1 2 3 4 5
Corriere di Gela | Conti super, ma ø investimenti per la “povera” raffineria gelese
Edizione online del Periodico settimanale di Attualità, Politica, Cultura, Sport a diffusione comprensoriale in edicola ogni sabato
notizia del 07/11/2010 messa in rete alle 15:19:20

Conti super, ma ø investimenti per la “povera” raffineria gelese

I dati trimestrali appena resi pubblici da Eni non lasciano particolare spazio a dubbi: l'utile netto raggiunge quota 1,72 miliardi di euro, +39% rispetto all'anno precedente, mentre nei nove mesi appena trascorsi il risultato si attesta a 5,77 miliardi di euro, +45,1% rispetto al precedente rilevamento.

Roberto Poli, presidente della multinazionale, si dice “soddisfatto”, preannunciando “una prosecuzione del trend positivo anche per il prossimo anno”. Il clima di generalizzato entusiasmo, però, non sembra in grado di coinvolgere i lavoratori del sito gelese: ancora alla ricerca di risposte, al momento decisamente poco chiare, circa il destino dei locali impianti.

Mentre il gruppo, per stessa ammissione dell'amministratore delegato Paolo Scaroni, continua ad espandersi all'estero, con Iraq, Angola, Venezula, Togo e Repubblica Democratica del Congo in testa, gli addetti ai lavori mantengono assoluta prudenza sul futuro prossimo dell'industria a Gela. “Purtroppo-spiega Silvio Ruggeri della Uilcem-il sito di Gela opera esclusivamente in conto lavorazione, ovvero può attivarsi solo attraverso la raffinazione di prodotti già realizzati che a loro volta hanno costi variabili dettati dal mercato, e le perdite economiche sono sempre dietro l'angolo” Secondo il segretario della Uilcem “bisogna capire che un gruppo come Eni non può costantemente operare in perdita, solo lo scorso anno a Gela si sono persi 274 milioni di euro, di conseguenza deve ottimizzare ogni spesa”.

“Il sindacato-ammette Ruggeri-cerca di partecipare alle scelte, è anche vero, però, che non si può far pesare tutto sui lavoratori, i sacrifici devono essere reciproci, ma è al contempo chiaro che gli sprechi devono essere superati, dall'assenteismo fino ad un indotto organizzato secondo parametri da petrolchimico e non, come sarebbe più corretto oggi con l'addio della chimica, da vera raffineria”.

Secondo il sindacalista, per una ripresa verso dati economici positivi la raffineria di Gela dovrà attendere almeno due anni: ma i miglioramenti, stando al suo parere, arriveranno.

“La questione Gela-sostiene Emanuele Gallo della Femca Cisl-è decisamente complessa, la crisi riguarda certamente l'attività di raffinazione, legandosi a un'inversione negativa del trend mondiale, ma è anche vero, però, che non bisogna neanche trascurare l'estrazione, sul territorio opera la società Enimed che si occupa proprio di questo settore e che vanta dati assolutamente positivi, impiegando, comprendendo anche altri siti, almeno 230 dipendenti”.

Stando a Gallo, comunque, “le incertezze sul fronte gelese, certamente estranee al clima di ottimismo trasmesso dai vertici nazionali di Eni, si possono risolvere solo con la partecipazione delle istituzioni, non è un mistero, infatti, che l'eventuale riduzione di personale andrebbe ad incidere negativamente sul tessuto sociale”.

Il segretario della Femca Cisl, a questo proposito, preannuncia futuri tavoli di concertazione che dovrebbero estendersi a Comune di Gela e Provincia di Caltanissetta, senza trascurare, ovviamente, la partecipazione dei vertici Eni.

Sul ruolo essenziale delle istituzioni locali punta la propria attenzione anche Alessandro Piva, segretario della Filtcem Cgil.

“La concertazione-ammette Piva-ci ha sempre aiutati a mantenere rapporti ottimali con la direzione Eni, ma l'attiva presenza delle istituzioni locali deve spingere verso risultati sempre migliori, anche perché, al momento, Gela non può in alcun modo permettersi una riduzione drastica dei tassi di occupazione all'interno del sito industriale”.

“Chiediamo-continua Piva-maggiore chiarezza ai vertici Eni, soprattutto a tutela di lavoratori sottoposti a carichi via via sempre maggiori, dovendo, peraltro, ancora capire quali saranno le linee industriali tracciate per i prossimi anni”.

Se in casa Eni, quindi, i conti segnano risultati superiori alle aspettative, a Gela l'incertezza prevale su altri stati d'animo.


Autore : Rosario Cauchi

» Altri articoli di Rosario Cauchi
In Edicola
Newsletter
Registrati alla Newsletter Gratuita del Corriere di Gela per ricevere le ultime notizie direttamente sul vostro indirizzo di posta elettronica.

La mia Email è
 
Iscrivimi
cancellami
Cerca
Cerca le notizie nel nostro archivio.

Cerca  
 
 
Informa un Amico Informa un Amico
Stampa la Notizia Stampa la Notizia
Commenta la Notizia Commenta la Notizia
 
㯰yright 2003 - 2024 Corriere di Gela. Tutti i diritti riservati. Powered by venturagiuseppe.it
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105 106 107 108 109 110 111 112 113 114 115 116 117 118 119 120