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Corriere di Gela | Zona Franca e Interporto due strumenti per lo sviluppo
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notizia del 12/01/2013 messa in rete alle 15:13:13
Zona Franca e Interporto due strumenti per lo sviluppo

Si ritorna a parlare di zona franca nella nostra città. Svariati sono stati i tentativi di creare a Gela una zona franca, ma tutte sono cadute nel vuoto. Oggi ci sarebbero tutte le condizioni per rilanciare questo progetto. E lo sta facendo con grande passione e cognizione di causa
l’Associazione Interporto di Gela presieduta dal dr .Marco Fasulo. Lo aveva fatto qualche anno fa con una lettera aperta all’amministrazione comunale ma con scarsi risultati anche perché per creare zone franche i comuni non hanno competenze specifiche se non quelle di proposta. Devono esserci determinati requisiti e ricorrere particolari condizioni perché Stato e Regione possano in concorso decidere di creare delle zone franche.
«La gente sta morendo di fame – afferma Marco Fasulo – e oggi la soluzione a tutti i nostri problemi potrebbe essere la Free Trade Zone (zone franche d’eccezione) nel porto di Gela. Si creerebbero le condizioni ideali per attrarre investimenti di capitali esteri che produrrebbero tantissimi nuovi posti di lavoro e Gela e la Sicilia diverrebbero un’area strategica al centro del Mediterraneo».
Ma perché le zone franche sono così appetibili in un territorio povero di risorse, con tassi di disoccupazione elevati e con carenza di investimenti da parte delle imprese?
Al loro interno le attività produttive beneficiano di un regime particolare in materia doganale e fiscale esercitando una forte attrattività di investimenti in infrastrutture e servizi logistici. Nel medio e lungo periodo determinano la crescita del territorio creando valore aggiunto e occupazione. A godere dei benefici non sono solo le grosse imprese multinazionali, ma per certi aspetti le piccole e medie imprese. Ciò che l’Associazione Interporto di Gela chiede adesso non è una zona franca classica caratterizzata essenzialmente dall'esonero dei diritti di dogana e, a volte, da quello delle imposte indirette, ma una zona franca d'eccezione, ove possono offrirsi altri tipi di agevolazioni fiscali (imposte dirette, tributi locali), vantaggi finanziari e amministrativi per le imprese ed anche altri incentivi di natura economica e sociale. A tale categoria si ricollegano le zone economiche speciali, le zone d'impresa e l'insieme delle zone di riconversione economica.
La free trade zone potrebbe rappresentare per Gela e il suo hinterland il volano sia per l’apertura di nuovi mercati che per lo sviluppo di tutta l’economia del nostro territorio. Essa consentirebbe agevolazioni speciali per le imprese di produzione, di commercio, di stoccaggio, di consulenza e di servizi finanziari che consistono in esenzioni fiscali, riduzione dei dazi sulla riesportazione, sgravi contributivi.
La free zone di Gela non dovrebbe esser isolata ma dovrebbe essere integrata in tutto il territorio della Sicilia sia operando sul mare che sulla terraferma estendendosi ad altre zone portuali, come Licata, Augusta, Catania, Trapani e Palermo. In tal modo, Gela e la Sicilia attrarrebbero miliardi di euro di investimenti in infrastrutture non solo portuali e interportuali ma anche connesse alla vocazione agro-alimentare della piana di Gela, che è seconda solo a quella di Catania.
La free zone, inoltre, costituirebbe una ulteriore spinta per la realizzazione, il completamento e il potenziamento di altre infrastrutture quali la superstrada Gela-Catania, le linee ferroviarie, la annessa centrale elettrica, il metanodotto Libia-Gela, l‘autostrada Gela-Siracusa, l’aeroporto di Comiso.
Il progetto dell’Interporto di Gela da qualche tempo è stato oggetto di attenzione da parte dell’ex senatore Gioacchino Pellitteri, ora consigliere comunale, che al suo primo insediamento al Senato aveva presentato un disegno di legge sulla zona franca di Gela, senza avere alcun seguito. Pellitteri ha sposato la proposta dell’Associazione Interporto di Gela, e ritenendola meritevole di essere sviluppata, l’ha fatta propria trasformandola in una mozione che dovrebbe essere discussa tra questo mese ed il prossimo febbraio.
Pellitteri che ha assunto l’incarico di direttore generale dell’Interporto di Gela ci ha spiegato la bontà del progetto entrando anche nei particolari.
«Nel mondo, le free zone sono tutte situate in zone strategiche – ha dichiarato – per il rifornimento di vaste aree continentali, ed operano anche come conglomerati sinergici d’imprese, aumentando le potenzialità di ciascuna. Senza entrare nel merito delle agevolazioni speciali, che potrebbero vertere su settori specifici dell’economia, e che potrebbero consistere in zero imposte sul reddito per i primi dieci anni di attività, seguiti da flat tax e Irpef al 10%, più esenzione Iva e dazi doganali per l’esportazione, contributi di costruzione sino a 500.000 euro, collegamento gratuito di acqua, luce e gas, e concessione agevolata dei terreni sino a 99 anni».
Anche il consigliere Enzo Cirignotta ha apprezzato il progetto dell’Interporto di Gela ed ha dichiarato che in consiglio voterà favorevolmente la mozione che sarà presentata da Pellitteri. Cirignotta che da qualche giorno è entrato anche lui a far parte dell’associazione, ci ha rilasciato una breve dichiarazione. «Sono soddisfatto – ha detto Cirignotta – che il presidente dell’Interporto assieme al direttore generale Pellitteri mi abbiano coinvolto in questo progetto. Sono convinto che Gela su questo settore ha delle grandissime potenzialità . Finora – ha concluso il consigliere Enzo Cirignotta – non ha avuto una classe politica che abbia sostenuto queste grandi infrastrutture come il porto commerciale, quello turistico e l’interporto».


Autore : Nello Lombardo

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