1 2 3 4 5
Corriere di Gela | “Hai svegliato una città”
Edizione online del Periodico settimanale di Attualità, Politica, Cultura, Sport a diffusione comprensoriale in edicola ogni sabato
notizia del 16/03/2003 messa in rete alle 12:50:40
“Hai svegliato una città”

Carissimo Saro, l’aeromobile dell’Alpi Eagles è appena decollato dall’aeroporto di Catania e sta già facendo rotta per Venezia, dove atterrerà fra un’ora e mezza circa. Sbirciando attraverso l’oblò guardo verso il basso e posso ammirare Catania ed i paesini del suo hinterland, fino all’isola dei Ciclopi. Questo lembo di Sicilia, ricco di bellezze naturali, che amministratori lungimiranti ed imprenditori capaci hanno saputo valorizzare e sfruttare, chissà perché oggi mi appare più bello. Forse è il mio particolare stato d’animo, forse è la soddisfazione, direi anche senza pudore, l’immensa gioia con cui riprendo il viaggio di ritorno verso terre lontane, ma oggi tutto in Sicilia mi sembra diverso, come diversa in questi due giorni mi è sembrata la nostra città, che ho appena lasciato a malincuore. Da poco più di quarantott’ore sei Sindaco dell’amatissima nostra Gela, una città da lungo tempo bistrattata, calpestata, deturpata, violentata da uomini di malaffare e senza scrupoli, abbandonata dai pubblici poteri, che reca i segni profondi della devastazione e del saccheggio cui è stata sottoposta. Sei primo cittadino di una città che per nove mesi ha dovuto sopportare lo smacco di vedersi scippata, espropriata della sua legittima rappresentanza democratica. Una città che sembrava an-nichilita, quasi rassegnata, che aveva perso ogni speranza. Un città delusa, amareggiata, forse anche pentita, per non avere compreso fino in fondo il messaggio che le avevi lanciato e che si era fidata di ciarlatani e faccendieri di bassa lega, che le avevano fatto intravedere la possibilità di un reale cambiamento di rotta nella gestione della cosa pubblica, dopo i disastri della Giunta Gallo. E che ora può rialzare la testa, può tornare finalmente a sognare un futuro migliore.

Tutti sapevano del Tuo ricorso al Tar di Palermo; quasi tutti i gelesi erano convinti che avessi subito una grave ingiustizia e che le irregolarità che avevi denunciato fossero vere e concrete. Ma in pochi credevano che ce l’avresti fatta a ribaltare un risultato che sembrava ormai definitivo.
Certo, in tanti ci speravano, specie dopo avere visto all’opera i Tuoi avversari politici, dopo avere constatato con quanta arroganza e prepotenza, con quanta superficialità e pressappochismo il centrodestra stava amministrando la città, dopo avere assistito ad uno squallido e desolante spettacolo, fatto di ripicche e contro ripicche, di accuse e contraccuse fra uomini ed amministratori appartenenti alla stessa coalizione di governo.
Grazie alla Tua caparbietà (qualcuno la chiama testardaggine), col conforto di Lillo Speziale e di Salvatore Morinello, Tuoi sponsor politici, con l’affettuoso sostegno di Tuo fratello Totò e con la solidarietà di coloro che hanno sempre apprezzato le Tue grandi capacità amministrative e de Tue qualità umane, con l’assistenza convinta di tre giovani ma esperti avvocati palermitani, sei riuscito a dimostrare che avevi ragione. In questa occasione i giudici non si sono lasciati condizionare da alcuno, non hanno tenuto conto degli schieramenti cui appartenevano i contendenti: avevano il dovere di affermare un principio di legalità e lo hanno fatto, coerentemente con precedenti pronunciamenti. E mi sembra proprio il caso di potere affermare che questa volta in Sicilia la giustizia ha fatto il suo corso! Come ben sai, anch’io ci speravo. Anzi, dopo avere letto il Tuo ricorso e dopo la verifica delle schede, che ha confermato la fondatezza delle Tue doglianze, non avevo dubbi. E lunedì scorso, alla vigilia dell’udienza fissata dal Tar per la discussione e per la decisione, mi sono precipitato a Gela e l’indomani a Palermo, per essere testimone, assieme a tanti altri gelesi, di un evento che non esito a definire storico per la nostra città, per “vivere” il momento della vittoria della giustizia sulla barbarie e sull’illegalità, per gioire della Tua vittoria, che non è solo Tua, ma dell’intera comunità gelese. Quella comunità che al Tuo ritorno si è stretta attorno alla Tua persona, Ti ha salutato, abbracciato ed acclamato come un vero, autentico liberatore.

Caro Rosario (così Ti chiama la Tua anziana e felicissima mamma, della quale sei stato sempre il pupillo), se è vero che l’11 marzo scorso hai liberato Gela dal giogo degli usurpatori, è anche vero che il Tuo grande, grandissimo capolavoro politico e sociale lo avevi realizzato nove mesi fa, quando con il Tuo entusiasmo, la Tua esuberanza, la Tua passione politica, la Tua sincerità, la Tua onestà intellettuale avevi sconfitto il pregiudizio, dando l’opportunità alla Tua Gela di dimostrare, non a parole, ma con i fatti il suo altissimo senso di civiltà. Oltre ventimila gelesi Ti hanno espresso il loro consenso e la loro fiducia, nonostante la barbara ed incivile campagna diffamatoria che era stata orchestrata a Tuo danno. Tu non hai avuto remore a dichiarare alla Tua gente, alla Tua città, che ha vissuto e vive momenti di contraddizione e di disagio economico e sociale, la Tua diversità. Ma questa città, troppo spesso non compresa, oltraggiata e vilipesa, non ha guardato alla Tua sessualità, non ha voluto indagare ed intromettersi nella Tua sfera privata. Si, sapeva della Tua diversità e l’apprezzava. Ma per i gelesi Tu sei un diverso, per il modo in cui affronti e risolvi i problemi, per la Tua sensibilità, per la Tua disponibilità, per il Tuo coraggio, per la Tua onestà. Sei diverso da quei personaggi che per troppo tempo hanno gestito il potere pubblico cittadino, non per spirito di servizio verso la comunità, ma per soddisfare le loro ambizioni di potere e per perseguire e tutelare interessi personali o di cordata. Hai già avuto esperienze amministrative, Ti hanno accusato di essere l’uomo dell’ “effimero”, perché anziché occuparTi di aree edificabili, di appalti e di affari, Ti interessavi di arte, poesia, musica, insomma di cultura e cercavi di valorizzare l’immenso patrimonio storico ed archeologico di cui Gela dispone. Nessuno ha mai potuto accusarTi di essere un disonesto, di appropriarTi di denaro pubblico o di pretendere tangenti. Per questo eri e sei un “diverso”. E’ questa la Tua diversità, di cui i gelesi vanno orgogliosi!
I Tuoi concittadini considerano squallido e becero il tentativo di chi – come qualche dirigente dell’Arcigay – ha voluto sfruttare questo Tuo successo politico, per riaffermare un altro genere di orgoglio, che va intimamente sentito e coltivato e non ha bisogno di essere pubblicamente manifestato, per non essere banalizzato.
Così come intollerabile è stato lo scempio che di questo incauto ed improvvido strombazzamento della Tua diversità sessuale hanno fatto i mass media, compresi alcuni giornali nazionali, che per autorevolezza e prestigio, avrebbero dovuto dare alla notizia della Tua elezione a Sindaco della quinta città della Sicilia un “taglio” meno banale. Avrebbero, per esempio, potuto dire che anche a Gela, come a Palermo ed in tante altre città italiane il centrodestra ha fallito, dimostrando di non avere cultura di governo, di non avere una classe dirigente capace di interpretare, affrontare e risolvere i problemi della gente. Avrebbero potuto e dovuto riflettere sul perché un uomo appena eletto Sindaco di un’importante città del Sud possa essere orgoglioso di essere comunista, omosessuale e credente e sulle ragioni che lo spingono, prima di assumere le sue funzioni di pubblico amministratore, a recarsi in chiesa, a raccogliersi in preghiera davanti al Santissimo, invocandone, attraverso l’intercessione di Francesco, Santo dei poveri, l’aiuto misericordioso, per affrontare al meglio il difficile lavoro che sta per intraprendere.

Questo Tuo profondo atto di umiltà e di devozione non deve essere sfuggito alla sensibilità del Vescovo della diocesi Piazza Armerina, Mons. Michele Pennisi, che, mercoledì mattina trovandosi occasionalmente a Gela, ha voluto incontrarTi non solo per conoscerTi, ma per offrirTi il suo conforto di Pastore e darTi, ne sono certo, la Sua benedizione.
Caro Sindaco, dopo i festeggiamenti legittimi e giustificati, dopo gli adempimenti di natura formale, è tempo di cominciare a lavorare. Fra qualche giorno i riflettori si spegneranno e dalle parole bisognerà passare ai fatti. E sono i fatti che d’ora in poi conteranno. La gente si attende da Te grandi cose e Tu non la puoi deludere. Il segnale che hai voluto lanciare come primo atto della Tua sindacatura in materia di legalità e trasparenza è indubbiamente forte. Ed è un messaggio a 360 gradi, che ha valenza interna ed esterna al Palazzo. Sappi che chi è abituato alle “scorciatoie” e agli intrighi cercherà di metterTi il bastone fra le ruote, di condizionarTi, ricorrendo a qualsiasi mezzo, lecito ed illecito. Il primo condizionamento potrebbe venirTi da pezzi della Tua stessa coalizione, perché il vecchio adagio secondo cui “il lupo perde il pelo ma non il vizio” è sempre attuale.
La mancanza di una qualificata maggioranza in Consiglio comunale potrebbe essere usata per impedirTi di realizzare il Tuo progetto di rinnovamento e di rilancio della città. Sono fortemente convinto che proprio la insufficienza dei numeri sarà la Tua forza, perché se sarai aperto, se dialogherai con tutti, se accetterai i contributi di esperienza e di idee che Ti verranno dal Consiglio comunale e dalla società civile, le forze sane presenti nel civico consesso, cui stanno a cuore le sorti della città non Ti negheranno il loro sostegno, il loro appoggio. E poi dalla Tua parte hai ormai l’intera comunità gelese, compresi coloro i quali non Ti avevano votato. Con gli elettori hai stipulato il patto per il nuovo Rinascimento di Gela, a loro e solo a loro dovrai rendere conto!
Buon lavoro.


Autore : Elio Cultraro

» Altri articoli di Elio Cultraro
In Edicola
Newsletter
Registrati alla Newsletter Gratuita del Corriere di Gela per ricevere le ultime notizie direttamente sul vostro indirizzo di posta elettronica.

La mia Email è
 
Iscrivimi
cancellami
Cerca
Cerca le notizie nel nostro archivio.

Cerca  
 
 
Informa un Amico Informa un Amico
Stampa la Notizia Stampa la Notizia
Commenta la Notizia Commenta la Notizia
 
㯰yright 2003 - 2024 Corriere di Gela. Tutti i diritti riservati. Powered by venturagiuseppe.it
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105 106 107 108 109 110 111 112 113 114 115 116 117 118 119 120