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Corriere di Gela | Consiglio comunale annata difficile
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notizia del 12/01/2013 messa in rete alle 15:12:34
Consiglio comunale annata difficile

Messo in archivio il 2012, ci è parso utile fare un consuntivo dell’operato del Consiglio comunale – l’istituzione più rappresentativa della sovranità popolare – e lo facciamo con il presidente Giuseppe Fava (nella foto). Il Corriere ha sempre seguito con i suoi resoconti le sedute consiliari, evidenziandone pregi e difetti. Abbiamo riferito di episodi poco edificanti, ma accanto alle situazioni imbarazzanti, abbiamo riportato ed espresso plauso allorquando sono stati adottati atti qualificanti nell’interesse della comunità. Incontriamo Fava nel suo ufficio a palazzo di città. Domande e risposte, si va a braccio.
– Presidente, vuole farci un bilancio di come è andato il 2012 in termini di produttività del Consiglio comunale? Prima lo definisca con un aggettivo per poi argomentarlo.
«Credo che l’aggettivo “difficile” calzi a pennello. Poi aggiungiamo il resto. Complessivamente mi ritengo soddisfatto. Ci sono stati degli atti passati sotto gamba e senza alcuna risonanza che, comunque sono stati importanti per il funzionamento della macchina amministrativa. Ma ci sono stati anche dei “mal di pancia” sia sui lavori del consiglio sia sull’interlocuzione che si dovrebbe avere con la città».
– E’ mortificante arrivare ad approvare un bilancio di previsione gli ultimi giorni dell’anno. «Non voglio fare l’avvocato del diavolo. Ma prendersela col consiglio comunale è ingeneroso. Bisogna mettere nel piatto della bilancia competenze, responsabilità sul mancato esito di determinati atti. Sui ritardi nell’esitare il bilancio comunale, il consiglio non c’entra per nulla. Il nostro ufficio ha sempre tenuto conto di quei trenta-quaranta giorni utili, ossia i tempi tecnici necessari per sottoporlo al voto dei consiglieri. Ci sono i classici venti giorni per consentire ai consiglieri di presentare gli emendamenti, si aggiungono poi i tempi tecnici perché i revisori dei conti esprimano il loro parere, poi ancora i pareri delle commissioni e dei dirigenti dei vari settori amministrativi. Quest’anno ci sono stati dei fatti contingenti legati alla scadenza nel mese di luglio del mandato ai revisori. Le vere responsabilità ricadono sull’amministrazione comunale, che per la verità si è trovata di fronte a tagli continui ed improvvisi da parte della Regione siciliana e dello Stato e costretta a tour de force per rivedere e rimodulare mettendo a dura prova sindaco, giunta e dirigenti di settore. Il che ha comportato il rallentamento del processo di approvazione del bilancio».
– Quest’anno dovrebbe essere diverso. C’è qualcosa che lei come presidente può fare di concerto col sindaco per accelerare l’iter di approvazione del bilancio 2013?
«In proposito le dico che intendo scrivere una lettera al sindaco con la quale chiedo di organizzare da subito una task force sia amministrativa che politica in modo da accelerare l’iter. Si tratta di due momenti distinti: il primo con la partecipazione dei tecnici e dirigenti amministrativi, il secondo per trovare le vie ed un iter condiviso che porti prestissimo all’approvazione del bilancio. Mi pare che quest’anno ci sarà un allentamento del patto di stabilità ed i trasferimenti dovrebbero aumentare anche se di poco. Tenendo conto di questi due indicatori positivi, credo che si possa già cominciare ad elaborare una bozza di bilancio con spese minime in modo da dare risposte ai cittadini».
– Vogliamo citare adesso alcuni atti qualificanti?
«Intanto va riconosciuto il merito al consiglio di avere approvato la regolamentazione dei mercatini rionali. Sono d’accordo con Di Stefano quando afferma che occorre subito passare a monitorare il tutto, anche per vedere se funziona tutto ed nel caso apportare le dovute correzioni. Sono dispiaciuto che non si è potuti arrivare all’approvazione dell’atto costitutivo e statuto del GAC (Gruppo di Azione Costiera). Certe fibrillazioni sono state ingiustificate se si pensa alla sua importanza. Si tratta di un atto che ci avrebbe consentito di reperire circa 2 milioni e mezzo di finanziamenti. Una volta entrati nel circuito automaticamente e periodicamente si sarebbe tracciato un percorso di sviluppo legato al mare e alla costa, al turismo. Comunque a giorni dovremo esitarlo. Un altro atto qualificante è l’avere approvato il centro commerciale che consentirà maggiore occupazione e un allineamento della nostra città con quelle delle grandi città. Una nota dolente, purtroppo, sono i debiti fuori bilancio che ci portiamo dietro da decenni».
– A proposito di debiti fuori bilancio, ci sarà la commissione d’inchiesta richiesta dai consiglieri Siragusa e Morselli?
«Si. Dovrebbe insediarsi tra non molto ed analizzare atti e comportamenti individuando eventuali responsabilità facenti capo alla politica e ai vari dirigenti di settore. Sono d’accordo che una indagine vada fatta sugli espropri delle aree assegnate a Iacp e cooperative edilizie con una tempistica ragionevole. E quindi dare un segnale ai settori che da questo momento in poi si cambia registro e si deve marciare con regole precise senza sconfinare. Sulla questione si è fatto un gran parlare. A norma di legge il riconoscimento dei debiti fuori bilancio è un fatto obbligatorio. Si tratta di un problema di tenuta della maggioranza che non compete al presidente del consiglio, ma al sindaco».
– Mi conferma che nella prossima riunione di question time ci sarà una mozione sulle zone franche d’eccezione?
«Si. Intanto preannuncio il mio convinto assenso. E’ nostro dovere dare un segnale forte alla città. Abbiamo grandi potenzialità, una favorevole posizione sul libero scambio commerciale a mare. La free trade zone di cui si fa portavoce l’associazione Interporto di Gela e che Pellitteri porterà in aula, è opportuno discuterla. Mi auguro che attraverso questa mozione si possa arrivare a condividere una posizione univoca per stabilire un percorso che ci deve portare ragionevolmente a interloquire con le sedi opportune».


Autore : Nello Lombardo

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