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Corriere di Gela | Consiglio, Giunta contestata, rinvio per le Commissioni
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notizia del 24/07/2007 messa in rete alle 01:21:28

Consiglio, Giunta contestata, rinvio per le Commissioni

Finalmente il sindaco ha presentato la sua giunta al Consiglio comunale (nella foto). Era ora. I consiglieri la reclamavano da tempo e gliela sollecitavano fortemente risentiti sia dagli scranni dell’aula consiliare che dalle righe della carta stampata e dalle tv private. Un rimprovero ed un risentimento senza mezzi termini verso il primo cittadino reo di avere scelto la presentazione dei suoi assessori per prima con gran pompa utilizzando i mezzi massmediatici anziché dare priorità alla sede naturale che è il consesso civico. Non staremo a ripetere anche noi l’elenco degli assessori e delle funzioni che spesso molti di loro sono stati chiamati ad assumere contemporaneamente nell’ambito dello stesso settore. Né le motivazioni che sono state alla base di questa sua rivoluzione copernicana nell’assegnazione delle deleghe. Il primo a dargli addosso è stato il consigliere Paolo Cafà che non gli ha lesinato le critiche per come ha instaurato il suo rapporto con il consiglio comunale, per il tipo di scelte effettuate e con un auspicio finale perché sindaco e giunta prestino più attenzione ai servizi sociali investendo almeno un terzo del bilancio in questo settore. Un intervento fiume quello di Paolo Cafà che in un crescendo di lodi iniziali è andato via via sempre in crescendo a tessere le sue critiche fino a scendere in contestazioni e polemiche troppo personali con intervento del presidente Di Dio che spesso ha dovuto richiamare sia il sindaco che Cafà per riportarli sul giusto alveo della discussione politica. Quello di Cafà è stato più uno sfogo che forse covava da tempo e certi sassolini che gli solleticavano i piedi ha pensato bene di toglierseli proprio nella seduta in cui si celebrava l’atto ufficiale di presentazione della giunta. Poteva essere una festa come si addice alla circostanza quando un capo d’azienda presenta agli azionisti il suo staff. Invece così non è stato. Crocetta dinanzi ad una platea di consiglieri gremita, ma poco attenta e forse distratta da altre cose ha ripetuto fino all’ossessione le sue motivazioni nella creazione di questa giunta “fatta di giovani, di donne, di gente del volontariato, di veterani che si sono ben spesi nella scorsa consigliatura, ecc.” .
Frasi trite e ritrite che i consiglieri conoscevano a memoria dopo che il sindaco nelle settimane trascorse aveva, da ottimo comunicatore, presentato alla stampa e alla città la sua compagine governativa. Le critiche per come è nata questa giunta non gli sono provenute solo da Sinistra democratica che in fondo ha dichiarato di sostenere Crocetta, ma anche dal centro destra. Un giudizio severo quello di Lucio Greco e Gaetano Trainito di Forza Italia ed altrettanto critico quello del Consigliere dell’Mpa Ferracane. Toni morbidi del capogruppo ds Totò D’Arma che mentre da una parte invitava l’ex compagno di partito Cafà a moderare i termini dello scontro nei confronti della giunta, dall’altra lanciava un monito a Crocetta sui pezzi della coalizione lasciati per strada nonostante abbiano dato un forte contributo alla sua elezione. Il riferimento esplicito è stato per Italia di mezzo e la Margherita.

Un intervento più disteso quello di La Folaga come del resto è nella sua natura ed un appello alla moderazione oltre che l’invito al sindaco perché si faccia qualcosa per attenuare i fenomeni di danneggiamenti e attentati incendiari del fine settimana. Il sindaco non se l’è presa più di tanto quando gli sono piovute tutte le critiche dei consiglieri, del resto ne ha subito di peggio nella passata consigliatura, ha risposto con tono e moderazione sia a Cafà che a Greco e spulciando le critiche ricevute, ha risposto punto per punto esponendo le sue ragioni sia politiche, che legali ed amministrative. Tutto è stato fatto nella perfetta legalità e legittimità. Chi non è d’accordo è stato invitato a provare il contrario. Altro che incompatibilità e doppioni di assessori che si occupano contemporaneamente dello stesso settore. Non c’è nessun assessore incompatibile, la giunta non è una giunta balneare come si vorrebbe insinuare, ma una giunta di lunga vita e capace. Parola di Rosario Crocetta. E così sia. Un po’ tutti glielo augurano che gli assessori si mettano a lavorare seriamente e subito. Glielo hanno sollecitato sia Paolo Cafà che i rappresentanti del centro destra che non gli faranno mancare il loro appoggio nel momento in cui si accorgeranno che gli atti proposti dalla giunta vanno nella direzione della città che attendono risposte da anni sulle problematiche in gioco. Che si affrontino con celerità una volta per tutte i problemi dell’acqua, del piano regolatore generale, della disoccupazione giovanile, dei servizi sociali. E su questi argomenti portanti non gli verrà negato mai l’appoggio dell’intero consiglio comunale.
Non ce la sentiamo di affermare che i consiglieri siano stati ingenerosi nei confronti del primo cittadino. Hanno esercitato il loro diritto di critica che la legge consente loro nella sede più naturale che è il consiglio comunale. Solo che il direttore d’orchestra dovrebbe una buona volta prendere nelle redini la situazione e gestire meglio gli interventi in modo che tutti abbiamo la possibilità di intervenire nel rispetto delle regole. Senza volergli dare addosso, riteniamo che sia giunto il momento di passare dal pragmatismo ai fatti coordinando più razionalmente gli interventi in modo che non ci siano oratori che facciano la parte del leone ed altri che a mala pena liquidano la loro discussione in pochissimi minuti. Sicuramente questa fase di rodaggio passerà.
L’ordine del giorno oltre alla presentazione della giunta da parte del sindaco prevedeva anche altri punti come l’elezione della Commissione consiliare per la verifica degli elenchi dei giudici popolari, la relazione del difensore civico e l’istituzione delle commissioni consiliari permanenti. Invece sono volate via cinque ore tra l’intervento di Crocetta e quello dei consiglieri. Ad un certo punto il presidente Di Dio si è arrabbiato ed ha minacciato tuoni e fulmini annunciando che diventerà severo a partire dalle prossime sedute consiliari “a costo di essere definito tiranno”. Dalla sua ha la ragione di essere stato assente nella prima parte della seduta e che quindi avendo trovato un certo andazzo è stato costretto ad essere morbido e tollerante sui tempi di intervento dei consiglieri.

Il primo a prendere la parola dopo la lunga esposizione del sindaco, è il consigliere Paolo Cafà. “La giunta del Crocetta-bis – ha detto l’esponente di Sinistra democratica – doveva caratterizzarsi per la celerità del suo formarsi e col contributo di tutti i partiti che hanno sostenuta la candidature del sindaco. Niente di tutto questo. Questa è una giunta incompleta per l’assenza della Margherita, di Italia di Mezzo e per me questa è una distonia”. Cafà ha continuato chiedendo al sindaco in base a quali criteri ha nominato assessori appartenenti ad una formazione che non ha neppure ottenuto alcun consigliere e assessori di altre formazioni che l’hanno fatta da padroni. E poi perché due assessori per uno stesso settore, quello dell’Urbanistica? Una distonia, questa, che per Cafà avrebbe dovuto indurre l’assessore Arancio a dimettersi. Le sue osservazioni critiche sono state tantissime e che si sono estese alla passata consigliatura toccando il delicato tasto dell’ufficio legale del Comune. Ha concluso con l’invito agli assessori ad essere all’altezza della città ed augurando buon lavoro.
Molto severo Fortunato Ferracane dell’Mpa nei riguardi del sindaco. “Quello che ha detto il sindaco – a affermato Ferracane – l’abbiamo sentito almeno venti volte. Stasera chi si aspettava che la giunta di Crocetta fosse una giunta balneare? Ci aspetteremo per la Madonna dell’Alemanna il festival delle poltrone? Se questi assessori dimostreranno di essere bravi, annuncio che li sosterrò a spada tratta, se invece mi accorgerò che saranno benevoli verso amici e amici degli amici, chiederò le loro dimissioni”. Ha concluso disapprovando le alchimie cui è ricorso Crocetta nell’assegnazione delle deleghe e, riproponendo l’apertura di un parco archeologico più volte richiesto nella passata consigliatura.
Chiamato in causa l’assessore Donegani ha risposto con tono al consigliere Cafà sostenendo che la vicesindacatura non è stato un regalo spontaneo “per simpatia” da parte del sindaco, ma perché è stato il suo partito a proporlo e per via dei suffragi ottenuti, frutto del suo grande impegno e lo spirito di servizio che ha riversato verso la città. Un intervento moderato e non polemico quello di Donegani che ha dimostrato ancora una volta di avere acquisito maturità ed equilibrio evitando di scendere in fatti personali che in politica dovrebbero essere evitati.

Lucio Greco di Forza Italia è stato spietato sia verso il sindaco che verso il centro sinistra che lo sorregge. Ha criticato i modi come Crocetta è giunto alla formazione della sua giunta lasciando per strada pezzi importanti della coalizione. Ha lanciato il dito accusatore verso Crocetta che a suo giudizio avrebbe dovuto scegliere il meglio che c’è sulla piazza. Ha concluso auspicando che vengano risolti finalmente tutti problemi sul tappeto e se chiamerà a collaborare l’opposizione, il sostegno per le cose che vanno in direzione della città non gli mancheranno.
Il suo collega di partito Gaetano Trainito ha detto che non si capisce perché alcuni partiti che hanno sostenuto la candidatura di Crocetta adesso siano fuori. Ha auspicato che dai settori dell’edilizia e da altri settori dell’economia gelese possano nascere delle spinte per la crescita di questa città colpita dalla disoccupazione giovanile e dalla stagnazione dell’economia nel suo complesso. Ha sostenuto che il suo gruppo vigilerà su tutti gli atti amministrativi guardando con attenzione alla realizzazione del programma. “Noi non ci infileremo nelle diatribe che dopo l’estate coinvolgeranno i partiti di maggioranza – ha detto Trainito – proprio per quello squilibrio in giunta che vi è tra i partiti della sinistra e i partiti di centro. A noi interesse l’essere e non l’apparire per cui non faremo sconti a nessuno”.


Autore : Nello Lombardo

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