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Corriere di Gela | D’Assenza, la politico e la passione per l’arte
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notizia del 02/11/2003 messa in rete alle 15:47:38

D’Assenza, la politico e la passione per l’arte

Un pò artista, un pò politico. Rocco D’Assenza (nella foto), pittore e militante diessino con una recente candidatura alla segreteria del partito, ha diviso la sua vita tra pennelli e attività di partito, non trascurando la famiglia.
Ha allestito almeno una ventina di mostre in varie parti d’Italia. Ne cita alcune quando glielo chiediamo: Roma, Padova, Firenze, Verona, Reggio Calabria, Messina, Palermo, Milazzo, Letojanni, Genova. Ha avuto nel bel mezzo delle manifestazioni artisitche dell’esteta gelese l’opportunità di allestire una personale di pittura coniugando al tempo stesso una performance di tre artisti gelesi che hanno suonato brani di canzoni italiane soprattutto i pezzi classici di Mina.
– Cos’è per lei la politica? Missione, mestiere o altro?
“Nessuno ha missione da compiere, però ciascuno di noi ha degli obiettivi da raggiungere e ciò va fatto solo attraverso una partecipazione attiva. Uno degli strumenti di partecipazione sono le associazioni cattoliche, laiche, i partiti. Quando aderii al Pci, questo era estremamente laicizzato. Riusciva a disciplinare ogni attività. C’era una grande passione politica che dava una grande voglia di partecipazione. I tempi sono cambiati dopo la caduta del muro di Berlino ed è cambiato anche il modo di fare militanza. Credo che dal ’91 in poi c’è stata una involuzione culturale nel fare politica cui ha influito anche il sistema bipolare”.
– Come vede lei l’attuale sinistra nella nostra città, avendo riguardo agl’ultimi dieci anni?
“Credo che negli ultimi 5-6 anni c’è stata una certa disarticolazione della politica, anche se alcune cose buone la giunta Gallo l’ha fatta e mi voglio riferire alla realizzazione e al completamento di edifici scolastici ed un buon lavoro è stato realizzato nel recupero del territorio su cui si è accanito l’abusivismo. Ora bisognerebbe incominciare a recuperare il lungomare ma in forma diversa da come è stato concepito dall’attuale amministrazione se si vuole incrementare il turismo. Vedo tanta buona volontà nel nostro sindaco e gli auguro di continuare a lavorare perché gli riconosco le capacità”.
– Quando è nato l’amore per l’arte?
“Fin da piccolo ho avuto il fascino del disegno, poi ho avuto l’opportunità di conoscere artisti di buon calibro grazie ai quali mi sono formato svolgendo un’attività legata alla pittura, al disegno, alla scenografia, ma fuori dalla mia città”.
– I primi lavori come sono stati? Ha iniziato con la matita?
“Tutte le forme artistiche si esprimono sempre con la matita, poi con gli inchiostri. Successivamente sono stato affascinato dall’arte dei murales, l’unica arte possibile per avere delle commesse. La mia affermazione di artista avviene fuori da Gela, come anche accade per tanti altri artisti gelesi che ho conosciuto. Nella nostra città ci sono tante potenzialità che purtroppo non riescono ad esprimersi. Sarebbe necessario che le amministrazioni provinciale e comunale incominciassero ad impinguare i capitoli specifici della cultura e dell’arte, non finalizzati soltanto a qualche spettacolo. Solo così potrà es-serci la possibilità di far nascere nuovi talenti”.

– Ci parli della sua ultima mostra.
“Ho fatto questa personale antologica riguardante 25 anni di attività che ha permesso di farmi conoscere a molte persone, persino miei amici, che non sapevano di questa mia passione per la pittura e per l’arte in genere. Quando ho deciso di venire a Gela, il fenomeno artistico si è realizzato a singhiozzo perché pur avendo bussato per fare conoscere alcuni miei progetti, nessuno mi ha mai dato risposte e la possibilità di esprimermi. Ora invece devo ringraziare l’assessore Donegani che mi ha dato questa opportunità facendomi conoscere anche nella mia città. Se Crocetta vuole portare avanti il rinascimento di Gela è necessario che si spenda di più coinvolgendo artisti, architetti, ingegneri, artigiani che lavorando assieme possono recuperare i nostri valori e ridisegnare la città”.
– Che tipo di disegno predilige? Il paesaggio, la natura morta, o altro?
“La mia attività artistica è frutto di studio e di ricerca. Ho speso parecchio per la mia preparazione artistica ma devo dire che mi ha dato tanta carica spaziando tra varie tecniche miste legate al fenomeno del cubismo e di Picasso per un certo periodo. Poi utilizzando supporti in sughero, legno, pellicola quando sono stato appagato dalla conoscenza della tecnica, mi sono così lanciato inventando il mio prodotto. Così ho messo in mostra la mia produzione artistica, destinata a non appartenermi più perché saranno gli altri a fruirne”.
– Quando dipinge lo fa perchè lo ha deciso in quel momento o perchè frutto di ispirazione spontanea?
“L’arte è spontanea non nasce da una tua decisione o da una tua programmazione. Ti viene l’idea, cominci a prendere appunti, ci ritorni sopra fino a quando volta per volta senti di metterti davanti alla tavolozza e creare”
– Nella sua espressione artistica preferisce i toni caldi o freddi, quelli forti o tenuti?
“Preferisco i toni caldi perché vivo in una terra calda mediterranea. Utilizzo gli acrilici ma anche l’acquerello e l’olio”
– Qualche episodio particolare, un ricordo su questa mostra da lei effettuata?
“La cosa che mi piace ricordare è quella che mi ha consentito di allestire questa personale a Gela coniugando una performance musicale grazie a tre artisti gelesi. La gente stazionando per vedere i miei quadri ha potuto ascoltare anche della buona musica. Sostava di più e attraverso la musica riusciva a catturare delle cose che in forma estemporanea non avrebbe sicuramente captato”.


Autore : Nello Lombardo

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