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Corriere di Gela | Il sindaco: «Sul Prg chiarisca la Regione
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notizia del 01/09/2011 messa in rete alle 14:13:26

Il sindaco: «Sul Prg chiarisca la Regione

Lunedì scorso in Municipio, il sindaco Fasulo, presidente del Consiglio comunale Fava e l’assessore all’urbanistica D’Aleo, nel corso di una conferenza stampa hanno chiarito la posizione dell’Amministrazione comunale riguardo alle procedure seguite nella fase preadottiva del Prg. I tre hanno ribadito la regolarità della condotta mantenuta n tutti i passaggi, prima della sua adozione che, come si ricorderà, è avvenuta con l’intervento sostitutivo del Commissario ad acta nominato dalla Regione, dalla quale ora si attende un chiarimento sulla questione della Vas (valutazione ambientale strategica) che ne metterebbe in discussione la validità.

Chi pagherà gli eventuali ritardi nell’iter di approvazione definitiva del Piano regolatore generale, adottato dal commissario straordinario? Certamente non l’amministrazione e non l’organo consiliare. C’è chi si è chiesto, ed in tal senso ha lanciato il dito accusatore all’amministrazione, come mai non si è pensato in tempo utile a dare incarico ad un tecnico per la redazione della Vas (Valutazione ambientale strategica), così come prevedeva una direttiva comunitaria? «Non spettava a questa amministrazione – risponde il sindaco Fasulo – ma al commissario straordinario che ha adottato il piano. Ma non ha fatto nulla perché la regione l’ha ritenuta sempre superflua. Quindi il Comune di Gela ha fatto il proprio dovere. Semmai l’unico responsabile dello stop procedurale sarebbe la Regione siciliana».

Commento che sostanzialmente converge con quello dell’assessore all’urbanistica Giuseppe D’Aleo.

Su questa storia, ad evitare che si continui ad additare come responsabile il Comune di Gela, ma anche per scoraggiare chi vorrebbe approfittare dell’occasione per costruire abusivamente, in settimana il primo cittadino ha convocato i giornalisti per fare chiarezza sulla ingarbugliata vicenda. Il problema è se si debba riadottare il Piano a suo tempo adottato, per via della mancanza dei Vas, o se si debba procedere regolarmente nell’ iter approvativo, derogando da quella direttiva comunitaria che già dieci anni fa fu ritenuta superflua dalla Regione e a parer suo non applicabile in Sicilia. La stessa questione ha colto impreparati 78 comuni dell’isola in procinto di approvare o dopo avere approvato i rispettivi piani regolatori.

Intanto l’Amministrazione comunale di Gela prende di petto la situazione e vuole sapere subito da chi sta più in alto come si debba procedere ed evitare che nel frattempo si determinino situazioni confuse ed errori imputabili non si sa a chi, a seguito di ricorsi ed opposizioni già depositati e sui quali sarà chiamato il Consiglio comunale a decidere. Pertanto, il sindaco preannuncia per la prima decade di settembre una missione a Palermo dove andrà con assessori e funzionari comunali per venir fuori da questa situazione.

«Prima che si crei confusione – esordisce Fasulo ad inizio della conferenza stampa dedicata alla questione Prg – è opportuno un chiarimento. Il Piano è stato adottato e siamo alle osservazioni. Lo abbiamo reso sostanzialmente compatibile col piano paesistico che era stato adottato due anni prima». Poi richiama una nota dell’assessorato regionale con la quale tutti i comuni vengono informati che forse necessita la valutazione Vas per tutti i piani regolatori approvati nella Regione Sicilia, perché così è richiesto dall’Unione Europea secondo la direttiva 92/2001. Solo che la Regione lo riteneva superfluo ed è andata avanti in questo modo.

«Circa 80 piani approvati – continua Fasulo – rischiano la retrocessione o comunque verranno valutati uno per uno. Noi non lo abbiamo ancora approvato, ma adottato. Però anche noi dovremo verificare la compatibilità con la questione Vas. Comunque, è un problema di legge regionale e di direttiva comunitaria».

Alle domande dei cronisti se sussistono responsabilità del Comune di Gela, il sindaco risponde seccamente no, in quanto, come è noto, il Prg di Gela è stato adottato da un commissario regionale e quindi non si può dire che vi siano responsabilità del sindaco o del consiglio comunale o di altri organi municipali. A distanza di dieci anni è ipotizzabile che la Regione abbia interpretato questa direttiva in modo poco corretto. Ora occorrerà un’analisi di tutti i piani approvati e di quelli adottati. Noi abbiamo deciso per la prossima settimana appena dirigenti e assessori regionali torneranno dalle ferie di andare a Palermo per farci spiegare l’iter e se possiamo andare avanti o dobbiamo sottoporci allo studio Vas e vederne la compatibilità. E’ bene tenere conto che anche il piano paesistico è un piano di programmazione generale e forse anch’esso potrebbe essere messo in discussione. Chiaro che è una situazione da verificare. Abbiamo convocato questa conferenza stampa per dire che il comune di Gela ed il Commissario regionale hanno seguito la legge regionale e quindi non ha sbagliato nessuno. Forse nel 2001 c’è stata una legge regionale che ha interpretato male queste direttive ed ora tutto va rivisto”. Fasulo assicura che l’ter del Prg non subirà rallentamenti e che è suo intendimento capire quali sono le istruzioni da seguire. E’ anche scontato che anche la Sicilia deve recepire le direttive comunitarie e che non ci si possa ritenere regione a statuto autonomo o repubblica autonoma”.

– Quindi, sindaco, andrete a Palermo per avere chiarimenti sul modo di procedere?

«Vogliamo capire cosa serve per potere e andare avanti. Ad oggi non si boccia il piano, non si retrocede, non si fa niente. Ciò che occorre è la verifica del nostro piano come di altre decine e decine approvati in questi dieci anni. La comunicazione deve essere chiara perché non si può pensare che ci siano stati errori da parte di chicchessia. E’ necessaria solo una fase di verifica. Nei momenti di confusione questa città ha visto scatenarsi l’abusivismo e il caos. E’ assurdo pensare che si approfitti della situazione e che si riproponga lo stesso stato d’animo».

– Il Comune di Gela non ha mai dato alcun incarico ad un tecnico per la redazione della Vas?

«Non dovevamo farlo noi, ma il Commissario che non lo ha fatto, come non lo ha fatto nessun comune della Regione siciliana. Ciò in quanto la stessa non lo riteneva necessario» .

– Orientativamente, come procederete nell’iter approvativo?

«Andremo ad esaminare in una seduta consiliare le osservazioni presentate, per poi procedere alla definitiva approvazione».

Alla conferenza stampa è presente anche il presidente del consiglio comunale Giuseppe Fava, che afferma di non avere ricevuto alcun carteggio per ciò che concerne le circa cinquecento osservazioni che sarebbero state presentate dai cittadini. Ritiene comunque utile impostare preventivamente un lavoro organizzativo capillare e serio prima di procedere alle verifiche di tutte le osservazioni e opposizioni presentate in modo da velocizzare l’iter che dovrà portare infine all’approvazione definitiva del piano.

L’assessore all’urbanistica Giuseppe D’Aleo sulla questione Prg spiega dove secondo lui sta tutto l’inghippo che potrebbe rallentare l’iter approvativo del piano regolatore generale, ma assicura che da parte dell’amministrazione c’è la volontà di risolvere ogni problema e che da qui a qualche settimana, non appena i funzionari della Regione saranno in sede si arriverà sicuramente al chiarimento sul modo di procedere nel rispetto delle direttive comunitarie.

«Praticamente è successo – chiarisce l’assessore D’Aleo – che una direttiva comunitaria datata 2007-2008 ha imposto nella pianificazione generale l’obbligo dello studio preliminare Vas (Valutazione ambientale strategica). Cioè si deve capire quale sia l’impatto della pianificazione nel territorio. E’ una regola che L’Unione Europea ha voluto imporre a tutti gli stati membri allo scopo di avere una pianificazione tale da ben coniugare le esigenze di tutela ambientale».

– Ma è vero che questo tipo di direttiva non è stata recepita dalla nostra Regione e né i vari comuni l’hanno presa in seria considerazione?

«In effetti questa direttiva entrava a gamba tesa rispetto a tutta una serie di situazioni dei tanti comuni siciliani che stavano cominciando a dotarsi dello strumento urbanistico. A quel punto la Regione Siciliana maturò il proposito di fare una legge che consentisse, qualora i piani regolatori fossero già conclusi, di derogare dall’obbligo di Vas. Il Prg di Gela è definito ed avviato secondo un iter fortemente rispettoso di questa legge regionale. Oggi, nel momento in cui già si cominciava a parlare di una delibera del Consiglio comunale per le tante osservazioni ed opposizioni presentate al Piano, interviene la Regione e dice no, in quanto la direttiva comunitaria essendo sovraordinata e di immediata applicazione rispetto alle legislazioni vigenti, dovrebbe avere un vigore incondizionato. Quindi, tutti quei piani non ancora approvati rischiano l’azzeramento in assenza della Vas».

– Il Prg è stato adottato ma non ancora approvato. C’è una via d’uscita a questa situazione?

«Secondo me questa è una situazione allucinante ed abnorme in quanto oggi ci troviamo da una parte di fronte ad una legge regionale che è attualmente in vigore e dall’altra di fronte ad una direttiva comunitaria la cui efficacia è stata derogata dalla legge regionale stessa. Si pensi che all’epoca il Commissario dello Stato non ha neppure ritenuto di doverla impugnare. Sostanzialmente si tratta di una legge regionale che pur essendo sotto ordinata rispetto a una legislazione sovraordinata, il cui contrasto non è stato ancora rimosso o deciso da chi di dovere. Noi non possiamo sottostare ad una circolare ma abbiamo l’obbligo di seguire le indicazioni normative imposte da una precisa legge. Ora dobbiamo stare molto attenti a quelle che sono le procedure da seguire perché i danni che eventualmente si provocherebbero nei confronti dei privati cittadini qualcuno prima o poi dovrà risarcire. E non può essere sicuramente né il Comune né l’Assessorato comunale. Deve essere invece la Regione Siciliana a rendere conto e ragione in questo guazzabuglio di situazioni».

– A questo punto si chiede cosa sta facendo l’amministrazione comunale affinchè nell’iter burocratico vengano salvaguardati i diritti dei terzi e di tutti i cittadini.

«Noi stiamo intervenendo perché credo che la soluzione più giusta è quella di obbligare la Regione Siciliana a far chiarezza in questo marasma interpretativo. Un domani dovrà essere solo la Regione Siciliana a risarcire gli eventuali pregiudizi subiti».

– Quali pregiudizi?

«Mi voglio riferire ad esempio ai tanti utenti che hanno presentato progetti che però l’adozione del Piano regolatore attuale non ha consentito di dare un esito favorevole. In questi casi la procedura è stata sospesa in attesa dell’approvazione del Prg. Ci si rende conto che questo è un danno che un domani qualcuno verrà chiamato a risarcire».

– Allora c’è un problema di applicabilità della legge superiore o sottostare alle direttive regionali. Come si esce da questa situazione

«Il problema è che se dovessimo sottostare alla Vas, dovremmo ritornare alla riadozione del piano. A leggere bene la circolare della Regione a firma dell’architetto Gelardi, direttore generale dell’Assessorato regionale al Territorio, viene espressamente detto che bisogna valutare caso per caso. Contattando i funzionari della Regione e dell’Assessore al ramo, vorremmo capire se il Comune di Gela possa rientrare ancora nella previsione di una deroga dalla Vas. Ciò significherebbe ricucire tante situazioni ed andare avanti nell’iter».

– Ed il problema dei tanto contestati piani paesaggistici?

«Bene, anche qui c’è un problema non indifferente. Un piano paesaggistico non è un piano che disciplina insediamenti, ma è un piano di tutela ambientale. Bisogna stare molto attenti in quanto va inquadrato tra le pianificazioni generali soggette all’obbligo di Vas».

– Assessore D’Aleo, come mai le osservazioni non sono ancora pervenute. Anche il presidente del consiglio Fava ha detto di non avere ricevuto dall’architetto Urbani alcun carteggio?

«Non possiamo parlare assolutamente di ritardi. Noi avevamo un obbligo e cioè quello di armonizzare il Piano regolatore ed il piano paesistico. Quindi era giusto che i progettisti prima che esitassero le tante osservazioni, quanto meno si chiarissero fino a che punto il Piano adottato dal Commissario straordinario potesse contestualizzare anche le indicazioni del piano paesistico. Voglio anche ricordare che il Piano paesistico ci è piovuto sulla testa senza avere alcuna possibilità di proporre osservazioni. Cosa che invece si è ottenuta con questa amministrazione. E ciò dopo un costante ed intenso dibattito tra amministrazione e Soprintendenza. Fatto questo passaggio, abbiamo obbligato i progettisti a ridismettere le osservazioni esitandole a un certo punto, in virtù dei meccanismi di coordinamento tra i due piani. Quindi, ritardi e tempi morti non ce ne sono stati. Anzi, abbiamo adottato dei sottoprocedimenti, chiaramente utili per una pianificazione completa e rispettosa di tutti i canoni».

– Per ultimo, come pensate di colmare la lacuna della mancata previsione nel Prg di un’area? «Avevamo notato questa grande stortura. Non si riusciva a capire perché un Piano regolatore, peraltro adottato da un Commissario straordinario, avesse ritenuto di stralciare quello che i progettisti avevano individuato come possibile luogo e sede di mercato. Nessuna polemica per carità. Il problema si pone oggi e la soluzione bisogna darla ora. Credo che riproporre le aree mercatali ai progettisti sia una buona cosa per la città di Gela. Poter contare su un sito ove allocare questo mercato credo sia un fatto obiettivamente importante. Volevo infine aggiungere che questa osservazione al Piano è stata fatta d’ufficio. Si pensava davvero di trovare in tal senso una soluzione al mercato settimanale».


Autore : Nello Lombardo

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