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Corriere di Gela | Si riprende a Catanzaro
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notizia del 25/11/2007 messa in rete alle 15:35:05

Si riprende a Catanzaro

Non c’è mai pace per il Gela. Sospeso il campionato per la morte di Sandri, il presidente Angelo Tuccio ne ha approfittato per indire una conferenza stampa in cui ha sollevato l’annoso problema riguardante le condizioni del Vincenzo Presti.
La ditta che ha vinto la gara d’appalto per la manutenzione del terreno di gioco, essendo stata giudicata incompetente e non all’altezza dal massimo dirigente del club, ha trovato difficoltà nell’intervenire sul manto erboso annunciando tempi lunghi per i lavori ed una conseguente indisponibilità del Presti per molte settimane. Una comunicazione che ha fatto adirare Tuccio costringendolo a prendere contatti con l’amministrazione comunale di Licata per chiedere l’utilizzo dello stadio “Dino Liotta” in occasione delle gare casalinghe del Gela previste per il mese di dicembre. A rischio soprattutto la sfida interna della prossima settimana contro l’Igea Virtus, ma per scongiurare lo “sfratto” l’assessore allo Sport Donegani, abituato più a risolvere che a prevenire i problemi, ha affidato all’esperto Angelo Falcone, in qualità di consulente esterno, l’incarico di compiere interventi immediati che possano limitare i danni economici per il Gela calcio e garantire la disputa del derby al Presti.
Il trambusto relativo ai lavori ha complicato i piani del tecnico Sanderra (nella foto) e dei suoi ragazzi, costretti ad allenarsi in condizioni precarie che hanno messo a repentaglio l’incolumità fisica dei giocatori. Il momento non è dei migliori: nel gruppo regna rabbia e delusione per non aver potuto disputare l’incontro casalingo con la Cisco Roma, poiché consapevoli della forza che la squadra biancazzurra riesce ad esprimere tra le mura amiche.
Il destino ha voluto una nuova trasferta, sul difficile campo di Catanzaro, ed un’ulteriore sconfitta, dopo quella di Andria, equivarrebbe ad un ritorno all’ultimo, o al massimo penultimo, posto in classifica, con conseguenti disastri per il morale del team gelese. In Calabria Sanderra dovrà rinunciare ad una pedina molto importante, il capitano Berti, squalificato per un turno, e per la sua sostituzione si profilano varie possibilità: l’ipotesi più probabile prevede Bucolo centrale con Perrotta titolare sulla destra, ma non è da escludere un centrocampo analogo a quello schierato a Marcianise (in quel frangente mancava Parlagreco) con Mento impiegato in mezzo al campo e Bucolo lasciato al suo posto, sulla fascia destra. Tuttavia altre soluzioni, ben più allettanti, potrebbero saltar fuori: una di queste prevede Ike utilizzato in posizione centrale, mossa che Sanderra inventò a Vasto, sul finire della passata stagione, ed il nigeriano segnò un gol stupendo ma fu anche espulso. L’altra ipotesi è rappresentata dal debutto di Russiano in campionato, essendo il portoghese ristabilitosi dall’infortunio e ormai pronto per giocare sebbene privo del ritmo-partita. Elemento di gran qualità, Pedro Russiano, giunto in estate dal Vitoria Setubal, potrebbe garantire a Catanzaro un apporto non indifferente, ma Sanderra vuole valutare tutte le possibilità senza sbilanciarsi prematuramente sul nome del sostituto di Berti. Qualche problema fisico anche per Tamburro, il cui utilizzo appare in dubbio, e qualora non dovesse recuperare in tempo, potrebbe rimpiazzarlo Palma. L’iniziale duo d’attacco sarà probabilmente composto da Franciel e Falconieri, con Omolade pronto a subentrare a gara in corso.
Per il Gela il nome Catanzaro equivale alla parola sconfitta: lo stadio Ceravolo è sempre stato un pianto per la società siciliana, con sette sconfitte negli otto precedenti sin qui disputati in campionato e soli tre gol segnati dal Gela a fronte di sedici subiti. L’unica che merita elogi per aver compiuto un’impresa, evitando la sconfitta, fu la Juveterranova di Saro Foti nella stagione 98-99, ma il tecnico di Acicatena strappò il pari a reti bianche schierando un 5-4-1 invalicabile per qualsiasi avversario, una sorta d’inno al catenaccio. L’attuale Catanzaro rappresenta la principale delusione del campionato: costruito per vincere, è stato allestito un attacco da paura, affiancando al confermato Bueno (sedici gol per la punta argentina) i cecchini Frisenda (sedici con l’Igea), Marchano (undici con l’Andria) e Sarli (ventiquattro in serie D con la Scafatese). Sessantasette gol racchiusi in quattro uomini, affidati ad un allenatore esperto quale Fausto Silipo, ma la dirigenza ha trascurato il rafforzamento della difesa e del centrocampo. Morale della favola: il 4-3-3 applicato dal tecnico si è sciolto come neve al sole, i vari bomber, complice qualche problema fisico di troppo, hanno deluso le aspettative e Silipo è stato esonerato dopo cinque giornate. La panchina è stata affidata a Franco Cittadino, secondo di Silipo, ed il Catanzaro in parte s’è ripreso ma necessita d’interventi seri ed oculati alla riapertura del mercato.
Con Cittadino è cambiato il modulo di gioco, passando all’equilibrato 4-4-2, e a farne le spese è stato Sarli con il quale è stato rescisso il contratto. Bueno è stato operato e non sarà disponibile, pertanto contro i ragazzi di Sanderra i calabresi schiereranno, senza alcun dubbio, la coppia Marchano-Frisenda. Squalificato l’unico ex del Gela nelle fila calabresi, l’italo-colombiano Jaime Merito. Gara speciale per Renato Mancini, cresciuto nel Catanzaro per poi disputare ben sei stagioni con la maglia giallo-rossa. Dopo la sfida in Calabria, il Gela affronterà in casa, o almeno si spera, il derby con l’Igea, in seguito renderà visita al Melfi e chiuderà il girone d’andata il recupero del quattordicesimo turno non disputato per la morte di Sandri. La sfida contro la Cisco Roma sarà pertanto giocata mercoledì dodici dicembre, mentre domenica sedici avrà inizio il girone di ritorno con Gela-Pescina. Infine è opportuno segnalare che Christian Terni, in prova con i biancazzurri fino a qualche giorno addietro, è stato ingaggiato dalla società toscana del Sansovino (C2) insieme ad una vecchia conoscenza del Gela, ossia Gianluca Procopio.


Autore : Paolo Cordaro

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