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notizia del 17/04/2010 messa in rete alle 00:05:52
I giovani e la realtà
“Non siamo più giovani, perché siamo già morti dentro”. Con questa frase un ragazzo di 17 anni, uno studente come tanti ha freddamente risposto ad una mia domanda riguardante la condizione giovanile a Gela. Già, morti dentro. Come se a quell’età si sapesse tranquillamente cosa sia la morte. Come se noi di gioventù non ne avessimo ancora respirato abbastanza. Come se il mondo si fosse fermato per guardare la squallida realtà che ci circonda. E noi, gli spettatori di questa Gela stanca e insicura, ci prepariamo a recitare sul palco delle brutture, della paura, del predominio. Perché qui elemosini, sopravvivi ma non sai mai se la tua esistenza sarà come le altre.
Ha ragione il diciassettenne, che è già complessato e ha imparato a rinunciare. Ma ha anche ragione chi è senza lavoro, senza casa, senza soldi, senza futuro.
Ha ragione chi si lamenta della burocrazia, della giustizia lenta, dei problemi quotidiani.
Da uno studente impariamo una grande lezione di vita. Da Gela, invece dobbiamo aspettarci il risultato alla lavagna, dopo anni di calcoli inesatti.
Autore : Marco Di Dio
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