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Corriere di Gela | Edicole a Gela volto culturale della città
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notizia del 07/03/2010 messa in rete alle 14:40:00
Edicole a Gela volto culturale della città

Le edicole-librerie hanno sempre rappresentato una succursale del sapere. Sono frequentate da giovani e da adulti che comprano e consultano riviste, quotidiani, settimanali, libri, fumetti ed altro.

Gli studenti vi comprano quaderni, album, matite, penne, gomme ed altro. Nelle edicole-librerie è un continuo viavai di persone. Aprono presto la mattina, chiudono la sera (a volte) a tarda ora, perché c’è sempre il solito studente che ricorda con ritardo di dover comprare qualcosa.

Quando frequentavo le scuole elementari ricordo che a Gela c’erano soltanto due edicole di giornali; quella scarsamente attrezzata della signora Condorelli (lungo il corso) dove acquistavo “L’Avventuroso”, “Topolino”, “Cino e Franco” e i fumetti della cassa editrice Nerbini, e l’edicola di Di Natale, dove compravano il “Corriere dei piccoli”.

In quel periodo i giornali arrivavano puntualmente il sabato. Gela contava allora 27 mila abitanti, era un centro agricolo, marinaro e commerciale.

Poi aprì l’edicola Randazzo (padre), dove inizialmente il locale era adibito alla vendita di selle di cavali e muli, cordame vario e l’occorrente per i carri agricoli.

Nel 1935-36, durante la conquista dell’Etiopia, aprì l’edicola Trainito (padre). Con la crescita della città si trasformarono anche in librerie.

E mentre prima per i testi scolastici provvedevano le direzioni delle scuole locali, l’incarico della vendita dei libri scolatici venne assorbito dalle librerie Randazzo e Trainito.

Negli anni ’60 spuntò l’edicola-libreria di Pollicino, di fronte all’edificio scolastico del 2° Circolo didattico “Antonietta Aldisio”.

Quest’ultima edicola-libreria si trasferì in un secondo tempo nel Corso Salvatore Aldisio, nei locali della cartolibreria Gagliano.

Prima della nascita del complesso petrolchimico (1956), che rivoluzionò la vita di Gela, la città era sospesa tra antico e medioevo.

Nel giro di poco tempo ebbe un boom anagrafico: si moltiplicarono gli abitanti e aumentarono le edicole-librerie.

Il ministro Salvatore Aldisio fece costruire a Gela il palazzo di città, il museo, il lungomare, palazzine popolari, nuovi istituti scolastici.

Gli studenti crebbero di numero. E mentre prima si vendevano nel nostro centro pochi quotidiani e pochi libri, salì il numero delle vendite e aprirono nuove edicole-librerie: Barranco, Laura Messina, Abate e tante altre. Insomma la cultura a Gela ha avuto il sopravvento e la gioventù ha cambiato l’antica mentalità gelese.

Molti sono i giovani che studiano, tanti sono i laureati: un vasto movimento di pensiero.

Questi giovani hanno sentito il bisogno di esprimere le loro idee e sono stati creati nella nostra città giornali locali: “Gela nostra”, “Gela Duemila”, “Corriere di Gela”.

La città ha cambiato volto, ha una cultura aggiornata, è diventata un centro di studi, i giovani oggi hanno sete di sapere e di conoscenza.


Autore : Gino Alabiso

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