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notizia del 27/05/2012 messa in rete alle 20:27:00

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Scibona racconta Levi nel suo “Cerchio stupido”
Si è svolta giovedì 24, presso l’aula magna del liceo classico “Eschilo”, la presentazione del libro Il cerchio stupido sullo scrittore Primo Levi, curato dal docente Aldo Scibona. Si tratta di un saggio-biografia su Levi, considerato tra i migliori a livello internazionale, in quanto riesce a dare un quadro completo della vita del noto scrittore. È stata Pina Giordano, presidente dell’Unitre di Gela, a presentare la manifestazione organizzata dall’associazione degli ex-allievi del liceo classico Eschilo. Il preside dell’istituto, Corrado Ferro, ha ringraziato il pubblico e lo scrittore Scibona, tra i presenti, per la ricchezza della sua opera.
«Ricordiamo Primo Levi per il suo libro più importante Se questo è un uomo – ha detto Ferro – ma con questo saggio l’autore è riuscito ad informarci su aspetti del tutto sconosciuti, grazie agli interessanti riferimenti di attualità che lo scrittore ci illustra, e che fanno da cornice ai racconti che Levi ci propone».
La presentazione del saggio è continuata con l’intervento del professore Liborio Mingoia.
«Ringrazio il professore Scibona per avermi incaricato di presentare in questa occasione il suo libro e di questo sono onorato – ha detto Mingoia –. Il lavoro dello scrittore Scibona è quello di uno studioso meticoloso e attento, che rende interessante la lettura del saggio biografico su Primo Levi. La maggior parte di noi – ha proseguito Mingoia – ha una conoscenza elementare dello scrittore, che deriva dagli studi dei testi più famosi, come La tregua e Se questo è un uomo. Di Levi non si conosce molto – ha continuato – e il merito di queste scoperte va al professore Scibona, che con questo testo è riuscito a guidarci all’interno di una lettura che ci porta ad una comprensione completa dell’autore. Quella di Scibona è un’analisi scrupolosa non solo dell’autore, ma anche del contesto storico all’interno del quale si struttura la storia. Il suo – ha concluso – è un procedimento ermeneutico che consente a tutti di capire e di dare una propria interpretazione».
Il cerchio stupido è stato nominato fil rouge, il testo per eccellenza che collega tutte le opere di Primo Levi. E’ il libro che rende meglio l’idea chiave di Levi, espressa in alcune delle sue opere più celebri, come I sommersi e i salvati, scritta nel 1986, e cioè che giorno dopo giorno “ognuno è ebreo di qualcun altro”, facendo riferimento al continuo ripetersi di un atteggiamento stupido (da qui il titolo del libro) in cui, generalmente, una volta si è dominati, un’altra dominatori. Scibona, nelle pagine del suo saggio biografico su Levi, dona al lettore tutti gli strumenti per comprendere al meglio il pensiero di Primo Levi, raccontando del trauma da lui subito nel campo di concentramento di Aushwitz, un’esperienza che segnò Levi nel profondo. La presentazione del libro è continuato con l’intervento dell’autore del testo.
«Questo istituto è la mia matrice, ed è da qui che si sono fondate le mie basi – ha detto Scibona –. Questo è il mio secondo saggio dopo quello su Antonio Canova La mano di Dio – ha proseguito l’autore – e devo ringraziare l’Unitre, l’opportunità di insegnare il greco antico, l’approfondimento degli studi sull’arte e l’affetto dei corsisti. E’ grazie a loro che ho superato il mio timore di scrivere. Il mio lavoro sulla vita di Levi è di approfondimento – ha continuato Scibona – e il mio obbiettivo è stato quello di dare dei meriti ad un autore attorno al quale si è fatta terra bruciata, un uomo scomodo, valorizzato solo ed esclusivamente come testimone di Aushwitz, e ricordato per la sua opera Se questo è un uomo, ma non per tutta la sua produzione letteraria, che metteva in evidenza aspetti fastidiosi dell’epoca dal punto di vista economico, sociale e politico. Un autore – ha concluso – che si è soffermato su aspetti talmente scottanti che nessuno mai ha avuto il coraggio di trattare, che ha suscitato negli altri reazioni di imbarazzo e di rifiuto. È stato tutto questo che lo ha portato ad essere ignorato».
L’attualità dell’opera di Levi consiste nell’impegno di dimostrare quanto sia sempre presente il rischio della rinascita di una dittatura, con il suo carico di violenze e tragedie, se alcuni fattori negativi, in un determinato momento storico di un paese, si trovano a coincidere.
Autore : Vanessa Ventura
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