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Corriere di Gela | Tutti pazzi per la tv!
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notizia del 10/02/2010 messa in rete alle 14:58:38

Tutti pazzi per la tv!

Confesso di vedere poco, pochissimo la televisione, a parte qualche rara, rarissima eccezione. Non ne sento l'esigenza. Trovo la TV di oggi diseducativa, stupida, fuorviante e la sera preferisco una buona lettura al piccolo schermo. Sono altresì contento di avere conosciuto molte persone intelligenti che già da tempo hanno deciso come me di non guardare ciò che ci propina e ci impone il "mostro televisivo". Con ciò non dico che tutti quelli che vedono la televisione siano degli imbecilli; c'è chi sa discernere e scegliere i programmi giusti. Ma la "massa" è stata ormai asservita e "ammaestrata" a questa nuova fede...a questo nuovo Dio che si chiama appunto televisione. Un lavaggio del cervello sottile e insinuante, che ha determinato disastri immani nelle famiglie, nei giovani e quindi nella società. E' notizia recente che Maurizio Costanzo è tornato alla Rai. La notizia potrebbe risultare interessante vista l'intelligenza dell'anchorman forse più bravo che abbiamo nel nostro Paese, ma potrebbe esserci anche il rovescio della medaglia. Se Costanzo traghetterà in Rai tutto ciò che di negativo, deformante e demenziale è stato fatto negli ultimi vent'anni a Mediaset (compresi i programmi della moglie) nella TV di Stato allora ci sarà da piangere. Eppure, nonostante la Televisione di oggi sia un coacervo di sfrontata volgarità, di supponenza e di altre scempiaggini, essa – almeno per quella che è stata in origine – ha rappresentato davvero lo strumento più efficace per fare l'unità d'Italia. Sì, in 150 anni, dal buon (o cattivo, a secondo dai punti di vista) Garibaldi in poi, nessuno ha inciso così profondamente nel tessuto sociale, nel costume come la TV.
Possiamo dire che negli anni d'oro della TV, diciamo dal '55 al '75, questa magica scatola che ci portava in casa programmi colti ma anche di sano intrattenimento, ha saputo inculcare un unico e comune sentire negli italiani, ma soprattutto ha dato agli italiani da Trento a Palermo un 'unica lingua, così' come non era stato capace neppure Dante, nè tutti i vocabolari, le antologie e i libri di storia che abbiamo sfogliato e studiato a scuola. E l'unità di una nazione si sa è legata pure alla lingua che si parla. Che oggi ci sia pure una rivalutazione dei dialetti non è certo un male, se questo non nasconde, subdoli fini politici.
Quindi un merito la Televisione del primo ventennio l'ha avuto, diciamo che le cose hanno cominciato ad andare male con l'avvento della TV commerciale, che se da un lato ha allargato la proposta dei programmi e aperte nuove possibilità occupazionali per chi lavora nei mass-media, dall'altro ha aperto un'esasperante contesa con la televisione di stato, facendo nascere il fenomeno dell'audience, nel cui e per il cui nome qualsiasi nefandezza è stata resa possibile. Così per gli ascolti, è nata la tv spazzatura e degli orrori. La tv della disinformazione, del gossip, dello sfrontato litigare davanti alle telecamere, della violenza ostentata ed esibita a qualsiasi ora del giorno e della notte, della pubblicità pseudo-hard. La tv faziosa e "cattiva maestra" dei nuovi comportamenti e delle nuove mode imposte al telespettatore. La Televisione che ha quindi fatto l'unità d'Italia, ora sta rischiando di disarticolare le menti e le coscienze degli italiani. I politici, che sono sempre i primi responsabili dei mali di un Paese, dovrebbero potere intervenire in questa situazione non bella. Trovare regole e comportamenti deontoligici precisi che vadano rispettati. E loro per primi quando vanno in televisione dovrebbero avere più decoro pensando che sono i rappresentanti del popolo, o anche (senza essere patetici) pensare di essere gli eredi di quei grandi Padri che hanno fatto la Nazione, che hanno combattuto per la Libertà, che hanno scritto la nostra Costituzione. Se pensassero a ciò la finirebbero di fare "spettacoli di bassa lega" come o ancor più dei comici. Ridiamo quindi alla Televisione dignità, e sfruttiamo le sue grandi potenzialità al servizio del cittadino. Che lo spettatore a casa non venga più trattato come un idiota a cui si può fare credere tutto...anche che l'asino vola. La Televisione dovrebbe tornare ad essere altamente educativa e contribuire nuovamente a ridare un'identità all'Italia e agli italiani, senza ambiguità e ipocrisie.
Adesso la televisione sta ulteriormente accrescendo le sue potenzialità tecnologiche, con i programmi satellitari, l'alta definizione, il digitale terrestre e mille altre novità in arrivo. Ma non è la tecnologia, spesso vista negativamente, che spaventa, ma l'uso che se ne fa. Ecco perchè sono importanti nuove regole.


Autore : Gianni Virgadaula

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