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Corriere di Gela | In Consiglio comunale, Pd, fratelli coltelli
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notizia del 01/07/2012 messa in rete alle 14:56:54
In Consiglio comunale, Pd, fratelli coltelli

Sarebbe stato un atto di arroganza da parte di un consigliere di maggioranza (Pd) a mandare a carte quarantotto la seduta di martedì scorso. L’opposizione ha fatto mancare il numero legale facendo saltare l’approvazione del punto riguardante l’addizionale Irpef. Si sarebbe potuto trovare un accordo tra maggioranza ed opposizione sulle fasce di reddito da esentare, ampliando quella proposta dalla maggioranza portandola da 0 a 18 mila anziché al tetto proposto di 10 mila. Ma non ce n’è stato il tempo perché devono essere saltati i nervi. Se cerchi di sentire consiglieri di maggioranza e consiglieri di opposizione, minimizzano quanto è accaduto. Ma cosa è successo?

Dopo che il consigliere Pd Giacomo Gulizzi aveva letto la sua proposta di emendamento al testo presentato dall’amministrazione, il consigliere Di Dio aveva bonariamente chiesto una copia della tabella con tutti i punti percentuali, le fasce di reddito ecc., in possesso di Gulizzi. Sembra che l’interessato aveva dato già disposizione perché se ne facessero più copie per metterle a disposizione dei colleghi. A quel punto i consiglieri di maggioranza presenti erano undici e sette quelli di minoranza. Considerato che si trattava di una seduta di prosecuzione, la maggioranza prescritta per far passare l’atto era di dodici presenze. Forte di questa situazione, il consigliere di maggioranza Verdone dell’Mpa, ritenendo forse che il consigliere Di Dio volesse fare ostruzionismo, si sarebbe lasciato scappare a microfoni spenti: «Siamo in undici, chiamiamo al telefono un altro collega di maggioranza e l’atto ce lo votiamo noi. Tanto bastano solo dodici presenti in aula».

Evidentemente il consigliere Di Dio, avendo sentito tutto, con perfetto tempismo, considerando quella frase un atto di arroganza bello e buono, ha chiesto subito la verifica del numero legale, allontanandosi precipitosamente dall’aula assieme agli altri sei consiglieri di opposizione (Pingo, Gallo, Morselli, Siragusa, Cauchi, Farruggia). La cosa non è piaciuta al presidente Fava che ha contestato a Di Dio l’incongruenza della sua proposta: da una parte chiede la verifica del numero legale e dall’altra si allontana senza neppure presenziare all’appello. Un piccolo incidente di percorso che sicuramente evidenzia il clima di poco dialogo esistente tra i consiglieri.

A seduta ormai sciolta, abbiamo chiesto a Di Dio se a determinare quella scelta di abbandonare l’aula facendo mancare il numero legale fosse stata determinata da una “frase mal detta”. Ci ha risposto con un sorriso minimizzando l’accaduto. La vera ragione è che si poteva trovare un accordo sulle fasce di reddito da esentare dall’addizionale Irpef.

Per Di Dio esentare solo chi percepisce un reddito massimo di dieci mila euro è insignificante, sarebbe stato opportuno elevare i benefici fino a un tetto massimo di diciotto-venti mila euro. Perché a suo giudizio sono proprio tutti quei lavoratori, operai, dipendenti del terziario ecc. che ne hanno veramente bisogno. Gli chiediamo: se ne può tornare a parlare? “Certo – risponde - da parte nostra c’è tutta la volontà di chiudere quest’atto nell’interesse della città”. Giacomo Gulizzi, che aveva proposto l’emendamento, sciolto il consiglio se n’era andato di corsa per raggiungere Licata sua città di residenza. Lo raggiungiamo telefonicamente per sapere cosa ne pensasse delle contestazioni a lui rivolte dall’opposizione. Ci risponde che le contestazioni non erano rivolte a lui ma nei riguardi di un consigliere di maggioranza (e ne precisa il nome) che si è espresso in forma “arrogante”, come precisato più sopra. Però è anche vero che si è registrato un certo malcontento sottolineato da Luigi Farruggia (Grande Sud). «Invece di aumentare l’Irpef – ci riferisce – perché non eliminiamo le spese inutili? Razionalizziamo le risorse che abbiamo e così risparmiamo. Aumentare l’addizionale per le fasce da 10 a 28 mila euro e da 28 a 55 mila che sono i maggiori contribuenti, è inaccettabile. Con la proposta iniziale dell’amministrazione si poteva anche discutere. Ora invece, con l’emendamento di Gulizzi, hanno voluto aumentare l’addizionale per le fasce più povere che sono le più numerose. Il fatto più grave è che vogliono approvare quel dispositivo con un atto di arroganza». E’ solo questione di lana caprina – dice un consigliere di maggioranza – siccome si sono accorti che i numeri delle addizionali e delle fasce di reddito venuti fuori dalla proposta Gulizzi avrebbero avuto il consenso degli undici consiglieri di maggioranza presenti, sono ricorsi all’espediente di fare mancare il numero legale. Quindi per ora nulla di fatto. A nuova convocazione se ne riparlerà. Nel frattempo opposizione e maggioranza si saranno incontrati e sicuramente troveranno il modo di mettersi d’accordo. Intanto per tornare alla cronaca della seduta di prosecuzione del giorno precedente, va detto che è stato approvato il regolamento per la gestione delle procedure di pubblicazione nell’albo pretorio on line. Alla seduta sono stati quasi sempre presenti il sindaco Fasulo, gli assessori Costa, La Boria, Ferracane e Casano.

Dopo la lettura dei singoli 14 articoli approvati uno per uno con alcuni emendamenti, si è passati alla votazione dell’intero atto. C’ stata la sospensione dei lavori di un quarto d’ora per consentire l’arrivo del dirigente Simonetta Guzzardi dovendosi trattare il quinto punto all’ordine del giorno: Aumento dell'addizionale comunale all'imposta sui redditi delle persone fisiche (Irpef) per l'anno d'imposta 2012 – Approvazione regolamento dell'addizionale comunale all'Irpef.

I lavori riprendono con il presidente Fava che legge il dispositivo predisposto da parte dell’amministrazione. Legge anche i prescritti pareri tutti positivi. Riguardo al parere della competente commissione comunale non si è ben capito – in quanto c’è stata un po’ di confusione in aula – se il parere sia stato espresso o se poteva essere espresso seduta stante. Subito dopo è Gulizzi a prendere la parola. Afferma che la proposta dell’amministrazione è condivisa dalla maggioranza, ma che va sistemata ed emendata tenendo conto di varie fasce di reddito riguardo all’esenzione dell’addizionale. Il resto è noto.

Il giorno prima (lunedì 25 giugno) erano stati affrontati ed approvati i sottoelencati punti:

1. Approvazione dello schema di convenzione da stipulare ai sensi dell'art. 35 della legge n. 865/1971 e successive modifiche e integrazioni per la concessione dell'Iacp del diritto di superficie per la costruzione di n. 60 alloggi popolari ubicati in via Rio de Janeiro

2. Approvazione dello schema di convenzione da stipulare ai sensi dell'art. 35 della legge n. 865/1971 e successive modifiche e integrazioni per la concessione dell'Iacp del diritto di superficie per la costruzione di n. 54 (ex 60) alloggi popolari ubicati in Contrada Marchitello – Regolamento per la gestione delle procedure di pubblicazione Albo Pretorio On-Line

Nella prossima seduta a data da destinarsi l’ordine del giorno sarà esaurito con questi ultimi due punti:

1. Approvazione regolamento per la concessione in uso dei locali comunali dei granai di Palazzo Ducale e dell'ex chiesetta San Biagio

2. Approvazione Regolamento comunale per il commercio su aree pubbliche.


Autore : Nello Lombardo

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