1 2 3 4 5
Corriere di Gela | L’altra faccia della guerra nelle fotografie di Morello
Edizione online del Periodico settimanale di Attualità, Politica, Cultura, Sport a diffusione comprensoriale in edicola ogni sabato
notizia del 18/05/2010 messa in rete alle 12:11:43
L’altra faccia della guerra nelle fotografie di Morello

La guerra, la storia e le tragedie umane di diversi popoli. Un racconto lungo 800 foto, preparato allo scopo di testimoniare una realtà spesso dimenticata. Dall’olo-causto allo sbarco americano in Sicilia e a Gela, dalla guerra del Kosovo fino ad arrivare all’attacco alle Torri Gemelle, in una sequenza di immagini davvero impressionante. Ma in primo piano anche storie di sbarchi e di lutti, di affanni e dolori.

A dare un tocco di fascino alla hall del nostro comune, ci ha pensato Rocco Morello un professionista di merito, dotato di un particolare stile comunicativo. Con la sua mostra fotografica dal titolo “L’Altra faccia della Guerra”, ha voluto esprimere una dimensione storica quanto mai attuale.

La mostra è stata patrocinata dalla presidenza del Consiglio comunale e dal Set-tore Affari generali ed è stata inaugurata il 7 maggio scorso, alla presenza delle autorità civili, militari e scolastiche. Un lavoro, dunque, di elevata immediatezza e curato nei minimi particolari, studiato con l’intento di offrire al pubblico il ritratto più fedele della crudeltà delle operazioni belliche. La prosecuzione, nei giorni 8 e 9, ha visto una folta partecipazione di gente.

“Ho cercato di esprimere un sentimento comune – ha affermato Morello – e di inquadrare la vera “facciata” della guerra, dove la miseria, la povertà e la distruzione sono costantemente protagoniste. In tutta questa rappresentazione fotografica emerge la condizione amara del profugo, del rifugiato o della vittima del sistema militare, senza dimenticare ovviamente la sofferenza dei più deboli, come anziani e bambini, costretti a vivere in condizioni disumane. Inoltre, ho aggiunto immagini inedite della 10ª massa della Marina Militare , con la raffigurazione del cosiddetto “maiale di mare”, una potente bomba esplosiva capace di attaccarsi con un magnete sulla fiancata delle navi da guerra e provocare effetti devastanti. Lo stesso modello è stato ricostruito a Gela dal Tecnico Giuseppe Greco, avvalendosi anche della mia collaborazione. Ho cercato di far capire che dietro ai carri armati, agli interessi economici e alle armi sofisticate c’è il volto di uomo con la sua dignità, umiliata e calpestata dalla prepotenza e dal predominio, e avvolta nella disperazione. La pace si crea solo quando c’è nel cuore dell’uomo la volontà di porre fine ad ogni violenza”.


Autore : Marco Di Dio

» Altri articoli di Marco Di Dio
In Edicola
Newsletter
Registrati alla Newsletter Gratuita del Corriere di Gela per ricevere le ultime notizie direttamente sul vostro indirizzo di posta elettronica.

La mia Email è
 
Iscrivimi
cancellami
Cerca
Cerca le notizie nel nostro archivio.

Cerca  
 
 
Informa un Amico Informa un Amico
Stampa la Notizia Stampa la Notizia
Commenta la Notizia Commenta la Notizia
 
㯰yright 2003 - 2025 Corriere di Gela. Tutti i diritti riservati. Powered by venturagiuseppe.it
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105 106 107 108 109 110 111 112 113 114 115 116 117 118 119 120