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Corriere di Gela | Cronaca di una mattinata
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notizia del 11/03/2003 messa in rete alle 18:10:37
Cronaca di una mattinata

Una giornata storica quella di martedì 11 marzo. Una di quelle che sarà ricordata negli annali della politica cittadina. Mai era successo che un sindaco venisse proclamato con sentenza di un tribunale, quello amministrativo regionale che ha sancito una volta per tutte un principio, cioé quello che il diritto è sempre vincente e che la giustizia prima o poi trionfa.
Che Crocetta avrebbe vinto questa battaglia, erano in molti ad affermarlo e vi ha sempre creduto l’interessato non appena aveva avuto modo di trovare riscontro alle sue certezze man mano che si procedeva con le verifiche delle schede elettorali a Caltanissetta. Crocetta vi ha creduto fin da dopo la chiusura delle urne ha sempre pensato di avere subito una violenza perché gli era stata tolta l’opportunità fin dal ballottaggio di essere incoronato sindaco della quinta città della Sicilia.
Ma adesso siederà a Palazzo Bianco con la stessa dignità con cui Scaglione cede le armi e la grande compostezza che ha sempre caratterizzato l’uomo.

Il sindaco uscente lo abbiamo visto a Palermo al Palazzo del Tribunale amministrativo assieme ai suoi avvocati tra cui l’onorevole Giacomo Ventura, i consiglieri Cirignotta, il capogruppo di Forza Italia Franco Giudice ed un gruppetto di amici e simpatizzanti che lo accompagnavano. Gran parte di loro, a differenza dell’entourage di Crocetta, sono arrivati nella capitale siciliana poco prima di mezzogiorno. Tentare di avvicinare Scaglione e Ventura è stato oltremodo difficile prima che venisse pronunciata la sentenza e lo è diventato ancor di più, subito dopo. Abbiamo fatto un tentativo mentre Scaglione stava lasciando la sala udienza, ma ci ha pregati di rinviare l’intervista all’indomani. Non abbiamo voluto insistere preferendo metterci subito alla caccia dell’onorevole Giacomo Ventura che purtroppo aveva già preso la via del ritorno.

Tripudio alle stelle nella sala delle udienze non appena il presidente del tribunale ha letto il dispositivo della sentenza: “In nome del popolo italiano, proclamiamo eletto sindaco il signor Rosario Crocetta in sostituzione del signor Scaglione Giovanni Maria Gaetano”. Queste poche parole sono state subito accompagnate da scroscianti applausi che hanno infastidito il presidente del Tribunale al punto che il segretario cancelliere è stato costretto a redarguire i presenti. Ne é seguito un silenzio di tomba che ha accompagnato subito dopo la lettura di dispositivi di altre due cause civili.
La folla che si accalcava nell’aula, subito dopo é come esplosa stringendo d’assedio il neosindaco con strette di mano, baci ed abbracci. C’erano i consiglieri comunali Orazio Consiglio, Ignazio Di Dio, Miguel Donegani, ma anche amici come l’architetto Morana, Franco Città e tanti altri che non staremo qui a nominare. A Crocetta si leggeva in volto tutta la gioia che lo ripagava una volta per tutte di quella grande delusione che lo aveva colto nel giugno del 2002, ma che adesso cedeva il posto alla letizia ed alla gran voglia di realizzare il suo rinascimento, il rinascimento di Gela. Non ha indugiato un attimo, dopo avere risposto alle prime telefonate che gli giungevano tramite i due o tre cellulari che portava con sé e che aveva ceduto subito dopo ad uno dei suoi tanti amici presenti, ad avvicinarsi a colui che fino a pochi minuti prima era sindaco di Gela, Giovanni Scaglione che stava guadagnando l’uscita. Molto cavallerescamente gli si è avvicinato, gli ha stretto la mano, si sono guardati negli occhi e senza rancore dopo una pacca sulla spalla si sono salutati. Un gesto, quello di Crocetta che gli fa onore e che per lui è semplicemente un atto spontaneo perchè - lo ha sempre affermato - non ha mai covato alcun rancore non solo verso Scaglione, ma nei confronti di tutti i suoi avversari politici.

Subito dopo c’é stato l’assalto dei cronisti e de lle Tv, compresa Rai tre, per ottenere delle dichiarazioni a caldo dal neo sindaco. Non è di tutti i giorni che viene ribaltato un risultato dal tribunale ed ora cosa succederà con una maggioranza consiliare che gli è contro? E’ stata questa una domanda che il collega della Rai gli ha posto, ma Crocetta non si è scomposto più di tanto rispondendo: “Questo non mi preoccupa perché io vorrei essere il sindaco di tutti i cittadini al di là delle loro appartenenze politiche. Io non distinguerò tra chi mi ha votato e chi no. Non fa parte della mia cultura e credo che non dovrebbe far parte della cultura civile del nostro Paese. In una realtà come Gela la prima alleanza che bisognerebbe fare é quella tra persone oneste”. Nello Lombardo


Autore : Nello Lombardo

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