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Corriere di Gela | La Madonna delle Grazie 50° dell’incoronazione
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notizia del 06/07/2008 messa in rete alle 17:58:15

La Madonna delle Grazie 50° dell’incoronazione

Diceva padre Enrico Abramo, frate cappuccino di santa memoria: "Quando il popolo soffre, ecco che le istanze alla Madonna delle Grazie crescono e si fanno più pressanti . E la Mamma Celeste risponde sempre ai suoi figli. Non delude mai". E si può essere credenti o no, ma non c'è persona che almeno una volta nella vita non abbia invocato l'aiuto della Madonna. Ed è proprio di questi giorni la notizia che un bambino gelese di 7 anni è stato prodigiosamente guarito a Lourdes. Era cieco ed è tornato a vedere. Certo, nella nostra Gela, città dove la disoccupazione ha toccato cifre senza precedenti, le malattie tumorali sono in crescita esponenziale, i disservizi sono sotto gli occhi di tutti, non c'è da meravigliarsi se i cittadini chiedono favori e intercessioni alla Gran Madre di Dio, e l'occasione propizia è la festa del 2 luglio dedicata appunto alla Madonna delle Grazie, che quest'anno ancor più dei precedenti ha fatto registrare alle varie funzioni una immensa folla di fedeli. Come è tradizione, donne scalze e con i ceri votivi hanno seguito il simulacro della Vergine lungo le vie della città e molti genitori hanno spogliato i loro piccoli, ponendoli sotto la protezione di Maria. Questa festa si poi è arricchita di ulteriori significati, in quanto quest'anno ricorrevano i 50 anni dell'incoronazione della statua della Vergine. Infatti, la corona d'oro venne posta sul capo della Madonna il 1° luglio 1958, alla presenza del cardinale Clemente Micara, Vicario di papa Pio XII; di S.E. mons. Cirillo Zohrabian, vescovo cappuccino di rito orientale e di S.E. mons. Ettore Baranzini, Arcivescovo di Siracusa, i quali furono accolti dal primo cittadino, l'allora sindaco Fortunato Vitali e dall'On. Salvatore Aldisio.
Fu quello un evento di grande risonanza per la città di Gela e tutta la popolazione si strinse intorno alla Vergine per onorarla in un abbraccio trionfale di fede e devozione. Sentimenti questi che hanno sempre dimorato nel cuore dei gelesi e anche di particolari categorie di lavoratori e artigiani; e ancora soprattutto nei marinai; così non c'è da sorprendersi se il 2 luglio un'autentico mare di folla confluisce confluisce verso la chiesa dei "frati del popolo", e già alla celebrazione eucaristica delle 8 la chiesa dei cappuccini era stracolma di fedeli, e ancor più lo è stata per la messa delle 10.00, celebrata dal Ministro Provinciale padre Giovanni Salonia. Nel pomeriggio, dalle 16.00 sino a tarda notte la Madonna ha poi "camminato" fra il suo popolo fra canti, inni e preghiere. Ma il momento più toccante è stato sicuramente il passaggio all'ospedale, tappa tradizionale e fondamentale nell'itinerario della Madonna delle Grazie, come ha pure detto il parroco padre Rocco Quattrocchi.
Questo passaggio trova infatti anche un suo logico percorso storico, se consideriamo che alla chiesa dei cappuccini nella navata sinistra, nel transetto in fondo, si trova un quadro dipinto su tavola della graziosisissima "Madonna degli Ammalati", che si fa risalire al 1700 e venne portato a Gela dai frati di Agira. A quell'icona si rivolgevano tutti coloro che erano affetti di gravi malattie, e questa tradizione è stata ereditata dalla Madonna delle Grazie, la cui statua lignea venne fatta realizzare nel 1813 da padre Benvenuto Battaglia, predicatore quaresimale, che fu più volte guardiano del nostro convento e divenne Ministro Provinciale nel Capitolo tenutosi a Caltagirone il 23 settembre 1823.
I Cappuccini pervennero invece a Gela, allora Terranova di Sicilia, nel 1574, e già allora la chiesa di cui presero possesso - appartenuta un tempo ai conventuali - era dedicata alla Madonna nel titolo di "S. Maria degli Angeli", a conferma di come la Vergine, anche attraverso l'antica icona medievale di Maria SS. d' Alemanna e il culto all'Immacolata Concezione, sia da sempre la Grande Mamma dei gelesi e di come la nostra sia una città autenticamente mariana.


Autore : Gianni Virgadaula

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