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Corriere di Gela | Per il bene comune
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notizia del 25/01/2009 messa in rete alle 16:22:54
Per il bene comune

Le ultime sedute del Consiglio comunale di Gela dedicate alla trattazione del Piano regolatore generale (tema annoso e ricco di difficoltà) sono servite, qualora fosse ancora necessario, a rendere palesi le debolezze dell'attuale maggioranza di centro-sinistra: il sindaco Rosario Crocetta (Pd) non dispone di un numero sufficiente di consiglieri, disposti ad appoggiarlo nella sua azione di governo della città.
L'eterogeneo schieramento guidato dal primo cittadino è ormai segmentato, a seguito della decisione, assunta da alcuni consiglieri, di distaccarsi completamente dalle posizioni e dalle scelte della giunta comunale; neanche il Partito Democratico, da alcuni mesi nuova casa politica del sindaco Crocetta, è riuscito a formulare una convinzione univoca attinente l'operato del nuovo iscritto.
Lo stesso sindaco ha oramai preso atto dei nuovi equilibri, ed è così costretto ad agire in maniera difforme dai programmi originari.
Le riunioni del consesso civico riguardanti il Prg hanno appunto confermato l'attuale stato delle cose: la giunta comunale, infatti, non è riuscita ad ottenere il risultato della definitiva approvazione di un così importante strumento di programmazione, dovendosi arrendere non solo alle spaccature intestine, ma anche alla volontà espressa dai tecnici della Regione, per i quali un Piano Regolatore Generale privo di due fondamentali allegati (la valutazione di incidenza ambientale e lo studio del rischio di incidenti rilevanti) sarebbe passibile di nullità.

Sfruttando l'occasione di una fase politico-amministrativa così intensa, il primo cittadino ha lanciato un appello alla concordia e all'unità, volutamente generico rispetto ai destinatari, proprio al fine di coinvolgere non solo le forze politiche presenti all'interno della sua coalizione, ma anche quelle facenti parte dell'opposto schieramento.
La meta da raggiungere, attraverso un percorso condiviso, sarebbe quella dell'approvazione di taluni provvedimenti essenziali per poter garantire lo sviluppo della città in svariati ambiti: Prg, emergenza idrica, riqualificazione urbana, solo per citarne alcuni tra i più importanti.
Crocetta, così facendo, prende atto delle notevoli difficoltà che si prospetteranno in futuro, consapevole, peraltro, del blocco amministrativo che si verrebbe a consolidare nell'ipotesi nella quale decidesse di procedere in maniera solitaria.
Bisogna però capire se un simile invito possa essere recepito, seriamente, da altre forze politiche o anche da loro singoli esponenti.
Nello schieramento di centro-destra, dopo aver incassato l'appoggio dell'Mpa, che per bocca del suo leader, Giuseppe Federico, sarà sempre disposto a cooperare con chiunque agisca nell'esclusivo interesse di Gela e dei suoi abitanti, il primo cittadino potrà contare anche sul prezioso sostegno dell'Udc, così come confermato dal commissario cittadino del medesimo partito, Nicola Gennuso, distante dunque dalla linea dello scontro a tutto campo intrapresa dal capogruppo in Consiglio Comunale, Enzo Cirignotta; da escludere, invece, un qualsiasi supporto proveniente dal PdL, fortemente contrario all'azione complessiva della giunta Crocetta, nonché irritato per l'atteggiamento dimostrato dal sindaco nei confronti del parlamentare nazionale Alessandro Pagano, accusato di agire a Gela alla stregua di un vero “padrino”.

All'interno del proprio schieramento, invece, il primo cittadino non sembra capace di ottenere il necessario apporto: sicuramente il gruppo di Democrazia e Socialismo, guidato da Paolo Cafà, non intende ricevere in alcun modo l'invito alla collaborazione, salvo in presenza di assoluti bisogni della città, come dimostrato in sede di discussione del Prg, ove i componenti di DeS erano pronti ad esitare favorevolmente lo strumento urbanistico, prima ovviamente dell'intervento regionale, causa scatenate del loro ravvedimento finale; lo stesso discorso va fatto per il consigliere del Pdci, Giovanna Cassarà, intenzionata a garantire un sostegno, non più cieco ed aprioristico, ma ponderato, senza alcun tipo di remora nei riguardi del suo ex compagno di partito.
Il Pd, come spesso capita, si presenta privo di una posizione unanime sul tema, soprattutto all'indomani delle esternazioni indirette del deputato regionale Miguel Donegani, filtrate attraverso un comunicato del suo circolo politico di appartenenza, tese ad attaccare l'immobilismo del processo di governo della città; mancanza di punti di vista comuni si riscontra anche nelle fila dei centristi, a causa della sussistenza di condotte imperniate su un esasperato individualismo, inidoneo alla costituzione di chiare linee di demarcazione.
L'intero processo politico-istituzionale continua a poggiare, così, su fondamenta sicuramente poco solide, che potrebbero subire ulteriori oscillazioni dalle eventuali novità provenienti dall'ultima inchiesta condotta dalla magistratura e sfociata nell'operazione “Atlantide-Mercurio”, che ha interessato anche la figura del Presidente della Regione e leader indiscusso dell'Mpa, Giuseppe Federico.


Autore : Rosario Cauchi

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