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Corriere di Gela | Gela ancora senza certezze
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notizia del 26/06/2010 messa in rete alle 18:07:11
Gela ancora senza certezze

I conti sono a posto. La Covisoc passa da Via Venezia ed attesta l'idoneità gestionale del Gela Calcio anche per la stagione conclusa (come per le altre precedenti da quando Tuccio è a capo del sodalizio biancazzurro) ed in vista della prossima. Il dimissionario presidente Tuccio rompe gli indugi, mette mano al portafoglio e paga tutti fino a giugno. Sarebbe bastato fino ad aprile per passare l'esame ed ottenere le liberatorie. Il termine ultimo per depositarle era ieri, venerdì 25 giugno. Entro fine mese, mercoledì 30 giugno, dev'essere presentata la domanda d'iscrizione al campionato di Seconda Divisione Lega Pro 2010-11 a cui il Gela ha diritto di partecipare. In allegato, occorrono 27.000 euro in assegni ed una garanzia bancaria di 200.000 euro. Invero, unitamente alla domanda di iscrizione, il Gela ha le carte in regola per poter presentare domanda di ripescaggio in prima divisione. I criteri sono: classifica (50%), tradizione sportiva della città (25%), media spettatori dal 2004/05 al 2008/09 (25%), secondo la formula seguente: (punteggio classifica finale x 0,5) + (punteggio tradizione sportiva x 0,25) + (punteggio numero medio spettatori x 0,25). Più che altro, però, a contare sarà soprattutto la disponibilità economica e senza una garanzia bancaria di 400000 euro (in aggiunta a quella richiesta per la regolare iscrizione) non si va da nessuna parte.

Diciamolo apertamente: Tuccio ha per l'ennesima volta ingoiato il rospo. Era diventata una questione di principio: a fronte del reiterato non mantenimento delle promesse fatte e degli impegni presi dalla classe politica, l'ingegnere era risolutamente non intenzionato a coprire il mancato introito dalle sponsorizzazioni del Comune di Gela e della Provincia di Caltanissetta. Soldi che sarebbero serviti per pagare gli stipendi arretrati. Tuccio ha provveduto di tasca propria, ha ancora una volta anticipato somme, per poi continuare ad affermare che dovranno essere altri ad iscrivere la società al campionato venturo. Non ci crediamo. Ingoiato il rospo, Tuccio è pronto a ripartire. Ne siamo fortemente convinti.

I ripetuti colloqui con il neo sindaco Angelo Fasulo e l'ex assessore allo sport, attuale deputato regionale, Miguel Donegani, lo hanno evidentemente motivato a non desistere. La soluzione più adeguata, ci permettiamo di suggerirla, è allargare il fronte societario. Nuovi soci, coinvolti nel progetto del Gela Calcio. Dev'essere questo il primo vero compito del nuovo sindaco. Tuccio merita un'altra chance. E' pacifico. Sicché, nella nuova base societaria allargata, manterrebbe maggioranza azionaria e presidenza per giocarsi un altro anno a grandi livelli e riprovarci. Nel frattempo, i nuovi soci avranno fatto un anno di esperienza, pronti a rilevare la guida e la maggioranza nelle quote societarie per l'anno successivo, qualora Tuccio volesse passare la mano, o assumere una posizione più defilata. Di certo, una volta ritirate le dimissioni, il patron biancazzurro non può essere lasciato di nuovo da solo, sulla scia di semplici promesse.

E ci scuserà il lettore se facciamo un ulteriore salto nell'immaginazione. Non è un volo pindarico. Nessuno, infatti, può vietarci di pensare che con l'ingresso di nuovi soci, sopravvenga la disponibilità ad ottenere quella garanzia bancaria di 400 mila euro utile a chiedere il salto di categoria, da subito. Ottenerlo è un altro discorso, ma non impossibile. Una tale eventualità, possiamo ragionevolmente asserirlo, sarebbe un premio ad una gestione societaria impeccabile, tanto da essere citata negli anni a modello. Sarebbe, altresì e non ultimo, il riscatto di una città retrocessa dall'allora C1 non per demeriti sportivi.

Sogno? Realtà? Allo stato dell'arte, tutto è possibile. Intanto, il direttore sportivo Carmine Donnarumma si dice pronto a continuare. A quanto pare, pure il tecnico Nicola Provenza e la decina di giocatori sotto contratto, purché ci sia ancora Tuccio sugli scudi. Nella decina ci sarebbe anche Rocco D'Aiello. Il Toro non ha esercitato il diritto di prelazione e non ha riscattato la metà del cartellino. Il difensore e capitano del Gela fino a gennaio scorso, era andato in prestito con diritto di riscatto del 50% al Torino. Petrachi era pure disposto a trattenerlo, ma alla fine decisivo è stato il parere contrario di Lerda. Il giocatore non rientrava nei piani del nuovo allenatore granata, ma ha mercato: Atalanta, Reggina e Spezia potrebbero farsi avanti. A giorni, anzi ad ore, anche su quest'aspetto ne sapremo di più. Sul piano societario sicuramente: non foss'altro perché lo impone l'imminente scadenza di metà settimana. Giust'appunto per raccontarvelo nel prossimo numero.


Autore : Filippo Guzzardi

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