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notizia del 17/01/2009 messa in rete alle 14:41:46

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La “scoperta” Eugenio Grimaldi Il pianista che “parla” con le note
“Una persona che parla poco ma vuole dire tutto… con la musica”. Così si presenta nel suo MySpace Eugenio Grimaldi (nella foto), giovane pianista gelese che a breve pubblicherà in tutta Italia e all’estero il suo primo cd solista dal titolo “ Amanti”. Il cd è la continuazione di un progetto iniziato un anno fa: dodici brani strumentali di genere neoclassico con struttura pop solista al pianoforte e arrangiati; 12 brani senza parole che conducono attraverso le melodie in chiave romantica a ciò che Grimaldi ha provato quando li ha composti. Il titolo di ogni brano aiuta l’ascoltatore ad attribuire a ciascuno di essi il giusto valore e significato. Ho messo nel mio cd parte della mia vita – ci racconta Eugenio – attraverso la musica riesco a trasmettere agli altri ciò che non riesco a fare con le parole. Dieci brani sono stati scritti prima dei miei diciotto anni, messi da parte e conservati gelosamente per paura di mostrare le mie emozioni agli altri. L’anno scorso ho deciso di completare il mio progetto dedicandomi alla stesura degli altri due brani. Li ho messi insieme per non perderli e dimenticarli: è come scrivere una frase importante in un diario per non doverla dimenticare.Il nostro musicista per la realizzazione del suo lavoro si è avvalso della collaborazione di alcuni musicisti siciliani: Priscilla Armetta (vocalist), Alexandro Schillaci, Fabrizio Calì e Simone Campione alle chitarre, Daniel Sax al sassofono, Laura Privitera al violino, Orazio Costanzo al clarinetto, Giuseppe Trainito e Davide Scalzo al basso. Eugenio Grimaldi nasce in un ambiente familiare dedito alla musica ed inizia all’età di nove anni a studiare pianoforte con lo zio, il maestro Salvatore Grimaldi. Influenzato dai gusti del padre appassionatissimo del rock progressive, da piccolo voleva suonare come Keith Emerson. Ben presto inizia a raccogliere i frutti dei suoi studi prestando lezioni di Teoria e solfeggio presso l’Istituto musicale dello zio. Nonostante la sua formazione classica, inizia a suonare come tastierista con vari gruppi gelesi che si dedicano ai vari generi della musica contemporanea.
I suoi lavori più importanti iniziano nel 2002 dedicandosi ad un progetto chiamato “The battle begin” intrapreso con gli Eternity; per la prima volta inizia a dedicarsi alla composizione power-prog-epic con Marco Petrone e Giuseppe Perrotta. Nel 2004 realizza la deposizione di una demo di tre canzoni con lo stesso gruppo. Tutte queste esperienze lo arricchiscono musicalmente, tanto che inizia a comporre musica di solo stile neoclassico raccogliendo numerosi repertori musicali. Nel 2006 esce Rivelazioni-Demo classificandosi come genere ambient di stile classico. Al momento si dedica al gothic, genere boccheggiante metal più vicino allo stile classico, suonando coi DarkFall.
– Quali compositori sono stati punto di riferimento costante nella sua crescita musicale?
“Sono cresciuto ammirando e ascoltando Keith Emerson, e tuttora me ne sento vicino per ciò che riguarda la tecnica. Adesso avendo alle spalle anni di studio, mi sento più portato al minimalismo di Einaudi”.
– Cosa le ha offerto finora Gela dal punto di vista lavorativo?
“Ormai da tempo studio e vivo a Palermo, e quindi mi sono allontanato dal mio paese, ma quelle poche volte in cui mi sono affidato a Gela per qualche collaborazione o registrazione ho riscontrato la mancanza di veri professionisti che sanno fare seriamente musica. Tra quelli che hanno collaborato alla realizzazione del mio cd, solo due sono musicisti gelesi (il batterista e il clarinettista, miei amici e veri professionisti; tutti gli altri musicisti e le sale di registrazione li ho trovati al di fuori del mio paese. Arrivo in una sala d’avanguardia a Gela e mi devo trovare a registrare il clarinetto col pavimento che cigola oppure scopro che la scheda audio è quella integrata del pc. Questo è veramente scandaloso! Inoltre tra i giovani c’è un’ignoranza in musica impressionante. Si parla di pop perché si conosce solo questo genere e non per reale conoscenza. Quello che manca è la vera passione per la musica. Ciò che interessa oggi ai giovani è imparare pochi accordi per far vedere agli altri che si sa suonare, ma questa non è musica!”.
– Cosa si aspetta da questo progetto a cui tiene così tanto?
“No mi aspetto nulla, tantomeno guadagnarci qualcosa. Ciò che vorrei è poterlo suonare dal vivo, non importa dove e nemmeno quante persone ci saranno lì ad ascoltarmi; suonare per il mio piacere e per un paio di amici che amano ascoltare la mia musica e per cui vale la pena pubblicare il mio disco”.
Autore : Angela Quadroni
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