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Corriere di Gela | Ercole Patti, via quell’etichetta di letterato-viveur!
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notizia del 21/06/2004 messa in rete alle 11:48:11
Ercole Patti, via quell’etichetta di letterato-viveur!

Una particolare e coinvolgente rivisitazione critica, ad ampio respiro, è quella che fornisce agli studiosi la prof.ssa Sarah Zappulla Muscarà, attraverso l’introduzione alla riedizione del romanzo Graziella di Ercole Patti, scritto nel 1970 (un anno dopo aver ricevuto a Gela il Sileno d’Oro per la Letteratura)
In questa nuova veste editoriale, nella collana Il Melograno diretta da Michele Prisco (Avagliano editore, 2004) il libro comprende anche la sceneggiatura inedita del film La seduzione per la regia di Fernando Di Leo; la sceneggiatura è dello stesso Ercole Patti unitamente a Luisa Montagnani, Marino Onorati e Ferdinando Di Leo.
Gli attori di quel film erano Lisa Gastoni, Genny Tamburi, Maurice Ronet, Pino Caruso, Graziella Galvani e Barbara Marzano. La rilettura del romanzo pattiano e la relativa sceneggiatura approntata per il film, forniscono al lettore una chiave di comparazione non indifferente fra l’opera letteraria originale e la relativa “riduzione” per lo schermo: tale da permettere di verificare i limiti, i pregi o meno, di tale trasposizione.
Ma ci pare esemplare, al di là di ogni considerazione di natura tecnica e specialistica sul trasferimento dalla carta stampata alla celluloide e relativa resa artistica-letteraria, il nuovo excursus operato dalla Zappulla Muscarà attorno e nel mondo di Ercole Patti; un mondo variegato ma dalla inconfondibile essenza tutta siciliana.
Concatenazione di accadimenti, quasi primordiali ma impossibili che possano verificarsi altrove se non in Sicilia se non nell’unicità dell’atmosfera catanese: dagli eterni connotati erotizzanti, che pare esalino dalle lave dell’anima perennemente incandescente.
Così come è incandescente il romanzo di Ercole Patti, Graziella che la Zappulla Muscarà bisturizza per fornire una sequenza di “primi piani” orientati a chiarire il carattere dell’autore e dell’ambiente unico e mutevole, capriccioso e vertiginoso.
L’anno scorso lo scrittore regista Melo Freni, nel capitolo dedicato ad Ercole Patti del suo libro Al limite della ragione scrive che “l’eros di Patti esce sconfitto, anche letterariamente... e non si può risalire a quello dio Vitaliano Brancati; e se per questo l’eros è mentale, immaginario... in Patti l’eros è dei sensi che si appagano nella soddisfazione del compiersi...”.
Ma Sarah Zappulla Muscarà, già in una sua particolareggiata nota critica, apparsa sul quotidiano catanese del 3 maggio del 1998, aveva meglio chiarito che l’eros pattiano “si consuma spesso nell’intrigo familiare, secondo una torbida sommessa consuetudine provinciale”.
Certamente il contesto famiglia risalta sempre in Patti, sia che si tratti di una qualsiasi Graziella, sia che si tratti di respirare aria di famiglia in un negozio di antiquariato, come ci avverte Zappulla Muscarà. L’interpretazione critica e responsabile dello studio, sotto certi aspetti anche originali, in una visione ad ampio respiro dell’opera letteraria presa in esame dalla Zappulla Muscarà rende giustizia ad Ercole Patti e lo solleva da una collocazione, a volte di comodo, particolarmente limitativa di viveur per antonomasia. La trasposizione dei suoi romanzi in films di cassetta e, quindi, commerciali “su cui pesa non poco il gusto erotizzante dell’epoca, non rende giustizia all’autore, come tutti gli altri tratti dai suoi romanzi”. L’avvertimento della Zappulla Muscarà è un monito che non bisogna sottovalutare quando ci si pone al cospetto di un’opera letteraria. Cioé nel momento in cui il romanzo viene dato in prestito all’immagine televisiva o cinematografica, non bisogna mai perdere di vista il romanzo originale nella sua interezza.
Alberto Bevilacqua ha scritto che “la piccola critica italiana ha affibbiato ad Ercole Patti un’etichetta di scrittore dell’eros che non gli spetta”. E’ quello che, secondo la recente interpretazione critica e mediante l’accattivante rivisitazione dei testi di Ercole Patti, la Zappulla Muscarà ha voluto chiarire.
“Graziella”, mediante la particolareggiata introduzione, rinverdisce la lontana prima lettura ampliandola nei significati per farci respirare sempre nuove essenze di una terra impareggiabile di quasimodiana memoria.


Autore : Federico Hoefer

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