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Corriere di Gela | Il Consiglio vara unità di crisi per l’acqua
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notizia del 04/10/2008 messa in rete alle 13:09:48

Il Consiglio vara unità di crisi per l’acqua

Istituire una unità di crisi permanente per affrontare in maniera definitiva e risolutiva la problematica dell’acqua. Questo quanto deciso dal consiglio comunale, riunito in seduta monotematica e straordinaria questa mattina. Diciannove i consiglieri presenti. Per il servizio dighe era presente l’ingegnere Calogero Morreale, Rosario Orlando e Daniele Tamburini per la Raffineria, Vincenzo Caruso direttore del Consorzio di Bonifica 5 e il presidente dell’Ato idrico, Giuseppe Federico. Per l’amministrazione era presente il vice sindaco Elisa Nuara e gli assessori Vella, Arancio e Orlando. Assenti i responsabili di Siciliacque e dell’agenzia regionale per le acque ed i rifiuti, oltre che di Caltaqua, che ha fatto pervenire un documento.
La riunione, chiusa intorno alle 14, è stata aggiornata a sera.Molte le voci di malcontento, alcune delle quali rivolte al sindaco Crocetta, ma anche ad alcuni politici assenti ed a Caltaqua rea di avere interrotto alcune utenze perché la bolletta era stata pagata al 50%. Erano presenti il presidente della Provincia on. Pino Federico (intervenuto in veste di presidente dell’Ato idrico), il direttore del Consorzio di Bonifica n. 5, Vincenzo Caruso, Rosario Orlando e Daniele Tamburini in rappresentanza della Raffineria di Gela, per le dighe l’ingegner Calogero Morreale.
Nessuno si attendeva che i pezzi da novanta avrebbero disertato la seduta consiliare monotematica convocata dal presidente Di Dio (nella foto) sul grave problema dell’emergenza idrica. Quando parliamo di pezzi da novanta ci riferiamo agli autentici interlocutori e responsabili delle acque in Sicilia, ossia i responsabili di Caltaqua, dell’Agenzia regionale per le acque e di Siciliacque. Uno schiaffo che i consiglieri comunali non hanno voluto far passare in sordina. Il minimo che si potesse fare era quello di occupare simbolicamente l’aula restandovi in seduta permanente dandosi una turnazione. A lanciare la proposta è stato il capogruppo del Pd Salvatore D’Arma. Non sono mancate le discussioni e le proposte su eventuali altre iniziative. Una mattinata intensa di dibattito che si è protratta fino alla 14 per poi riprendere intorno alle 20. Per l’amministrazione hanno partecipato gli assessori Nuara, Vella, Arancio e Orlando. Molto criticata l’assenza del sindaco che ha preferito seguire la “Carovana per il lavoro sicuro” ed ha fatto pervenire in Consiglio una comunicazione con la quale faceva presente che la situazione idrica, determinata dal diminuito funzionamento ìdel dissalatore, sarebbe stata molto più grave di quella attuale se non avesse avuto l’idea di fare attingere acqua dal Ragoleto e dal Cimia.
Numerosi gli interventi dei consiglieri comunali ed i particolar modo di quelli dello schieramento di centro destra. Gaetano Trainito, capogruppo del Pdl, pur puntando il dito contro Caltaqua, ha dato una sua versione della crisi idrica che solo con il rifacimento totale della rete idrica potrà essere risolta, considerato che oltre il 50% del prezioso liquido si perde nel sottosuolo per via delle continue rotture e per la rete fatiscente. Molto più duro il centrista Fabio Collora che a suo giudizio per protesta dovrebbe dimettersi l’intero organo assembleare civico. Il vicepresidente del Consiglio Dionisio Nastasi ha attaccato i politici che si sono costruiti il loro potere con le clientele, mentre paolo Cafà ha presentato un documento critico e delle proposte operative. In serata in prosecuzione di seduta il sindaco crocetta ha illustrato la questione della crisi idrica rassicurando che adesso non si patirà più la sete.

– Presidente Di Dio, si è trattato di una seduta deludente?
«Assolutamente no. E’ stato un momento importante anche se l’impressione che si è avuta è quella da lei affermata. Non abbiamo voluto enfatizzare, né fare passerella. Abbiamo voluto fare un lavoro costruttivo, tant’è vero che pur sottoponendoci a questo tipo di critica che la gente non capisce, abbiamo voluto chiudere i lavori del consiglio comunale senza formulare nulla che avesse il carattere dell’estemporaneità e comunque della passerella. Abbiamo rinviato tutto ad una conferenza dei capigruppo ed abbiamo tirato fuori alcune iniziative».
– Quali sono state?
«Stiamo costituendo l’unità di crisi che sarà formata dal presidente del Consiglio e probabilmente da due consiglieri comunali, dal presidente della Provincia, dal sindaco, da qualche Ente regionale che in qualche modo può garantire una presa di posizione nei momenti di crisi, non escludendo infine di inserirvi anche il presidente della Regione o un suo delegato».
– Altre decisioni operative?
«Si abbiamo pensato di creare un coordinamento all’interno del consiglio sulla problematica acqua, composto da sette consiglieri, ossia dal presidente, tre consiglieri di centro destra e tre del centro sinistra. Un organo più snello e più operativo del Consiglio comunale».
– Ci conferma che avete stilato un documento con cui si stabiliscono dei paletti e si avviano iniziative interessanti?
«Esattamente. Abbiamo tracciate le linee guida di ciò che dovrà essere fatto. Sarà nostra cura elaborare un altro documento che diventerà una sorta di piattaforma rivendicativa. Primo punto è quello riguardante il 50% della bolletta dell’acqua. Bisognerà fare chiarezza una volta per tutte. Viste le dichiarazioni di Caltaqua non vorremmo che successivamente venisse richiesta ai cittadini il rimborso del 50%. Bisogna lavorarci sopra e intensificare il lavoro affinché ai cittadini venga riconosciuto il pagamento del 50 percento e l’Ente che dovrebbe integrare il restante 50%. E ancora stiamo cercando di avviare una serie di iniziative presso la regione siciliana per vedere qual è il punto critico per la costruzione di un dissalatore. In sostanza dopo le dichiarazioni del sindaco e di Caltaqua della possibilità di costruire un dissalatore, vorremmo capire perché non vengono concesse le debite autorizzazioni. Vorremmo arrivare a costruire un dissalatore al servizio esclusivo della nostra città».
– Quali sono le aspettative del Presidente Di Dio?
«Quelle di tutti i cittadini. Avere la normalità di un Paese civile. Pensare che ancora oggi ci possano essere problemi di acqua nei territori, probabilmente neanche nel terzo mondo esistono più di questi problemi. Vorremmo avere acqua tutti i giorni e soprattutto acqua potabile. L’acqua che attualmente arriva nelle nostre case non la utilizziamo affatto come potabile. Occorre abbassare i toni, evitare continui proclami e lavorare in silenzio»
– La linea del Consiglio comunale come si inserisce in quella di Crocetta?
«Devo precisare che il nostro non è un organo monocratico, ma un organo che assume decisioni in trenta. Il presidente rappresenta questo Consiglio e ne coordina i lavori e che cerca di portare avanti le istanze. Lei mi chiede come la nostra linea si sposa con quella del sindaco. Si sposa facendo rispettare sempre le leggi, i propri programmi, avere il rispetto delle competenze che ciascuno di noi ha. Ci prodighiamo sempre nel portare avanti tutte quelle istanze che la legge ci consente di fare. C’è un cattivo vezzo in questo Comune, che si rapporta tutto all’Amministrazione, non tenendo conto che il Consiglio comunale su determinate competenze è un organo deliberante. Io rifuggo dal pensare che l’Amministrazione produce atti e li vota senza l’ausilio del Consiglio. Noi dobbiamo riappropriarci delle nostre competenze. Se il Consiglio comunale prenderà atto e si renderà conto che la legge gli consente ampi margini di intervento, diventerà un Consiglio operativo e più forte e potrà dare risposte alla città». Nello Lombardo


Autore : Nello Lombardo

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