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notizia del 17/05/2009 messa in rete alle 12:06:44
Ecco come ti riciclo il politico sul web
All’approssimarsi delle elezioni europee, ecco che il mondo politico attraverso un altro escamotage dei suoi, cerca di ricevere più adesioni e farsi tanti “amici” in posti che prima non si sarebbero mai immaginati.
Ed è così che visto il successo riscontrato dalla politica su web, dai blog tematici, ai siti di partito e dei forum promossi dai grandi politici italiani ed oltreoceano, la politica ha deciso di diffondersi anche su una delle piattaforme più diffuse, discusse, amate e odiate di quest’ultimo anno: Facebook.
Già Barak Obama con i suoi 7000 e rotti amici lo scorso anno aveva suscitato scalpore, a fargli seguito i politici di tutto il mondo. Ed in Sicilia sta accadendo lo stesso. Da qualche mese infatti (per la precisione due) fioccano le registrazioni dei deputati e prossimi candidati o sostenitori, alle europee del 6 e 7 Giugno e con essi sorgono gruppi tematici e gruppi di adesione ad hoc. Così ci si ritrova a ricevere richieste di “amicizia” o pseudo tali da illustri sconosciuti del comprensorio che per la vicinanza alla nostra città o alla nostra provincia promettono cose mai viste e crisi cancellate con il nostro voto.
Ma la genialità del mezzo non sta solo in questo: Facebook permette infatti a questi signori, di tradurre i loro stati personali in informazioni da diffondere a mò di messaggi subliminali, recanti particolari sugli ultimi incontri fatti, sugli accordi presi e sulle promesse di realizzazione di sogni perfino più grandi di chi li ha pensati. Non solo, i signori interessati tramite l’opzione “suggerisci amici” si permettono pure di proporre nuovi colleghi da inserire nelle proprie liste e nuovi personaggi da adorare. Tramite questo giochetto si ha così la possibilità di rinnovare il vecchio ed usurato marketing politico elettorale, garantendosi la visibilità in un luogo frequentato per lo più da giovani e giovanissimi molto spesso alle loro prime esperienze di voto.
La nostra parte di isola non è da meno. Di fatti uno dei primi politici ad aver aderito a questa nuova forma di social network è stato il deputato del Pdl (Partito delle libertà) Alessandro Pagano che nel giro di poche settimane dall’iscrizione su “Faccialibro” ha aggiunto come “amici” al suo network tutti i ragazzi del territorio nisseno, proponendo gruppi e adesioni ad altri candidati politici e descrivendo ora per ora la sua intensa attività politica e professionale utilizzando la bacheca della sua pagina personale e ricevendo ogni giorno decine di commenti ad ogni azione, totalizzando circa 3500 contatti in pochissimo tempo. Insomma, Facebook come “Cavallo di Troia” con il compito fondamentale di diffondere informazioni sulla vita politica e soprattutto di coinvolgere quanta più gente possibile al complesso sistema del marketing elettorale.
Un consiglio? I social network come Facebook sono nati allo scopo di permettere alla gente di socializzare e mantenere contatti con vecchi amici e compagni di corso incontrati nel corso della propria vita: polemiche, politici et similia dovrebbero esserne tenuti fuori. Anche perché se diventando fan di “sbadiglio contagioso” oppure di “ovetto kinder” si pensava di aver fatto sorridere i propri contatti con questa notifica, in realtà ogni qual volta si risponde ad un sondaggio o si aderisce ad un gruppo, non si fa altro che inviare informazioni (per cui i creatori di Facebook ricevono lauti compensi) alle case produttrici di determinati prodotti, si diventa cavie del marketing pubblicitario.
E nei gruppi di adesione politica cosa accade? Semplice! Si consente alla determinata fazione ed al politico interessato di avere dei sondaggi aggiornati minuto per minuto sulle adesioni continue della cittadinanza e sui consensi fin qui ricevuti.
Insomma una violazione della privacy in piena regola ed al servizio di persone che “amici” non possono definirsi così come la stragrande maggioranza dei contatti che ci ritroviamo ad aver aggiunto molto spesso solo per una conoscenza. Purtroppo la parola d’ordine nella nuova Repubblica Digitale è esserci, perché se non ci sei non sei nessuno, ciò che resta da fare così è decidere se quello che ci sta accadendo ci piace e se possiamo fare qualcosa per cambiarlo a cominciare dall’utilizzo del tasto Ignora.
Autore : Alessandra Cascino
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