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Corriere di Gela | Raffineria, bilancio sostenibile ok
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notizia del 18/12/2009 messa in rete alle 13:34:44

Raffineria, bilancio sostenibile ok

La Raffineria di Gela conferma tutti gli investimenti annunciati per il miglioramento ambientale, e lo fa nonostante il permanere di difficoltà economiche a livello mondiale. Il non potere avviare subito gli investimenti la porta a denunciare il mancato arrivo delle autorizzazioni da parte del Ministero dell’Ambiente, ma anche da parte della Regione siciliana. Il colosso della chimica purtroppo “soffre” per via del mancato completamento dell’iter autorizzativo. Ed ecco che invoca l’aiuto di tutti gli “attori”, a vario titolo ed in particolar modo quelli del territorio perché non si può più aspettare. Questo il succo del discorso che il presidente della Raffineria di Gela Giuseppe Ricci ha fatto mercoledì 16 scorso presso la saletta del centro di formazione nel presentare alla città il Bilancio sostenibile 2008.
Molto eloquenti le parole di Ricci, ma anche la sua stizza contenuta quando denuncia che in Cina si riesce in tre anni a costruire una raffineria e in Italia per ottenere le autorizzazioni ministeriali si è costretti ad attendere mesi e forse anni bloccando un sistema gestionale ed amministrativo sicuramente insopportabile da una azienda della portata dell’Eni che si trova a dover competere con il mondo. Anche il sindacato denuncia le sue preoccupazioni per via del perdurare di questa situazione di stallo. Prendono la parola Ruggeri della Uil e Gallo della Cisl, sostenendo che si deve far presto e che si debba prendere una iniziativa di concertazione per arrivare all’ottenimento del decreto che si dice essere di imminente arrivo, ma di fatto non è così perché stentano ad essere avviati i lavori che consentiranno interventi di bonifica e recupero ambientale.
“Condividiamo i progetti aziendali – sostiene Ruggeri, responsabile provinciale Uilcem-Uil – e per questo abbiamo sottoscritto nel 2008 investimenti per 980 milioni di euro. L’industria non può aspettare i tempi della burocrazia. Non è possibile mettere in campo investimenti già cantierabili se mancano le autorizzazioni che non si capisce molto bene chi le deve dare e da dove devono arrivare. Rischiamo di uscire dalla logica di mercato”. La provincia per bocca dell’assessore provinciale all’ambiente Franco Giudice e l’amministrazione straordinaria del Comune di Gela che all’incontro è rappresentata da Enrico Ascia, sono pronti a collaborare con la raffineria nel pieno rispetto delle regole e delle leggi.
“Ho inviato una richiesta al Ministero ed all’assessore regionale all’industria – afferma l’assessore al territorio e ambiente della provincia Franco Giudice – perché ci si sieda tutti assieme, stilare un programma serio facendo andare di pari passo sia le bonifiche che le autorizzazioni per consentire all’Eni di realizzare i propri investimenti. Sono da apprezzare le parole di aperture date dalla Raffineria. Siamo d’accordo anche noi che su risanamento e bonifiche occorre lavorare insieme con sinergia. Però invito la raffineria a dare inizio in concreto alle bonifiche”.
Ma ciò di cui soffre anche l’Eni è il ritardo negli interventi di sistemazione della diga foranea verso cui la Regione sembra apparire sorda ad ogni sollecitazione. Basterebbe un’ulteriore mareggiata per mettere in ginocchio non solo tutto l’apparato industriale che fa capo all’Eni, ma anche le aziende dell’indotto. “Il primo obiettivo del 2010 – dice l’ingegnere Ricci con riferimento alle difficoltà infrastrutturali e portuali – sarà quello di risederci con la Regione e con tutte le autorità per cercare una soluzione alla diga perché senza di essa è come trovarsi in una casa senza il tetto”.
Riguardo alle perdite che si registrano nelle raffinerie, con esplicito riferimento a Taranto Ricci non si dichiara particolarmente preoccupato, perché si tratta di un fermo temporaneo.
E per Gela succederà la stessa cosa? “Per Gela non lo so – aggiunge Ricci – l’anno prossimo ne parleremo. Se lo scenario continua così o peggiora, ci sarà un momento di pausa anche per Gela, Livorno, San Nazzaro. Il dato di fatto è che il 2009 il settore della raffinazione ci ha fatto registrare una perdita di oltre mezzo miliardo di euro, tanto quanto dovremmo investire su Gela. Non si può rimanere immobili di fronte ad uno scenario del genere. Si deve reagire razionalizzando, si fermano gli impianti, si tengono in marcia quelli più produttivi”.
A margine dell’incontro è stato firmato un protocollo d’intesa tra Raffineria, Casa di ospitalità Antonietta Aldisio e il CAV (Centro di aiuto alla vita).
“Quest’anno si è pensato di attivare due azioni – sottolinea il vescovo Michele Pennisi – il banco alimentare per il latte ai bambini distribuito dal Centro di aiuto alla vita alle ragazze madri e alle famiglie in difficoltà; una stanza presso la casa di riposo arredata dall’Eni. Un piccolo segno che mostra l’apertura della raffineria all’ambiente. Un atto di solidarietà fatto in periodo natalizio mi sembra abbastanza significativa”.
Altro aspetto di cui la Raffineria si fa vanto è rappresentato dalla gestione e sviluppo delle risorse umane . Siglato l’accordo relativo al progetto salute, erogate 17.752 ore di formazione dedicate a salute, sicurezza e ambiente. Nei primi mesi del 2008 l’Eni ha effettuato la prima analisi di clima per sapere come l’azienda viene percepita dai dipendenti. E’ stato erogato un questionario che poi è stato analizzato ed i risultati sono stati inseriti nel portale interno “MyEni”. Infine il vanto della raffineria: l’amore verso il territorio e la comunità locale. In tal senso sono stati spesi 495 mila euro coinvolgendo 5.500 persone esterne nelle iniziative di comunicazione (visite, eventi di istruzione, formazione, seminari e convegni). Questi gli obiettivi di miglioramento: eliminare gli infortuni sul lavoro di dipendenti e contrattisti; mantenere l’attuale livello di monitoraggio e tutela nei confronti della salute dei lavoratori; proseguire con l’attuazione di quanto stabilito dall’accordo con le organizzazioni sindacali in termini di cambio del mix professionale e generazionale del personale; Anche sulla tutela dell’ambiente la raffineria si pone alcuni obiettivi: ridurre le emissioni in atmosfera; ampliare la portata dei progetti innovativi e di ricerca; completare la realizzazione del doppio fondo su tutti i serbatoi; proseguire nei progetti di tutela del suolo, sottosuolo e delle acque di falda; ridurre il consumo di risorse idriche pregiate privilegiando il “reuse” delle risorse disponibili.


Autore : Nello Lombardo

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