nuovo sotto il sole sul fronte della politica. La giunta comunale, o meglio il sindaco e la sua giunta continuano ad amministrare – si fa per dire – con botta e risposta tra le colonne dei giornali. Mezzucci mediatici cui si ricorre da parte della politica, ma soprattutto da parte del primo cittadino quando ad un attacco politico per così dire sconveniente, trova subito il tempo per convocare una conferenza stampa o telefonare in redazione per far sapere il suo punto di vista e controbattere chi lo ha fatto amareggiare con dichiarazioni spesso da lui definite insensate o ingiuste. Non c’è che dire. Berlusconi ha fatto la sua fortuna politica grazie alla sua “padronanza” del mezzo mediatico che ha imparato ad utilizzare nel migliore dei modi e ad usum delfini. Crocetta che è un grande comunicatore, in nome della trasparenza, comunica tutte le sue iniziative politiche ed ogni sua azione positiva verso la città, con l’utilizzo di tutti i mezzi di comunicazione. Del resto è un suo diritto- dovere, perché è giusto che la città sappia come procedono i lavori pubblici, cosa l’amministrazione sta facendo per i problemi sociali, per lo sviluppo del territorio, per il Prg. ecc. Forse la gente è meno entusiasta quando fa sapere che potrebbe ricandidarsi per la terza volta dopo avere completato la legislatura. Proprio in questi giorni suonano martellanti le dichiarazioni dell’esponente femminile del Pdci Giovanna Cassarà che non le manda a dire neanche al sindaco. Non passa giorno che non trovi una sua dichiarazione sui giornali o sui telegiornali locali ed il giorno dopo il seguito di Crocetta che risponde a tamburo battente. Una guerra dichiarata fra i due, che si è fortemente accentuata dopo l’ingresso del primo cittadino nel partito di Ventroni e dopo la mancata nomina del nuovo assessore comunista nonostante un deliberato ufficiale del Pdci che aveva proposta una rosa di nomi, naturalmente con l’esclusione della Cassarà che ha sempre sostenuto la sua indisponibilità. Quindi una guerra aperta che la Cassarà non ritiene tale.
“La mia non è una guerra – incalza l’ex assessore ai Lavori pubblici – è una questione di rispetto dei ruoli. Lui (il sindaco n.d.r.), lo dica chiaramente che non vuol dare l’assessorato ai comunisti italiani, e così ne prendiamo atto. Noi non siamo stati mai venali. Tant’è vero che ai tempi in cui ricoprii la carica assessoriale, dopo le mie dimissioni il partito non ebbe più assessori. Quella carica fu messa a disposizione del sindaco. Fu una scelta condivisa e fatta alla luce del sole. Ora non si capisce la sua ambiguità. Dice di volere mantenere il posto in giunta ai comunisti, ma non è consequenziale”. Intanto al momento si è a bocce ferme riguardo al nuovo assessore che, potrebbe essere la Bunetto, Salsetta o Ruvio. Questi i tre nomi che sono stati indicati dal Pdci. Crocetta non ha che da decidersi e procedere alla effettiva sostituzione del dimissionario Carmelo Romano. E’ notizia recente che Crocetta potrebbe ricandidarsi anche una terza volta. Per la Cassarà, se ciò dovesse accadere, significherebbe come prevaricare il ruolo della coalizione cui spetta scegliere il candidato sindaco. “Non ritengo veritiero quanto ha dichiarato Crocetta in un quotidiano siciliano – continua Giovanna Cassarà – perché ciò costituisce un modo per frenare eventuali legittime aspirazioni di altri e nello stesso tempo per camuffare quello che potrebbe essere il suo reale candidato. Infatti così ha rassicurato la città: non vi preoccupate perché vincerà il centro sinistra e il mio candidato. Io rispondo che questo andrebbe bene in un regime monarchico, ma non in una repubblica”. E poi c’è Paolo Cafà di Democrazia e socialismo che trabocca di dinamismo mentre fa sapere giorno dopo giorno che anche lui si propone alla città candidandosi a sindaco.
“La mia candidatura e quella di Crocetta – afferma l’ex assessore alla solidarietà sociale – non sono automatiche. Il suo è un auspicio, non è vangelo. E’ una decisione che deve passare necessariamente dal confronto e con il consenso degli altri partners. La differenza tra la sua e la mia candidatura sta tutta qui. Io con o senza il centro sinistra sono candidato. Lui dice di essere in quota a tutti? Non è vero perché non tutti danno giudizi lusinghieri. Infine voglio dire che per me essere sindaco è un suicidio dal punto di vista professionale, ma lo faccio per spirito di servizio a differenza di altri che lo fanno per protagonismo mediatico o per elevarsi socialmente”.


Autore : Nello Lombardo

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