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Corriere di Gela | Nostalgia del cinema Eden
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notizia del 22/11/2009 messa in rete alle 14:07:35
Nostalgia del cinema Eden

Ricordiamo con piacere che il maestro Francesco Renda (1893-1965 curò con passione il corpo della banda musicale civica sin dal 1924, creando una coscienza musicale ai cittadini della passata generazione. E ricordiamo anche i suoi due figlioli, la signorina Paola Renda, scomparsa nel febbraio scorso, e l’avv. Giovanni Renda, che fu presidente dell’Azienda turismo di Gela e pilastro del Rotary club.
Francesco Renda era inoltre proprietario, a Gela, del “Cinema Eden”, che aprì i battenti nel 1924 lungo il corso Vitt. Emanuele e faceva angolo col vicolo Guarnaccia. L’Eden fu il secondo cinema che operò a Gela; il primo fu il “Cinema Teatro Garibaldi” (oggi Eschilo).
Il Cinema Eden aveva una capienza modesta (appena 200 poeti), ma all’epoca non sembrava un locale angusto. Gela contava allora circa 25 mila abitanti, era un centro agricolo e marinaro, con un alto indice di analfabetismo.
Quand’ero ragazzino andavo spesso all’Eden, il biglietto costava una lira, le pellicole che venivano proiettate erano mute e le didascalie dei film venivano accompagnate da un maestro di musica che suonava il pianoforte in sala.
La cinematografia era ancora ai primi passi e si producevano films storici, soggetti con vicende amorose, o di avventure in cui spiccava la forza di maciste, o soggetti western. Dopo il film, seguiva una “farsa” con Ridolini.
Il cinema era frequentato solo da uomini – secondo il costume di allora – oppure si incontrava qualche signora con marito. Molti spettatori, durante la proiezione dei film, sgranocchiavano noccioline americane, che un venditore ambulante vendeva davanti all’ingresso del locale. Il Cinema Eden ospitò pure compagnie di varietà, di operette e di prosa che all’epoca andavano per la maggiore. Con l’avvento della colonna sonora, anche l’Eden si adeguò. Verso la fine del 1936, in un clima culturale che cominciava a cambiare, il Cinema Eden chiuse i battenti e si chiuse a Gela anche una pagina della vita locale.


Autore : Gino Alabiso

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